“La storia dell’inverno estremo, dell’inverno eterno, e della ricerca dei poli, cominciò all’inizio dell’Ottocento in fantasie letterarie di sapore paradisiaco o prometeico. Lo scopo reale era quello di creare degli exempla virtutis, modelli di virtù, per impressionare e ispirare gli animi. Chi andava nell’Africa nera non doveva necessariamente raccontare che cosa fosse accaduto (anche se molti lo fecero), visto che a parlarne c’erano cicatrici e tesori. Ma poter raccontare come si stava nell’inverno permanente dell’estremo Nord (o Sud) era la ragione stessa per la quale ci si andava. Ci si metteva in cammino per raccontarlo.”
Così “L’invenzione dell’inverno”, un gran bel libro di Adam Gopnik dove si racconta di come nasce, grazie all’invenzione del riscaldamento domestico, la poetica della stagione fredda. Bellissimo libro, uscito in Italia per Guanda qualche tempo fa, da recuperare e leggere.
Ma l’inverno non esiste solo nelle poesie, nei romanzi, nei resoconti di viaggio e in Game of Thrones. Esiste, c’è, e in molti, moltissimi casi è ancora non poetico e molto feroce. Si legga, non con sorpresa, quanto scrivono quelli di Un aiuto concreto per i Sibillini.
Si moltiplicano le segnalazioni documentate di difetti e malfunzionamenti delle casette (SAE) consegnate nelle aree terremotate dell’alto Lazio e delle Marche. Casette costate cifre iperboliche rispetto alla qualità, arrivate a manciate di poche unità per Comune e in ritardo estremo rispetto alle condizioni precarie di vita di chi non ha abbandonato il territorio e si trova ancora costretto a vivere in roulotte, camper o container. Con l’arrivo dell’inverno, le basse temperature, nevicate e gelo queste casette stanno letteralmente facendo acqua da tutte le parti. E’ di pochi giorni la denuncia del Comitato 3e36 di Amatrice: porte bloccate dalla neve, divieto di chiusura di pensiline e verande, infiltrazioni, topi, impianti di riscaldamento non adeguati alle temperature e privi di antigelo, impossibilità di implementare il calore attraverso stufe e camini .
Ad Arquata del Tronto già il 18 novembre ci sono stati gravi episodi di infiltrazioni, perfino dal buco presa delle antenne.
Ad Accumoli ci sono stati problemi per il vento che ha danneggiato i tetti di due SAE
E’ di oggi invece la foto che vi alleghiamo e che si riferisce a Visso, come potete voi stessi vedere l’acqua zampilla dal boiler. Le guarnizioni dell’acqua di una SAE non hanno retto ai -10 gradi rompendosi.
Crediamo che anche un bimbo possa progettare la sua casina di montagna tenendo conto di temperature e avversità climatiche. La qualità delle SAE consegnate ovunque è davvero bassa rispetto all’esigenza di vivere in montagna a temperature basse. Veri geni quelli che ideato e fabbricato queste soluzioni che di certo sarebbero perfette per un villaggio sul mare stile bungalow. Per non sottolineare quale preziosa occasione sarebbe stata per le piccole economie locali devastate usare professionisti e artigiani locali per realizzarle. Le assurdità si moltiplicano in proporzione ai problemi. Chissà quale giro di immensi interessi possa aver generato questa ennesima follia.