Cose che accadono nel cratere, mentre i lavori per le casette, prima languenti, si affrettano, come detto in questi ultimi giorni.
Ci si impegna, per esempio, sull’avioturismo. Quest’estate ho raccontato su Facebook della follia di creare, già che ci siamo, un idroscalo sul lago di Caccamo, nota e affollata meta di pescatori di carpe, attraversata peraltro da non pochi fili dell’alta tensione. Che ci facciamo col lago, che ha un suo turismo appunto, ma che importa? Semplice: una meta per gli idrovolanti d’Europa. Scherzano? Macché, sono serissimi.
Poi c’è la fondazione Merloni, che ha la chiave per uscire dall’empasse: social media marketing per tutti i ragazzi del cratere. Scherzano? Neanche un po’.
Infine, ci sono le cose vere, le cose serie, di cui però si parla poco:
“il consumo di benzodiazepine, cioè di tranquillanti minori, è aumentato nell’area di Camerino del 70%. Aumenti minori sono stati riscontrati anche per antidepressivi e antipsicotici, rispettivamente del 7% e 3,8%. L’aumento quindi c’è stato. E sì, le persone stanno ancora molto male perché il trauma è stato estremamente violento”.
Il resto qui, da leggere tutto. Accadde all’Aquila, accade ora. E le persone stanno male non solo per il trauma, ma per quel che (non) è accaduto dopo, come si sa, o come si dovrebbe sapere.
Ps. Domani il blog non sarà aggiornato, sarò a Padova per Ad Alta Voce. E, sì, parlerò del terremoto.<