Qualcuno faccia qualcosa. Ora. Riporto il post di Lorella Zanardo.
La serata è stata bella, c’era nell’aria la possibilità di togliere i muri di incomprensioni che spesso si erigono tra donne. Ho parlato con Carla, ho parlato con Pinuccia, Marina mi ha introdotta, Luisa mi ha consigliata. E’ la Libreria delle Donne, stasera 10 maggio. Io ero stanca per due anni passati sul territorio, ma lì mi sono sentita bene.
Poi esco, tolgo la catena alla bici, sono le 11 di sera, in giro non c’è nessuno.
Le porte dell’auto parcheggiata davanti a me si spalancano di colpo, alzo la testa e 3 persone e una luce fortissima mi vengono incontro.
E’ la troupe di Strisica la Notizia.
Chiedo alla ragazza che mi investe con una serie di domande come si chiama, lei esita, poi veloce mi risponde “Elena”, ha 26 anni, dice che è contenta di avere fatto la velina, che nessuno l’ha obbigata e che io la offendo con il nostro documentario, dice così o qualcosa di simile.
Io sono sulla bici, e mi invade una tristezza infinita: Striscia usa quella violenza che io condanno: prima il plagio del documentario, ora questo agguato notturno, da ore mi aspettavano fuori dalla porta della Libreria.
Dico ad Elena ciò che chi mi segue sa bene, e che sa anche lei presumibilmente, e gli autori: il nostro documentario è una critica all’uso del corpo delle donne nelle immagini tv, non alle donne che fanno tv. Di Striscia passano poche immagini nel nostro video. La reazione di Striscia è spropositata: noi con un doc fatto in casa e loro con i milioni di euro a disposizione e 7 milioni di persone tutte le sere.
Elena non mi lascia parlare, so che si usa così in tv. La guardo, voglio entrare in relazione ma lei non può, si vede che usa il metodo televisivo, parla veloce, accusa e non da tempo per la replica.
Nemmeno per un attimo provo fastidio verso di lei, per i mandanti sì, per la loro codardia. perchè non sono venuti loro? Uomini senza coraggio, così come si usa ora.
Io non mi occuperò di questa diatriba miserabile, ho altro da fare.
Però credo che chi mi legge potrebbe reagire. Se 3 milioni e mezzo hanno visto il documentario Il Corpo delle Donne e se continuate a chiederci di proiettarlo e se a migliaia dite che vi è servito, ora è il momento di dire voi cosa pensate. Anche quelle giornalista, quei gruppi di donne che il video lo hanno visto, che lo hanno lodato, appprezzato ma che spesso tacciono.
La protervia di questi autori corrisponde al clima di prevaricazione e di impunità che si respira oggi.
E comunque sì, ha ragione mio figlio tredicenne. siamo stati veramente efficaci, con zero euro investiti, a dare così fastidio a quei milionari di Striscia,Mediaset.
Aggiornamento. Gli interventi in rete:
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INOLTRE:
In risposta all’Ufficio stampa di Striscia la Notizia, che nei commenti chiede immagini a supporto di quanto affermato da Lorella Zanardo, Barbie Nadeau e le altre donne che ritengono che nel programma si faccia un uso offensivo del corpo femminile, gli screenshot cercati e salvati da un gruppo di utenti di Facebook. Qui.
In questi giorni ho seguito i commenti un po’ a singhiozzo, quel tanto che è bastato per trovare conferma di quanto già pensavo: Ricci utilizza metodi fascisti, facendosi forte di un consenso in salsa nazional-popolare che purtroppo sarà molto difficile scalfire con le armi della critica.
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Dietro tutto questo, conviene ricordarlo, il solito, imprescindibile potere dei soldi. Finché non si evolve l’immaginario e finché i pubblicitari pagano quote d’oro per le inserzioni in fascia “tette & culi” (che significa audience assicurato), questi cialtroni avranno il coltello dalla parte del manico.
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Il filmato è agghiacciante. Solidarietà assoluta a Lorella Zanardo.
Ieri sera ho finalmente visto il tanto atteso incontro tra la Barolo e la Zanardo che ringrazio vivamente per il suo documentario e che stimo tantissimo (preciso questa cosa perchè è la prima volta che intervengo su questo blog). Quello che ho visto non è un’intervista ma un attacco (non lo chiamo aggressione altrimenti la Barolo si offende). Le interviste di solito constano di domande e risposte. Io non ne ho viste. Quello che ho visto è stato solo una raffica di parole gettate lì senza dare la possbilità alla Zanardo di controbattere. Che è quello che dovrebbe avvenire in una discussione democratica. Sarebbe stata una buona occasione di confronto intelligente e maturo, nel quale ognuno avrebbe potuto esprimere la sua opinione. Occasione sfumata per tutti: per Lorella, per Elena e per Ricci, che avrà sempre la possibilità di dire quel che pensa e di evitare che gli altri dicano la loro, forte delle sue telecamere e della sua visibilità. Bel confronto democratico. Non vi offendete se poi qualcuno vi dà del fascista.
