ALTERITA'

Ricevo e, con ritardo (non avete idea di quel che accade qui) pubblico.
QUANDO L’ALTRO E’ TROPPO NERO
di Maldestra e Madri per Romacittaperta
Imbarazzo o rabbia, o forse entrambi. È difficile scegliere le parole con cui rapportarci ad alcune scelte de l’Altro, il quotidiano diretto da Piero Sansonetti, nato per esprimere una «nuova idea di sinistra capace di rompere i tabù e dialogare oltre i vecchi steccati». Intenti legittimi, solo che sulle colonne de l´Altro gli interlocutori sono quelli che non ci si aspetterebbe mai in un giornale che si fregia del sottotitolo «la sinistra quotidiana».
Qualche esempio? Un´intervista a Iannone, capo dei «fascisti del terzo millennio» di Casapound, senza contraddittorio alcuno, quasi un volantino di propaganda, in cui si bercia contro l´antifascismo; il racconto dell´incendio di Casapound Bologna, con tanto di eroica descrizione del federale locale «personaggio interessante e controverso»: definizione perlomeno curiosa per chi, neanche due anni fa, è finito in carcere con l´accusa di associazione a delinquere con l´aggravante razzista per una quindicina di pestaggi. Ma non c´è da stupirsi se su l´Altro a scrivere di tutto ciò è Ugo Maria Tassinari, studioso della destra radicale che partecipa e promuove però le iniziative dei neofascisti stessi. Oppure se ad occuparsi di futurismo è Miro Renzaglia, animatore della galassia culturale della destra radicale e firma di NoReporter, sito d´informazione gestito da Gabriele Adinolfi, ex Terza Posizione, che ogni anno non manca di ricordare con un articolo il compleanno di Adolf Hitler. Sono questi gli steccati da superare? La ricerca di un approccio «laico» alla società deve proprio passare per la legittimazione di chi, pur spacciandosi per «post», in realtà è sempre lo stesso fascista e xenofobo di sempre?
Perché forse Sansonetti e l´Altro non si sono resi conto che non solo quasi tutti i quadri di Casapound provengono dal Movimento politico sciolto in base al decreto Mancino, dopo uno stillicidio di violenze xenofobe, ma che la loro cultura è tutto fuorché nuova, come indicano i riferimenti espliciti allo squadrismo e alla Rsi. Non è nuova la loro violenza, quella delle mazze tricolori contro gli studenti a Piazza Navona, o quella dell´assalto alla casa occupata di Casalbertone a Roma. Non sono nuovi nemmeno i loro protettori politici: la giunta omofoba e xenofoba di Flavio Tosi, a Verona, o quella romana di Gianni Alemanno, secondo cui aggredire un immigrato al grido di «sporco negro» è un problema di «bullismo». Chissà come fanno Sansonetti e l´Altro a guardare in questi giorni con preoccupazione alla deriva xenofoba che travolge l´Italia e l´Europa e allo stesso tempo flirtare intellettualmente con i fasciofuturisti che non solo si sono presentati in precedenza alle elezioni nel cartello elettorale guidato da Berlusconi, ma condividono con la destra politica idee e contenuti in materia di sicurezza, immigrazione, rifiuto della società multiculturale, ecc.. Un conto è fare informazione, anche in modo spregiudicato, altro è condividere nei fatti la strategia politica che un pezzo della destra radicale italiana sta perseguendo da anni: rappresentare se stessa come un universo nuovo, pragmatico, scevro da dogmi e pregiudizi, capace di dialogare con tutti. Non solo.
Il superamento del binomio fascismo/antifascismo, la ricerca di una sintesi superiore, ha poco a che vedere con la voglia di uscire dal Novecento. Queste cose le diceva già trent’anni fa Terza Posizione, ed è stata sciolta all’indomani della strage di Bologna. Queste poche righe vogliono essere un contributo per chiudere una fase di eccessiva ingenuità con cui stampa e mass media, al di là della presunta provenienza culturale e politica, offrono riflettori a quei rottami del peggior fascismo che in modo sempre più furbo si riaffacciano sui nostri territori.
Il Manifesto, 13 giugno 2009

