25. STORIE DAI BORGHI: IL MANIFESTO DELLA MARCA MACERATESE

Metto a disposizione il manifesto dei Comuni della Marca Maceratese. Ne abbiamo parlato ieri a Fahrenheit e c’è stata una risposta da parte del Mibact. Si può ascoltare qui. Questi, credo, sono i passi da fare.
Manifesto dei Comuni della Marca Maceratese
Cinque idee per ripartire dal nostro patrimonio culturale

Noi Comuni della Marca Maceratese, abbiamo subito due terremoti in due mesi, di cui uno devastante per l’alta magnitudo. Ci sono state vittime e siamo stati colpiti duramente: stiamo affrontando con forza di spirito la difficile fase emergenziale ma dobbiamo finire la conta dei danni. Ancora mancano numerose risposte per le abitazioni, le persone sfollate, le imprese da riavviare, le scuole da mettere in sicurezza, le chiese e i beni culturali da salvare.
Nonostante tutto noi, amministratori e cittadini, siamo qui con una grande volontà di ridare animo alla comunità e con l’operosità che ci contraddistingue pronti a progettare il futuro.
Affermiamo convinti che il futuro del nostro territorio e il nostro patrimonio culturale. Oggi ci rendiamo conto più che mai che questa affermazione non ha nulla di retorico, perché sappiamo con certezza che il nostro sviluppo dipende anche e soprattutto dal turismo e dalla valorizzazione seria dei nostri beni culturali. Lo abbiamo visto nella sofferenza delle comunità quando le chiese sono state chiuse per inagibilità.
Lo abbiamo toccato con mano quando le opere d’arte nell’emergenza sono state portate via in fretta per essere messe in salvo lontano dalle nostre città, quando abbiamo visto i musei vuoti di visitatori, le piazze senza turisti, le biblioteche inagibili, i ristoranti e i negozi chiusi. Siamo abituati ad essere Terre delle Armonie, a
incontrare Lotto, Crivelli, De Magistris intorno a noi, siamo abituati all’ospitalità di turisti stranieri e viaggiatori, dentro paesaggi quattrocenteschi. Grazie a questo sono cresciute aziende, cooperative di giovani, artigianato artistico, imprese culturali, laboratori di restauro, editoria specializzata, università dei beni culturali, accademie, l’economia del turismo. Qui abbiamo fabbriche di risorse intellettuali: Università di
Camerino e la Scuola di Scienze e Tecnologie – Tecnologie e diagnostica per la conservazione e il restauro; Scuola di Architettura e Design; Università di Macerata e il Dipartimento di Scienze della Formazione dei Beni Culturali e del Turismo; l’Istituto “Renzo Frau” a Sarnano, Tolentino, San Ginesio; l’Accademia di Belle Arti Macerata e l’Istituto di Restauro delle Marche. Negli ultimi anni abbiamo investito nei musei e nel trend di crescita è maturata una consapevolezza nuova, più imprenditoriale ma sempre attenta alla cura del patrimonio.
Per queste ragioni, Sindaci e Assessori alla cultura e al turismo della Marca Maceratese ci siamo incontrati a Macerata per condividere la preoccupazione di perdere tutto questo e per chiedere che si ricostruiscano presto i centri storici, si investa rapidamente sulle inagibilità parziali per rimettere in funzione i palazzi nobili dei nostri centri, si riparta dal nostro patrimonio: non è un lusso, è la nostra sopravvivenza.
Con queste finalità lanciamo Cinque Punti per un programma di ricostruzione a partire dal patrimonio culturale:
1. Le nostre opere d’arte rimangano nel nostro territorio. E’ essenziale che i depositi attrezzati per la messa in sicurezza e i laboratori per il restauro siano realizzati qui, nel nostro territorio. Sono occasioni di lavoro, opportunità di sviluppo, investimenti culturali che, se programmati altrove, aiuteranno altri territori
ma non il nostro. Le risorse economiche per depositi e laboratori debbono ricadere nelle zone colpite dal terremoto per garantire la crescita occupazionale, l’economia a base culturale, lo sviluppo delle università, delle accademie e del sistema della formazione. Il territorio può offrire luoghi importanti per depositi e laboratori di restauro. Progetti di delocalizzazione delle opere in altri territori, che sia Ancona o Spoleto o altro, impoveriscono e offendono le nostre comunità.