Vorrei dire un’ultima cosa a Ricci: se quello che la Zanardo dice nel suo documentario non è assolutamente vero, come mai da un pò di tempo avete provveduto a coprire sederi e tette delle veline? Chi non ricorda quei traboccamenti di tette durante gli stacchetti che automaticamente finivano per impazzare su tutti i siti?
A Napoli in questi casi si dice: “Stai accusann Ricci!!!”
Un saluto.
Infatti la cosa che accusa di più striscia non è solo il livore nella reazione, quanto l’ipocrisia di coprire le veline e iniziare a farle ballare davvero. Casualmente tutto è avvenuto in clima di rubygate e in clima di accuse sessiste.
Negli anni Striscia la notizia con i suoi enormi numeri di pubblico ha indubbiamente cambiato la percezione popolare del corpo della donna, le persone cresciute guardando da sempre tutti i giorni le veline certamente hanno introiettato un diverso senso del pudore e della corporeità femminile.
Tutta italia ha visto le veline per anni fare stacchetti al limite dell’erotismo per anni, mezza italia si è arrapata con le veline e adesso Ricci fa finta che siano artiste della danza selezionate per la profonda umanità e competenza giornalistica.
http://www.youtube.com/watch?v=BlCdKft33wI&feature=related
Ricci il culo in televisione non ci spaventa, a molti di noi ci piace pure, chiamiamolo culo però non “ciappett” se no poi finiremo con le “zinnétt” e le “fighétt” continuando a fare i moralisti con gli altri…
I personaggi indimenticabili del film “il comune senso del pudore” con Sordi e Rossana “Erminia” di Lorenzo, dovevano andare al cinema per essere turbati, …Ricci non si sminuisca il pregio di averci portato il corpo delle donne a casa all’ora di cena, lei per me è una sorta di Guru del culo, un Sai Baba della coscia, un genio nel rosicchiare dolcemente il senso del pudore degli italiani, giorno dopo giorno, stacchetto dopo stacchetto.
http://www.youtube.com/watch?v=BlCdKft33wI&feature=related
Buona Visione
D.
Martedì, a Roma, c’è Pilar del Rio. Qualcosa mi dice che potrebbe essere molto interessata a questa faccenda. Per battere Ricci bisogna sfondare l’accerchiamento.
Riflettevo sul film che ho postato, Il Comune Senso del pudore.
Mi sembra molto interessante che nel film del 1976, i personaggi del film rappresentino il popolo, turbato dall’erotismo dilagante.
Oggi dopo il ventennio di Berlusconia il popolo è totalmente assuefatto e l’accusa viene da nicchie di cultura alternative a quella di massa.
D.
Non credo sia l’erotismo a dilagare. Ma il sessismo.
Non ho visto il filmato ieri sera. E sono contento, e mi dispiace. E lo voglio vedere, e non voglio. E l’andrò a cercare, e non voglio trovarlo.
L.
Il sessismo è anche espressione dell’erotismo fuori contesto e sotto mentite spoglie.
Se il programma fosse un programma per adulti non ci sarebbe la “riduzione” delle veline a oggetto sessuale, ma sarebbero dei ‘soggetti’ dichiaratamente eccitanti.
E’ anche il contesto e il ruolo che determina se la donna viene ridotta a corpo/merce.
Se chiedo una lap dance a una ballerina di night è una cosa, se la chiedo alla bidella della scuola o alla commessa della coop, è un’altra.
E’ la sottile ambiguità del ‘Cavaliere’ quando, alla giornalista in conferenza stampa, fa consegnare i fiori dicendo (immaginatevi la voce) “un uccellino mi ha detto che oggi è il suo compleanno, complimenti è proprio una bella donna…”. Sembra una galanteria ma posta fuori contesto diventa una riduzione del ruolo asessuato di giornalista ad uno sessuato di ‘bella donna’, e implicitamente soggetta al Cavaliere di turno.
D.
Buongiorno. Ho visto il video. Lo trovo una delle migliori dimostrazioni del fascismo che possano circolare attualmente. Sì, dico fascismo, Antonio Ricci, Barolo e compagnia cantante. Tagliare senza dare possibilità di replica, commentare con faccine e mossettine senza che all’interlocutore sia data opportunità di far valere le proprie ragioni. Fascismo purissimo. Mancava solo l’olio di ricino.
Credo che questo sarà il più clamoroso autogol di questa banda di squadristi.
Ormai la manipolazione televisiva per loro è una coazione a ripetere. Ma stavolta la vedo dura far credere che Striscia non abbia responsabilità nell’abuso del corpo delle donne, ci sono troppi testimoni pronti a giurare che la guardano solo per quello!
Io ho dei video salvati da youtube (ho 3 giga byte di roba) e ho montato qualche spezzone per fare un ivedo provocatorio sottotitolato in inglese (tra poco lo metto su youtube)
E dire che la velina è stata dotata di parola e microfono proprio per offendere la nostra Lorella Zanardo. Speriamo che col prossimo d
Prossimo documentario le diano anche la conduzione del programma. La barolo doveva ringraziare che se non c’era il corpo delle donne altro che velina di Montecristo…
D.