120 pensieri su “ALTERITA'

  1. Ciao Tassinari, dove s’era rimasti? Ah sì: al “chi è senza peccato…” Insomma, avendo praticato la violenza politica (presumo da sinistra) lei non se la sente, come invece il sottoscritto, di discriminare chi ne fa uso da destra. Sì, è un argomento a cui avevo pensato quando rimasi orripilato da quei filmati di piazza Navona. Guardi andrò di proposito su terreno scivoloso: a me non fa orrore la violenza politica in genere, mi fa orrore lo SQUADRISMO. Non starò a definirlo, penso che sia chiaro di cosa parlo se non altro perchè l’Italia ne è stata la patria. E siccome lo conosciamo e lo ri-conosciamo bene, la mia reazione viscerale e immediata è un’enorme “BASTA!”.
    Come ho già scritto, pure se fosse rosso anzichè nero. D’altra parte, qual’è la reazione più forte contro le ronde se non il timore che divengano una milizia di partito?
    Per quanto riguarda Casa Pound, li sentii lamentarsi in TV che manici e cinghie erano una questione di autodifesa: volevano difendere il loro diritto a partecipare alle manifestazioni degli studenti. Avrei un suggerimento per loro: visto che coltivano il coraggio fisico e lo sprezzo del dolore, perchè non partecipare disarmati? E difendere il loro diritto democratico di manifestare con una presenza non-violenta? Certo, ci vorrebbe molto coraggio e la capacità di assorbire forse un po’ di botte…ma il martirio è perfettamente democratico e ha sempre reso bene.
    A sx spero non sarebbero così imbecilli da farne dei martiri e così va tutto a posto.
    Fermo restando che se propagandano idee ferocemente razziste o antisemite o naziste fanno bene a difendersi, ci vado anch’io in piazza col randello in mano, non importa di quale colore.

  2. Per evitare l’incomprensione di Zauberei mi sforzerò di essere “meno ottimistico”.
    Valeria ha fatto una domanda secca:
    “ La militanza fascista di cui stiamo parlando ha a che fare con atti di razzismo, omofobia, antisemitismo ecc. ecc.?”
    Tassinari: “La mia risposta alla tua domanda è sì, anche se il peso dei militanti politici è minore di quello delle aree di contiguità e di un’ulteriore cerchia sociale”
    Tassinari conferma, non dovrebbe servire altro. Invece aggiunge parti della sua ricerca per dimostrare che ‘sta militanza fascista pesa meno della leghista, e anche meno della delinquenza comune, e anche meno della polizia, e anche meno di meno, è una minoranza leggerissima, quattro gatti irreggimentati, quattro pischelli che si sfogano prendendosi a cinghiate fra loro, insomma dei bravi ragazzi.
    Scusa Zaub, ci ricasco facilmente. Ma che devo fare, bestemmiare?
    Servirebbe? Che poi Tassinari è sempre d’accordo con me!?!
    Anche se dico che B e i suoi compari rubano ma non sono dei ladri perchè i furti sono commessi da migliaia di gruppi diversi, ci sono le varie organizzazioni mafiose, le bande bassotti, i colletti bianchi, i ladri di galline, ecc. ecc. ci sono montagne di libri a dimostrarlo, quindi altro che minoranza, B e i suoi compari sono un puntino nell’oceano, non contano nulla.
    Piuttosto, Tassinari se lo immagina Saviano che invece di denunciare i camorristi guardandoli in viso sulla pubblica piazza, partecipa alle loro feste di compleanno e alle riunioni dei boss?
    lucio

  3. Il mio problema con il benaltrismo non è mai l’oggetto del benaltro – Tassinari nostro. Non siamo mica deficenti, ci arriviamo da soli soletti che se viene nel forum lipperino Cota, noi gli famo il culo a taralla – stai sereno. Il problema è lo scopo, e l’atteggiamento psicologico che rivela. Si diluisce il brodo della colpa in modo da giustificare il flirt, si cerca una deresponsabilizzazione. Si vuole scantonare il fuoco del discorso e il fuoco del discorso è: essere razzisti e discriminatori fa schifo.
    Dopo di che – saluto Lucio che mi ha fatto ridere:) saluto Nautilus con cui concordo e rendendomi conto che andare oltre è inutile seguo l’esempio di Valeria.
    Besos

