65. STORIE DAI BORGHI. 18 CASETTE, E TUTTO IL RESTO

Naturale, l’argomento del giorno è la scissione del Pd. Molto meno frequente che ci si occupi dell’altra scissione, quella fra realtà percepita e realtà effettiva. Esempio.
Diverse testate danno trionfalmente la notizia delle prime 18 casette di legno consegnate a San Pellegrino di Norcia.
“Il sindaco Nicola Alemanno questa mattina ha dato le chiavi degli alloggi alle famiglie aventi diritto a seguito della scossa del 24 agosto scorso. Emozione e lacrime sui volti delle persone che hanno potuto prendere possesso delle abitazioni dotate di ogni confort: all’interno sono completamente arredate con tanto di stoviglie, asciugamani, biancheria e pentole”.
Bello. Non c’è ancora il collaudo della caldaia, ma arriverà presto. E c’è anche il portachiavi “I love Norcia”. Bellissimo.  Proprio in fondo agli articoli si legge:
“Per Norcia ad oggi la necessità comunicata è di 210 abitazioni ma sappiamo già che il numero è in aumento”
Ne mancano dunque 192. Ma pazienza. E parliamo di Norcia, perché i numeri complessivi sono molti di più:
“Fino a oggi, secondo gli ultimi dati della Protezione civile, sono arrivati gli esiti di 92.058 controlli sulle abitazioni private nei più dei 300 comuni del cratere. I centri colpiti direttamente dal sisma sono 131, di cui 52 hanno zone rosse, cioè completamente e parzialmente inaccessibili. Siamo a circa un terzo del valore totale, visto che secondo le stime dell’Anci le case a rischio dopo i due terremoti sono circa 300mila. “Possiamo dire che circa la metà sono lesionate”. 150mila, quindi. A un terzo del lavoro, le case agibili sono 47.105; sono invece 32.150 quelle completamente inagibili e 12.332 quelle che al momento non possono essere abitate perché hanno bisogno di lavori o per “motivi esterni”: per esempio la casa accanto che rischia di crollare o la strada che non è in sicurezza”.
Nelle Marche, per esempio, in moltissimi casi sono ancora alle piazzole da allestire. E l’invito, a quanto pare, è a cercare di arrangiarsi. Non so voi, ma per me questa frase del direttore dell’ufficio per la ricostruzione delle Marche, Cesare Spuri, mi fa un pessimo effetto:
“Se si ha un posto dove andare con il contributo di autonoma sistemazione, è meglio per tutti”.
Non so voi, appunto.
I presupposti da cui moviamo non sono arbitrari.
La sola cosa che importa è
il movimento reale che abolisce
lo stato di cose presente.

Tutto è diventato gravemente oscuro.
Nulla che prima non sia perduto ci serve.
La verità cade fuori dalla coscienza.
Non sapremo se avremo avuto ragione.
Ma guarda come già stendono le loro stuoie
attraverso la tua stanza.

Come distribuiscono le loro masserizie,
come spartiscono il loro bene, come
fra poco mangeranno la nostra verità!
Di noi spiriti curiosi in ascolto
prima del sonno parleranno.
Franco Fortini, Gli ospiti

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