92. STORIE DAI BORGHI. DUE MAIL DAL NORD

Ricevo una mail, che in realtà non si discosta molto da quanto leggo qua e là (persino in  qualche sms che arriva alla radio):
“Sai cosa si dice oggi, qui nell’ex ricco nordest, del terremoto e dei terremotati italiani dell’anno scorso?
Ho avuto occasione di parlare con persone di estrazione sociale e culturale diversa, ma il coro di voci è unanime:
“Basta, è ora di finirla. E’ vero che il governo non aiuta, ma in Friuli, in poco tempo, hanno ricostruito e risolto tutto. Hanno fatto tutto da soli, non hanno aspettato aiuti dall’esterno, si sono arrangiati. Ma, si sà, laggiù la gente aspetta l’aiutino, il finanziamento. E poi, se non è più possibile ricostruire com’era e dov’era, pazienza, si va altrove. Dopo l’alluvione della pianura vicentina di alcuni anni fa, tutto si è risolto in breve tempo e tutto a carico dei privati o quasi e nessuno si è lamentato più di tanto. Non ci sono i permessi? Chissenefrega, Mi sistemo casa e stalla e poi vediamo chi me le toglie”
Questa è l’idea che circola quassù”.
Non avevo dubbi. E non c’è da puntare il dito verso i portatori di quell’idea: questo è quel che avviene, questo è il mondo in cui siamo immersi. Tutti ci tolgono qualcosa, i professoroni intellettuali perdono tempo con i loro linguaggi criptici e per di più difendono migranti e pure i terremotati. Se ne esce? Continuo a sperare di sì, continuo ad aver paura di no.
Però ricevo un’altra mail:
“Sono Ermanno dell’A.N.P.I. di Travo, un piccolo Comune in provincia di Piacenza, nella valle del Trebbia.
L’Associazione “In Valle” è coinvolta, insieme al Gruppo Alpini di Travo, nell’operazione che ha assunto lo slogan “Amandola… la vogliamo aiutare”
L’idea è nata in casa ANPI in occasione di un pastasciutta solidale presso la Cooperativa Infrangibile di Piacenza.
In quell’occasione abbiamo scoperto Amandola e l’Ospedale dei Sibillini, nosocomio di rilievo in quella zona e quindi indispensabile.
Con i compagni dell’ANPI presenti alla cena, abbiamo quindi pensato di fare qualcosa.
La prima iniziativa è rappresentata dai blocchetti Minerva, battezzati così perché hanno l’apertura uguale ai famosi fiammiferi.
L’idea è stata quella di vendere blocchetti personalizzati ad imprenditori che volessero utilizzarli come gadget per i loro clienti.
Con il guadagno derivante dall’operazione abbiamo stampato blocchetti con grafiche dedicate ad Amandola che sono stati messi in vendita. Il ricavato di questa vendita è interamente devoluto al comune terremotato.
Tutto in accordo con l’Assessore Chiara Sciré che è informata, come anche il Sindaco, Adolfo Marinangeli e altri soggetti.
La seconda idea, stavolta nata in seno all’Associazione in Valle, si concretizza in due eventi che stiamo organizzando:
– “Tartufandola… la vogliamo aiutare”, una cena con il tartufo dei Sibillini e altri prodotti tipici con chef amandolese a prepararli; (sabato 22 aprile 2017)
– “… ero più curioso di voi”, concerto tributo a Fabrizio De André fatto di musica e parole, da lui stesso scritte o pronunciate in occasione di concerti o interviste. (domenica 23 aprile 2017)
L’operazione ha portato il Sindaco di Travo, Lodovico Albasi, a destinare i fondi raccolti in precedenza al Comune di Amandola.
La raccolta è avvenuta con un’iniziativa lanciata dal Sindaco stesso e realizzata da tutte le Associazioni travesi.
Anche il Comune di Fiorenzuola D’Arda, sempre in provincia di Piacenza, contribuisce mettendo a disposizione il Teatro Giuseppe Verdi, per il concerto, a titolo completamente gratuito.
Due soggetti privati hanno voluto contribuire: il Caffé Tre Mori di Fiorenzuola D’Arda e il Park Hotel di Piacenza.
Il primo organizzerà un buffet prima del concerto chiedendoci un compenso davvero minimo; il secondo ha prima voluto i blocchetti personalizzati e poi ha accettato di offrire ospitalità alla troupe di Amandola che arriverà per gli eventi”.
Ecco, va un po’ meglio.

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