Ho trovato anche un altro articolo a supporto Lorella Zanardo e del lavoro che state facendo.
http://www.altrenotizie.org/televisione/4024-velina-pride.html
Buona giornata a tutti
Care tutte
di nuovo la solidarietà mia e del coordinamento donne Trieste alla Zanardo, rinnoviamo la disponibilità ad azioni di contrasto per fermare questa violenza.
A noi femministe ci spettano striscioni e megafoni possiamo urlare e fare i nostri casini … significativo il commento della Digos alla fine della manifestazione di Torino alla Fiera del libro “bene ragazze vi hanno sentito tutti , ora potete andare” dove per tutti ci sono i presenti la celere e poche altre che vedranno il video: Bellissima azione ma nemmeno una sequenza andrà in TV. (chiedo di farlo girare, ci fa bene)
Il lavoro della Zanardo va invece ad intrudere in casa loro , mette in discussione, in un circuito di informazione alternativo ma non insignificante, anzi in crescita. Il corpo delle donne ha alzato il livello dello scontro, quindi mettiamoci le scarpe da ginnastica e riprendiamo a correre, sono strade nuove ma, leggendo i commento e le proposte in web, credo siamo attrezzate.
Si cambia passo, abbiamo un potere e una visibilità impensabile prima dell’era “il corpo delle donne” un grazie all’autrice e non lasciamola sola
Geni Sardo
CDT
Fascista è chi banalizza il fascismo e fa della menzogna e della cattiva coscienza il suo metodo.
La “vittima” Zanardo nell’incontro con la Barolo ha ampiamente espresso il suo argomento, ribadendo la “sua verità”: chi non pensa come lei è una schiava decerebrata. Inoltre la Zanardo ha avuto la possibilità di promuovere il suo libro e il suo documentario.
Il documentario Il Corpo delle donne è un prodotto provocatorio, efficace per aprire un dibattito. La sua natura antologica è però mistificante come provocatorio e mistificante è il nostro Il corpo delle donne 2 (http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?12761). E’ un’evidente forzatura l’immagine della donna in tv e sulla stampa progressista presentata ne Il Corpo delle donne e ne Corpo delle donne 2. E’ chiaro che con un’opera di montaggio si riuscirebbe a dimostrare che il gioco del calcio è in realtà solo un esibizione di gente che sputa per terra.
Il problema è che la Lipperini crede, o peggio finge di credere, che il documentario il Corpo delle donne sia una verità assoluta, ed è per questo che va a raccontare a Le Figaro e al New York Times che la figura della donna nella televisione italiana è bella e muta. Noi abbiamo mostrato come, nello stesso giorno in cui era stata pubblicata l’intervista sul NY Times, l’intero palinsesto fosse popolato da donne, protagoniste e tutt’altro che mute (http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?12836).
Inoltre è sotto gli occhi di tutti che nella tv italiana ci sono donne comiche, donne che conducono trasmissioni, programmi politici, trasmissioni sportive, talk show, giornaliste che fanno indagini/inchieste etc. etc.
Zanardo e Lipperini vengono intervistate dai giornali stranieri con le stesse motivazioni con cui vengono intervistati quelli che dicono di aver visto un ufo. Queste “aspiranti soubrette” hanno tutto l’interesse a esporre una situazione unica al mondo e allucinante, altrimenti non se le filerebbe nessuno.
La giusta lotta in difesa della donne non può certo basarsi sulle menzogne, sul settarismo e sulla voglia di protagonismo che necessariamente rende cieca chi cerca di presentarsi come eroina.
Per quanto riguarda l’effetto autogol o boomerang, ci spiace deludervi: se non avessimo evidenti vantaggi, con riscontri per noi immediati, avremmo già smesso da tempo questa attività.
Pensate solo che, per quanto riguarda il nostro pubblico, la sola visione dei filmati di “Little Miss America” azzera qualunque discorso di Lipperini e Zanardo. Facendole quasi apparire alla stregua di Wanna Marchi e Stefania Nobile.
@ Sara Testori, ufficio propaganda Striscia la Notizia
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Prrrrrrrrrrrrrrrrrrr… prot… prot… pfffffffff… burp!
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Ve la state facendo sotto. Vi state rendendo ridicoli. Una pernacchia a rate e un rutto sono l’unica risposta possibile alla vostra arroganza. Le emissioni di gas intestinale hanno più dignità dei vostri deliri di onnipotenza.
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Prrrrrrrrraaaaaaaang… pffffffff… bu-burp!!!
Per l’ultima volta. L’universo è quello che avete mostrato voi, cucendo a vostro uso e consumo alcune immagini e trascurando il dato complessivo. Sul complessivo, confermo: le donne italiane volute dalla televisione sono in prevalenza silenti e – finchè molti autori non sono corsi ai ripari ricoprendole – svestite. Troppo comodo sostenere che ora le cose sono cambiate quando negli ultimi quindici anni il modello è stato un altro.
Riporto i dati di vari studi sulla televisione italiana degli ultimi tempi, cominciando dalla Liguria. Non per omaggio a Ricci, ma perchè, dal punto di vista dei sociologi, la Liguria si è sempre dimostrata, in ogni campo, una Regione-sintesi per quanto riguarda le tendenze del nostro paese.
