8. STORIE DAI BORGHI: I SIBILLINI DI SIMONE

Dal santuario di Col di Vento, che mi è caro per molte ragioni, si vedono i Sibillini, e ci sono volte in cui non vorresti andartene, e restare sulla panchina a guardare e immaginare. Non so in che condizioni sia il santuario, di cui parlava ieri Francesco Drago. Ma lo scopo di questi post è raccogliere voci, in attesa di poter dare corpi a quelle voci, perché è esattamente quello che si intende fare. Una rete di persone che, ognuno con quel che sa e può, percorrano i luoghi del terremoto, non appena sarà garantito un minimo di abitabilità (e i container? Siam qui che attendiamo notizie).
Intanto, potreste regalarvi i Sibillini, come scrive qui sotto Simone Vecchioni.

E’ difficile raccontare il terremoto che da quasi 3 mesi sta mettendo a dura prova i paesi a cavallo dell’Appennino in Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Questa difficoltà nasce non solo dall’entità dei danni e dalla quantità delle scosse ma anche dalla pluralità delle realtà toccate, dalla molteplicità di aspetti che vengono quotidianamente rimessi in discussione.
Il territorio interessato ci parla di tradizioni, lingue (dialetti), attività imprenditoriali profondamente diverse, a volte anche a distanza di pochi chilometri. Sarebbe sbagliato raccontarlo appiattendosi su un solo aspetto e riducendolo ad una visione unica, ed oltre che sbagliato sarebbe riduttivo e fuorviante per chi non ha mai attraversato queste terre.
In questa fase è fondamentale riuscire a creare una comunità tra i vari luoghi colpiti evitando campanilismi e divisioni, e questo è possibile solo attraverso una narrazione corretta. Forse l’unico modo per conoscere veramente i Sibillini ed il territorio circostante è quello di entrare in contatto con loro: attraversando i piccoli borghi in cui gli abitanti ti osservano con aria apparentemente scontrosa, percorrendo i sentieri che ti portano sulle creste oltre i 2000 metri, assaggiando i salumi, i formaggi, i vini locali direttamente nelle botteghe o più semplicemente respirando l’atmosfera dei boschi. Perché il turismo nel nostro territorio non è mai “solo” turismo ma è un’esperienza sensoriale ed educativa che insegna a vivere appieno la complessità di un territorio.
Per questo abbiamo provato a lanciare un’iniziativa che crediamo possa essere utile da questo punto di vista. “Regalati i Sibillini”  è un invito, un invito a visitare la nostra terra. Una terra che per un po’ sarà frastornata e ferita ma che ha un fascino che rimane immutato, una terra che sta resistendo e che va sostenuta. Con questa iniziativa puoi regalarti o regalare delle escursioni sui Sibillini, i buoni acquistati non hanno scadenza e potranno essere utilizzati nel periodo che ciascuno preferisce. In questo modo aiuterai noi ed il settore turistico, ma soprattutto farai un regalo a te stesso.
Simone – Risorse Active Tourism, Macerata

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