2. Il territorio, anche se e provato, e vivo e non e inagibile. Questo significa che può avere fin da subito una forza di attrazione grazie a tanti suoi centri vitali, da Macerata, il capoluogo, a Civitanova Marche, a Recanati Città candidata a capitale della cultura 2018, Tolentino, Potenza Picena, Corridonia, San Severino Marche, Porto Recanati, Cingoli, Morrovalle, Matelica, Treia, Monte San Giusto, Montecassiano, Montecosaro, Camerino, Pollenza, Mogliano, Castelraimondo, Appignano, Montelupone, Montefano, San Ginesio, Sarnano, Urbisaglia, Loro Piceno, Apiro, Esanatoglia, Petriolo, Belforte del Chienti, Caldarola, Pieve Torina, Sant’Angelo in Pontano, Fiuminata, Colmurano, Pioraco, Penna San Giovanni, Visso,
Serravalle del Chienti, Serrapetrona, Muccia, Pievebovigliana, Ripe San Ginesio, Gualdo, Monte San Martino, Gagliole, Camporotondo di Fiastra, Fiastra, Cessapalombo, Ussita, Sefro, Castelsantangelo Sul Nera, Poggio San Vicino, Fiordimonte, Monte Cavallo, Bolognola, Acquacanina. 57, li abbiamo nominati tutti, perché si dica con forza che non siamo rasi al suolo, ma siamo pieni di opportunità. E se una città non ha spazi adeguati, certamente il borgo vicino può farlo. Per questo occorre rivitalizzare la comunità attraverso un programma di mostre ed eventi. Le mostre servono a rilanciare l’offerta culturale, valorizzano il patrimonio con studi attenti e restauri, danno l’occasione ai turisti di visitare luoghi altrimenti lontani dai consueti itinerari e soprattutto creano ricchezza ed economia sostenibile in maniera pressoché immediata. Per essere veramente significative per il territorio, gli argomenti scelti devono essere tra quelli identitari della nostra zona.
3. Art bonus speciale per i beni culturali. Lanciamo un progetto importante: una campagna di Art Bonus speciale per i beni culturali del nostro territorio, una campagna promozionale bella, di livello internazionale, che crei empatia con questi luoghi e aiuti i tanti piccoli borghi, i centri storici, le chiese, le pinacoteche, i teatri, le biblioteche, i musei, gli angoli di questo territorio ricchissimo e straordinario. Un progetto di mecenatismo che faccia innamorare, una campagna che sia un atto d’amore.
4 . Promuovere il territorio. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un progetto di marketing identitario comune per una promozione rinnovata e per un nuovo turismo. Adesso, dopo il sisma, tutti sanno dove si trova la meravigliosa marca maceratese. Tanto più adesso dobbiamo raccontare le meraviglie di queste terre
attraverso lo studio di un programma di rilancio che sviluppi un’idea forte e che valorizzi la qualità della vita di queste nostre terre, dove si vive bene. Su questo occorre un investimento forte che parli del nostro territorio dentro le Marche. In quest’ottica si potrebbero destinare alla promozione e alla creazione degli eventi anche una parte dei fondi destinate ai GAL e ai PIL di cui stavamo aspettando l’uscita dei primi bandi.
5. Agire insieme. La priorità è rendere forte e visibile la rete delle nostre città. Non possiamo farcela da soli, tantomeno in competizione l’uno con l’altro. Ci siamo incontrati e abbiamo affermato con convinzione la volontà di agire insieme. Per questo chiediamo al legislatore regionale di rafforzare i programmi di investimento delle risorse sulla cooperazione territoriale per crescere come territorio a forte consapevolezza identitaria. Più di tutto, chiediamo che Soprintendenza, MiBact, Regione non agiscano senza consultare i Comuni, ma rispettando i bisogni e i desideri della gente che qui vive. Rispettiamo il ruolo di Ancona come nostro capoluogo di regione e la grande disponibilità dimostrata nel mettere a disposizione luoghi comunali per il ricovero del patrimonio ferito. Ma solo seduti insieme intorno ad un tavolo le strategie possono realmente essere condivise.
Con queste idee siamo impegnati con forza e determinazione per ripartire dal patrimonio culturale del nostro territorio. Qui viviamo e qui lavoriamo: e il futuro dei nostri giovani. Firmiamo convinti questo manifesto, aperto alla firma e al sostegno di tutti.
Marca Maceratese, 30 novembre 2016
Primi firmatari
Romano Carancini, sindaco di Macerata
Stefania Monteverde, assessore alla cultura e turismo di Macerata
Alessandro Del Priori, sindaco di Matelica
Cinzia Pennesi, assessore alla cultura di Matelica
Rosa Piermattei sindaco di San Severino
Vanna Bianconi assessore alla cultura di san Severino
Franco Capponi sindaco di Treia
Edi Castellani assessore alla cultura di Treia
Luigi Monti sindaco di Pollenza
Alberto Muccichini vicesindaco di Montelupone
Giuseppe Pezzanesi sindaco di Tolentino
Rita Soccio assessore alla cultura di Recanati.
Molte altre adesioni stanno arrivando.

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