Liguria
L’indagine, commissionata dal Comitato regionale per le Comunicazioni della Liguria , è stata curata dall’Osservatorio di Pavia Media Research. Le donne sono rappresentate, sia a livello professionale, sia rispetto ai contenuti legati a tematiche del mondo femminile, in maniera sostanzialmente inferiore rispetto agli uomini.
In particolare nelle televendite è evidente il ruolo marginale riservato alle donne, che hanno il ruolo di testimoni o modelle nel 57,3% dei casi, mentre la funzione di esperto è a totale appannaggio maschile. La conduzione registra un “apparente” equilibrio di genere: le donne rappresentano il 51,1% dei conduttori di televendite in video e il 39,1% delle voci fuori campo. Nel 18,2% le televendite sono rivolte soltanto a donne, mentre nel 6,8% esclusivamente agli uomini, nonostante nell’88,6% vendano prodotti destinati a entrambi i generi. In particolare, le donne sono le destinatarie del 60% delle televendite di prodotti per il fitness e il dimagrimento, con un’ampia diffusione di stereotipi ad azione rinforzante (29,5%).
Nei telegiornalila conduzione è affidata per il 39,7% dei casi a giornaliste. Le donne si occupano soprattutto di scienza e salute, di questioni sociali e legali e di economia, ma la politica è ancora appannaggio dei colleghi maschi. Alle donne, poi, è affidata soprattutto l’informazione locale, mentre a seguire le questioni di carattere nazionale e internazionale sono soprattutto giornalisti di sesso maschile. Solo nel 19,2% dei casi le donne fanno notizia nelle tv locali e quando accade sono vittime (15,4% contro il 6,8% dei casi maschili).
È di sesso femminile il 50% dei soggetti intervistati come espressione dell’opinione popolare, l’87,5% dei bambini, il 66,7% delle casalinghe/genitori, il 53,7% degli abitanti di paese. L’unica categoria professionale in cui prevalgono, per rappresentanza, le donne è quella degli accademici/educatori/insegnanti (51,2%).
Gli uomini sono più spesso protagonisti (82,3%) o esperti (79,3%) e rappresentano in maniera assai eterogenea tutte le diverse categorie professionali, specialmente quelle che godono di una maggior visibilità: politici (85,4% su 466), rappresentanti di associazioni, incluse quelle sindacali (81,5% su 178), affaristi, economisti, imprenditori (87,4% su 159), sportivi, atleti (95,5% su 110).
Quanto alla presenza di donne nei programmi di informazione, i risultati dimostrano una chiusura maggiore rispetto ai notiziari. Su 852 ospiti o intervistati in esterna solo il 16,3% è di sesso femminile: in sintesi, questo vuol dire meno di una donna ogni cinque uomini.
Le conduttrici rappresentano circa un terzo del campione e, nella maggior parte dei casi (40,4%), conducono programmi sportivi – come i colleghi maschi, anche se in quota minore – poi talk show (22,8%), rubriche di approfondimento (14%), programmi d’attualità (10,5%). In questi ultimi tre generi televisivi, la loro concentrazione prevale rispetto a quella maschile, più distribuita su tutti i generi televisivi, laddove le donne, invece, risultano assenti nella conduzione di alcuni format.
Global Media Monitoring Research
A far notizia sono gli uomini per l’81% (ben 748 su 926 soggetti registrati) e solo per il 19% le donne, percentuale in crescita per altro rispetto al 2005 quando la presenza femminile si attestava al 14%. Ma quali sono le notizie che riguardano le donne? I dati parlano chiaro: sono soprattutto news su Criminalità-Violenza, Scienza-Salute (22%) e Arti,Media,Vip,Sport (21%) ad includere le donne, contro percentuali più basse per le notizie sull’Economia (13%) e la Politica (15%).
Relativamente al ruolo delle donne nelle notizie, i dati offrono un quadro poco incoraggiante: esse rappresentano infatti il 57% della gente comune e solo nel 14% dei casi compaiono nell’autorevole ruolo dell’esperto.
Le notizie trattate dalle giornaliste riguardano per il 73% Arti,Media,Vip,Sport, per il 62% Scienza- Salute e in misura minore Economia (38%) e Politica (26%).
Isimm Ricerche
Programmi extra tg: nelle reti Rai gli uomini parlano complessivamente per 28 ore, 13 minuti, 54 secondi; le donne 4 ore, 55 minuti, 42 secondi. Su Mediaset sei ore e 43 minuti gli uomini; un’ora e 2 minuti le donne.
Ah dimenticavo… ho notato che ultimamente le veline sono più vestite che mai. I pubblicitari hanno minacciato di togliervi l’ossigeno? 😀
Definizioni di propaganda:
« La manipolazione consapevole e intelligente delle abitudini organizzate e delle opinioni delle masse è un elemento importante in una società democratica. Coloro che manipolano questo meccanismo nascosto della società costituiscono un governo invisibile che ha il vero potere di governare nel nostro paese. Veniamo governati, le nostre menti vengono modellate, i nostri gusti influenzati, le nostre idee suggerite per la maggior parte da uomini di cui non abbiamo mai sentito parlare. Questa è la conseguenza logica del modo in cui è organizzata la nostra società democratica »
Edward Bernays, 1923
Tecniche di propaganda:
# Effetto gregge: L’effetto gregge o l’appello alla “vittoria inevitabile” cercano di persuadere il pubblico a prendere una certa strada perché “tutti gli altri lo stanno facendo”, “unisciti alla massa”. Questa tecnica rafforza il naturale desiderio della gente di essere dalla parte dei vincitori. Viene usata per convincere il pubblico che un programma è espressione di un irresistibile movimento di massa e che è nel loro interesse unirsi. La “vittoria inevitabile” invita quelli non ancora nel gregge a unirsi a quelli che sono già sulla strada di una vittoria certa. Coloro che sono già (o lo sono parzialmente) nel gregge sono rassicurati che restarci è la cosa migliore da farsi.
# Ottenere disapprovazione: Questa tecnica viene usata per portare il pubblico a disapprovare un’azione o un’idea suggerendo che questa sia popolare in gruppi odiati, temuti o tenuti in scarsa considerazione dal pubblico di riferimento. Quindi, se un gruppo che sostiene una certa politica viene indotto a pensare che anche persone indesiderabili o sovversive lo appoggiano, i membri di tale gruppo possono decidere di cambiare la loro posizione.
# Banalità scintillanti: Le “banalità scintillanti” sono parole con un’intensa carica emotiva, così strettamente associate a concetti o credenze di alto valore, che portano convinzione senza supportare informazione o ragionamento. Esse richiamano emozioni come l’amore per la patria, la casa, il desiderio di pace, la libertà, la gloria, l’onore, ecc. Chiedono approvazione senza esaminare la ragione. Anche se le parole o le frasi sono vaghe e suggeriscono cose differenti a persone differenti, la loro connotazione è sempre favorevole: “I concetti e i programmi dei propagandisti sono sempre, buoni, auspicabili e virtuosi”.
# Razionalizzazione: Individui o gruppi possono usare generalizzazioni favorevoli per razionalizzare atti o credenze. Frasi vaghe e piacevoli sono spesso usate per giustificare tali atti o credenze.
# Vaghezza intenzionale: le generalizzazioni sono sempre vaghe, in modo che il pubblico possa fornire la propria interpretazione. L’intenzione è quella di muovere il pubblico tramite l’uso di frasi indefinite, senza analizzare la loro validità o tentare di determinare la loro ragionevolezza o applicabilità.
Il Min.Cul.Pop. era un dilettante, confronto a Striscia.
La cosa divertente è che nell’articolo sul NYT se non ricordo male, Lipperini fa un’affermazione generale sulla televisione italiana, e cita Striscia solo per ricordare che lorsignori avevano messo in commercio una bambola Velina, una decina di anni fa. Che combinazione, su questo non rispondono. Così come non rispondono sugli screenshot inequivocabili.
Patetici.
Ufficio stampa per favore, abbiamo appena pranzato.
Pietà, Striscia! Abiuro! Se dite che le Veline non sono solo pezzi di carne, io allora ci credo, ma non fate loro presentare altri programmi, per carità! basta con “Le nuove mostre”! Voglio ricordarle così, le due competentissime presentatrici …
http://www.youtube.com/watch?v=Tp92HLGY6JM
in top a triangolino, short filopassera e tacco 12, a far la guerra degli spruzzi coi fucili ad acqua, declamando con maestria battute pregnanti quali: “Prendi questo bella mia!” – non corpi in mostra, bensì ballerine, ma anche presentatrici, cabarettiste, acrobate, rappresentanti di serramenti in alluminio, quello che volete voi.
ero io l’anonima
Ufficio Stampa, ci rendete edotti voi su cosa realmente nel mondo si dice della TV italiana, e in particolare su come vi è rappresentata la figura femminile? Perchè oltre alle avvistatrici di UFO Lipperini e Zanardo, le testate più importanti hanno, come fonte, dei corrispondenti in Italia i quali guardano la TV coi loro occhi e poi dicono…cosa?
Nun ce caschiamo…argomentate cari signori, qui siete su Marte: o fate come noi, i marziani, o non siete accetti nella discussione. Odio fare questi ragionamenti, in ogni caso. Tuttavia non è possibile affrontare in altro modo chi pretende che l’interlocutore si adegui ad un discorso e a dei modi che hanno l’unico scopo di portarlo a conclusioni preconfezionate. Poichè di dialogo non ne volete sapere sarete almeno sensibili ai vostri tipici argomenti: *noi* qui, quelli che vogliono argomentare, siamo la maggioranza. Dunque noi stabiliamo le regole: non state giocando in casa. O vi adeguate o aria.
grazie Loredana e grazie a tutte e a tutti per la generosa solidarietà espressa qui e altrove. Tempi duri ma stiamo vigilando bene tutti insieme.
Continuiamo così, senza perdere colpi. Vedo che sono in buona compagnia: quanto accaduto a Pisapia, indipendentemente dalle idee politiche che si hanno, mi pare gravissimo.
Qui a Milano attendiamo cambio d’aria con trepidazione, con speranza.
Abbiamo, molte e molti, una voglia pazzesca di tornare a vivere, un bisogno prepotente di vita vera, di futuro, di progetti, di creare. Dai dai dai che ce la facciamo.
Gentile Sara Testori, di Striscia la Notizia.
Lei sembra una persona vera, al posto dei soliti avatar che offre la redazione. Almeno sembra aver avuto il piglio di metterci il nome.
Ci spieghi, cortesemente e senza timore il senso delle veline. Se non sono state messe lì da vent’anni per esporre il loro corpo pressoché muto in senso sessuale a milioni di italiani a cena, per cosa ci sono state?
Perché la funzione, davvero, sembra essere stata solo quella. Ma forse ci siamo sbagliati noi…
E se non è così. ci spieghi. perché sono state recentemente messe a ballare con più impegno coreografico e notevolmente coperte.
Davvero davvero, grazie per la considerazione signora Testori, ci aiuterebbe a dipanare un madornale fraintendimento.
Aspetto in trepidante attesa.
D.
Ho visto il servizio di Striscia e provo un forte senso di impotenza. Il servizio è banalmente, grossolanamente parziale e tutto quello che ha detto Lorella, cioè che non l’hanno lasciata replicare, che non è potuta entrare in relazione con la Barolo, è evidente.
Il servizio non dimostra assolutamente la tesi di striscia, è nientemeno che un monologo semplicistico in cui la presenza di Lorella, in fondo, è superflua.
Le tesi di Lorella non vengono contestate efficacemente (dimostrare che le veline non stanno solo in ginocchio non significa nulla!)
Eppure ciò è sufficiente per screditare Lorella. È questo il fatto triste, grottesco ma in fondo essenziale: che (temo) il pubblico non riuscirà ad analizzare con la logica (e ce ne vuole davvero poca!) i fatti.
Il bello (tragico) è che non sono dovuti ricorrere a montaggi sapienti, arguzie retoriche, domande trabocchetto: non ne hanno bisogno per fare passare il loro messaggio.
Di fronte ad aggressioni così violente ed approssimative mi pongo la stessa domanda che mi viene in mente quando ci sono i risultati delle elezioni: ma perché? ma come fanno a non capire?
Saluti
Cara Lipperini, fai sempre finta di non capire (speriamo). E’ chiaro che se non ci fossero dei problemi di pari opportunità non saremmo qui a parlare. Ti ribadiamo, però, che basta accendere la tv per vedere che, come abbiamo già detto, il Corpo delle donne è provocatorio sì, ma mistificante, come del resto il Corpo delle donne 2.
Vogliamo anche ricordarti che a Striscia la notizia abbiamo avuto registe donne (Silvia Arzuffi nella stagione 1991/92 e Roberta Bellini dal 1996/97 al 2003/04), conduttrici, produttrici, e, come puoi vedere, donne che si occupano dell’ufficio stampa.
Attaccare una libera trasmissione di satira dove tutto è volutamente esagerato, è da parte vostra assolutamente ridicolo.
@ Sara Testori Adesso basta scrivere cazzate, tra i due documentari c’è un abisso. Non è qui che ripetendo sempre le stesse cose finisci per aver ragione!
lorella io non avrei tutte queste speranze. la barolo il giorno in cui ti ha intervistato era con un gruppo di ragazzi che immagino fosse la troupe al concerto di pisapia alla stazione
Ah, finalmente l’ha ridetto!
“libera-trasmissione-di-satira”
Grazie, la prima risata della giornata!
@sara testori, elena barolo, antonio ricci e redazione di striscia tutta
intanto grazie per aver finalmente mandato in onda il servizio…. l’ho visto stamattina sul web….. ma poi…..
che delusione….. ero in trepida attesa di uno sconvolgente documento che dimostrasse, microfono alla mano, quanto la sig.ra zanardo voglia essere protagonista e quanto racconti menzogne e falsita’ incalzata da una spigliatissima e preparatissima velina di montecristo (sic) al secolo elena barolo e invece cosa vedo?????
una signora in bicicletta, di notte, che viene avvicinata da una intervistatrice la cui unica “domanda” e’ un’affermazione ripetuta ad libitum…. la signora in bici prova ad argomentare senza riuscire, un po’ impossibilitata da un microfono che spesso scompare dalla sua portata e un po’ sovrastata dalle lamentele quasi fanciullesche dell’intervistatrice…. troppo lusso che, tornando indietro, sia riuscita comunque a dire il nome del documentario e dove trovarlo…. ma non era tornata indietro per insultare la sig.ra barolo? io mi aspettavo robe impronunciabili e di dover tappare le orecchie ai bambini…. e invece?
volendo analizzare da un punto di vista imparziale la contesa a me vien da dire:
1. il resoconto della sig.ra zanardo e’ veritiero
2. il resoconto della sig.ra barolo un po’ meno
3. la sig.ra barolo non nasce giornalista certo, ma mi sarei aspettata in un’intervista, ma anche in un semplice battibecco, piu’ argomentazioni e non la ripetizione estenuante ed immotivata di un “lei mi offende”…. insomma che offesa e’ “la telecamera ti guarda sotto la gonna”….. il piu’ delle volte la gonna non l’avete neppure!!!
4. vista la gran mobilitazione di striscia che viene fatta da mesi a questa parte se il suo culmine doveva essere quest’intervista…. beh…. allora in questi mesi mi sa avete perso tempo…. non solo sembra faziosa… ma molto molto infantile e poco poco professionale…. insomma il suo tenore era: non e’ vero che inquadrano sotto la gonna…. non e’ vero non e’ vero’ e non e’ vero…. no no e no uffa!!!
riepilogando zanardo 1 – striscia 0
@francesca violi ….. hahahahahahahahaha…. queste si che sono vere perle…. si… ricordiamole cosi’….
p.s. pero’ sig. ricci….. il servizio come consuetudine me lo ha taglizzato….. e non si fa…. non si fa……
Sara Testori, qui, se c’è qualcuno che non ascolta e/o finge di non capire, siete senz’altro voi.
Dapprima avete negato che “Striscia” offra un fulgido esempio di estetica televisiva porno-soft in fascia protetta, e siete stati subissati da link a filmati e foto che invece lo dimostrano.
Avete fatto finta di niente e siete passati a sostenere la tesi secondo cui nella TV italiana, di fatto, non esisterebbe alcun problema di discriminazione di genere. Anche in questo caso, i dati pubblicati in risposta da Loredana Lipperini vi smentiscono.
Adesso salta di nuovo fuori il vecchio argomento: “si, è vero, noi di Striscia proponiamo un’immagine femminile brutalmente sessista, ma esageriamo a bella posta: è solo satira! E’ provocazione, è finissima ironia!” – Sono mesi che, su questo blog (che voi seguite assiduamente), appaiono obiezioni e critiche a tale argomento. Niente, voi lo riproponete tale e quale, come se nulla fosse.
Fate una cosa, visto che vi piace tanto l’ironia: andate a rileggervi qui sopra il commento di Wu Ming 2, venerdì, 13 maggio 2011 alle 1:45. Rispondete almeno a quello, se ne siete capaci.
Aggiungo anche qui la mia voce di solidarietà a Lorella Zanardo e ai suoi collaboratori. Il cambiamento incontra sempre l’opposizione di chi vuole conservare il vecchio mondo. Striscia, siete terribilmente vecchi, avete stufato!!
http://consumabili.blogspot.com/2011/05/il-corpo-delle-donne.html
postilla dovuta ad una ri-visione dello splendido servizio…. al minuto 3:20 si ode distintissimo un vaffa**** rivolto alla sig.ra zanardo da un qualche elemento della crew di sesso maschile….
signor ricci…. non si fa… non si fa…. non si fa…….
@Salvatore Talia
ma no, che non rispondono! Figurati, nemmeno stanno ad ascoltare qualcosa che è un sentire molto diffuso e che potrebbe portare a loro molto vantaggio intercettare… Loro lanciano editti e vestono o svestono le soubrettes a seconda dell’aria che tira!
Tutta la mia solidarietà a Lorella Zanardo.
Ho un problema: vorrei sapere se la figlia di Lorella Zanardo, quando disputa le gare di ginnastica acrobatica, indossa il cappotto. Inoltre vorrei sapere se, mentre esegue l’esercizio, parla. Grazie.
un’altra visione del corpo delle donne da parte di donne musulmane
http://www.loccidentale.it/node/105586
la mia solidarietà a lorella con le parole di massimiliano panarari:
http://maracinque.wordpress.com/2011/05/12/striscia-lagguato/
@sara testori:
non avete capito che NOI *NON* SIAMO PER LA CENSURA!! la minigonna l’abbiamo inventata NOI, abbiamo lottato noi femministe, dalle suffragette in poi, per accorciare sempre di più le nostre gonne e mostrare le gambe! noi vogliamo mostrare liberamente *TUTTI* i nostri corpi, giovani, meno giovani, di tutte le forme e dimensioni!!! le donne presenti in televisione rappresentano una *minuscola* parte del genere femminile, sono *solo* giovani e *solo* con determinate misure!
*NON* ABBIAMO MAI CHIESTO LA “CENSURA DELLA GNOCCA”, ma quando lo capite?!?!?!
Si potrebbe anche opinare che sono un po’ caxxi suoi, e punto, ma provo anche ad argomentare il sentimento di sconforto che mi coglie.
A me non dà fastidio un corpo svestito: cioè, non mi dà alcun problema se una decide di andare in giro poco vestita, per strada, in discoteca al bar; e ovviamente tantomeno in piscina, in spiaggia o in palestra.
Ciò che mi dà fastidio è che il corpo di una donna venga usato per vendere qualcosa che col corpo non c’entra niente: un telefonino, un’auto, uno spazio pubblicitario facendo più share.
E non mi dà fastidio vedere un balletto sexy in un nightclub, in un programma per adulti, o Beyoncé che scuote il culo cantando la sua canzone.
Ma, come telespettatrice, mi schifa di vederlo infilato in ogni trasmissione dove non c’entra un tubo, perché di per sé che c’entra un balletto ammiccante o una sfilata di culi o un assortimento di gnoccone mute, anche vestite- con la satira, il quiz, il calcio, il cabaret? Niente, appunto, le donnine sono lì a far figura, come oggetto decorativo. Certo le donne in TV non sono tutte oggetti decorativi, ma tutti gli oggetti decorativi sono donne: non ci sono i letterini, gli schedini, i professoressi, a dimenar le chiappe in modo ridicolo.
Striscia, la vostra non è satira, è satiriasi.
Nooooooooooooo!
@Sara Testori ufficio stampa Striscia la Notizia…. questa sua ultima è di una bassezza indescrivibile e dimostra di non sapere proprio per niente ciò di cui stiamo parlando!!! Che figuraccia!!!!!
Vennero bruciati reggiseni, chiesto e preteso corpo, lavoro e sessualità femminile liberati, non a disposizione dello share e dell’imprenditore di turno…. Ma forse le è sfuggito, o semplicemente non se n’è mai occupata.
Ecco, se ne occupi, (per farla breve e darle un aiutino: si chiama femminismo ed è stato ed è tutt’ora un impostrantissimo movimento intellettuale, sociale e politico che il mondo c’invidia, ne può trovare ovunque: librerie, web, luoghi di cultura…) così smetterà di avere almeno una problema che non spetta a noi, che ci abbiamo già un gran daffare, risolverglielo.
E lasci stare le figlie di chicchessia, per favore, che fa davvero una gran brutta figura e dimostra la sua incapacità ad un dialogo non dico intellettuale, ma almeno educato e una cultura da bar dello sport (con tutto il rispetto per i Bar dello sport, grandi luoghi di aggregazione che non fan televisione ed uffici stampa)!
Non ho capito il commento di Cip: cioé quello che si chiede è una estensione di presenza femminile di tutte le età e condizioni fisiche in vesti succinte?
E a Francesca non dà fastidio un balletto sexy nelle sedi preposte, ma le fanno schifo cosce e tette fuori contesto?
E dunque se per qualche motivo si introducessero i letterini, gli schedini e compagnia bella si sentirebbe rassicurata?
In genere una donna che dimena le chiappe non è ridicola quanto un uomo. Ma, insistendo, si possono approntare anche i letterini. Par condicio. Magari sarebbe un successone.
Essere un oggetto decorativo ben pagato può essere appagante per qualcuno e frustrante e inaccettabile per qualcun altro. Ognuno usa gli strumenti che ha a disposizione.
A me striscia fa letteralmente schifo, perché è demagogico, ammiccante in modo cretino e tarato per cerebrolesi. Non è così idiota perché ci sono le veline. Sarebbe idiota anche senza.
Detto questo, si fa veramente fatica a centrare il punto.
Le femministe, dal loro punto di vista, hanno tutti i diritti di tirar su questo polverone. Solo che non credo possa giovare particolarmente alla loro causa. La trappola moralistica è molto più insidiosa di quello che si può pensare.
Senza contare che si tende a dimenticare che le più grandi discriminazioni non avvengono in base al genere, ma in base al censo.
Più si sale di censo, meno discriminazioni si hanno.
E non riesco a capire perché ci si occupi della coscienza di qualche pseudoballerina ben pagata e non ci si occupi delle badanti straniere, preposte a pulire il culo dei nostri simpatici vecchietti.
Mi sembra una condizione ben più umiliante, creata dal fatto che dal punto di vista economico queste donne non hanno altra risorsa che rivolgersi a chi sta meglio di loro, per offrire servigi che suppongo non le divertano.
Siccome noi professinisti/iste non abbiamo tempo utilizziamo il tempo della vita di qualcun altro per i nostri vecchiacci preziosi o per nettare i nostri luridi water.
E’ solo un esempio tra tanti, ma a me fa molto più schifo questo tipo di sfruttamento che due ragazzette che sculettano.
Massimo
Ah un’altra cosa: carina che qui spara a zero su Zanardo e da Zanardo spara a zero di Lipperini, che simpaticona!!!
Un balletto delle veline prima che scoppiasse il caso:
http://www.youtube.com/watch?v=kxALy-z8uVs
Un balletto delle veline dopo l’esplosione del bubbone:
http://www.youtube.com/watch?v=9bqYKm0Py20
Il fatto che siano più vestite e che sia loro attribuita un’aura d’innocenza non toglie nulla alla matrice sessista del tutto, semplicemente sposta il focus di una potenziale critica da un aspetto (esibizione di un corpo femminile iper-erotizzato) ad un altro (carattere sessista e discriminatorio dell’equazione donna=femminilità=grazia=innocenza).
Però la differenza è indice che qualcosa è cambiato.
E’ indice, in altre parole,del fatto che se la stanno facendo sotto, che i pubblicitari probabilmente stanno iniziando a fare pressioni,al punto che si è reso indispensabile un “restyling” della loro immagine presso il pubblico.
Non è di per sé una vittoria, è chiaro. In questo modo si stanno parando il culo. La critica contro l’univocità della rappresentazione di genere offerta dal programma deve quindi procedere per la sua strada.
Però, unitamente alla loro presenza ossessionante in una discussione come questa, questo cambiamento è indice del fatto che la battaglia sta muovendo nella direzione giusta.
Di nuovo: se la stanno facendo sotto.