  4. Leggo a quest’ora i post e non ho sufficienti energie per rispondere a tutti ma due cose urgenti me le spiccio subito :
    1. lucio,vaffanculo, stavolta non siamo d’accordo: non è un pezzo della mia ricerca ma una fonte autorevole e difficilmente sospettabile di corrività con la controparte come l’antenna italiana dell’osservatrio europeo antirazzista a ridimensionare il peso della violenza specificamente fascista negli atti razzisti
    2. chiarito che era un detournment, io non ho nulla in contrario che siano ripubblicati i due post cancellati in quanto apocrifi
    Per il resto, a domani …

  5. zero ottimismo
    Il problema vero è l’incapacità di riconoscere e combattere il razzismo che alberga in molte persone che si ritengono di sinistra. Non ricordo, e non importa, chi diceva “non ho paura di B ma del berlusconismo che è in me”, ormai il berlusconismo ha vinto; ora tocca al razzismo.
    lucio

  6. Non capisco se il tuo intervento è una replica al mio o una riflessione più generale. A ogni buon conto il fatto che io ridimensioni il peso specifico dei quadri politici fascisti nelle violenze razziali può al limite implicare, da parte mie, una banalizzazione del pericolo fascista non certo del razzismo.
    Anzi a questo punto sono io a porre una questione, dando per acclarato che alcuni di voi ritengono incommensurabilmente grave la mia scelta di mantenere rapporti di confronto con i fascisti, che è un dato di fatto incontrovertibile, mentre non è stato ancora dimostrato che questo tipo di rapporto abbia snaturato il carattere “scientifico” della mia ricerca:
    vi rassicura credere che tutta la violenza razzista è opera dei fascisti?
    non pensate invece che il fatto che comportamenti e atteggiamenti razzisti per futili motivi dilaghino in ampi strati della popolazione è un fenomeno assai più inquietante?

  7. Per il Balordo. A questo punto ripubblica tu, in un post a firma tua, i due post cancellati e io provvederò a darti la spiegazione che chiedi ma che dovresti già sapere, avendo letto, immagino, l’intero post di vivamafarka…

  8. Siccome il pianeta non ruota intorno a te e alla tua ricerca, Tassinari, per me la tua ricerca passa in secondo piano di fronte al “danno collaterale” che ravviso nella legittimazione dei fascisti. Tu e altri (es. Baraghini, stoppato dai suoi stessi compagni di casa editrice) considerano Casa Pound uno spazio come un altro dove fare dibattiti, e i fascisti anfitrioni come gli altri. Per me non è così. E’ in corso un’offensiva culturale da parte di certi soggetti, e vedere che tale offensiva viene assecondata e supportata da gente che in teoria dovrebbe adoprarsi a disinnescarla, mi fa cadere le braccia. Appunto, Saviano non partecipa tutto contento alle, ehm, “iniziative” dei Casalesi.
    Che un carneade possa passare dalla SHARP ai fasci non mi pare una significativa “trasmigrazione”, ma un semplice caso di trasformismo come tantissimi ne vediamo in Italia. Cosa vi sia di tanto intrigante, mah. Hai voglia a “intrigarti” per ogni salto della quaglia che avviene sotto il cielo… Oppure, mettiamola che alla prima visita aveva suonato al citofono sbagliato, mentre adesso ha trovato Casa (Pound). Del resto, se uno ha pregiudizi razziali, come può trovarsi bene tra gli Skin Heads Against Racial Prejudice?
    Poi, che nel tuo modo di condurre il dibattito ci siano del narcisismo e dell’egocentrismo monopolizzante mi pare evidente. Hai ricondotto a te e al tuo “particulare” qualunque spunto e riflessione, cercando sempre di attirarti addosso accuse “comode” che nessuno ti aveva fatto. Continui a blaterare che ti si accusa sul piano della correttezza documentaria, quando nessuno lo ha fatto. Se permetti, lo decidono gli altri su cosa vogliono criticarti, non lo decidi tu. Tra l’altro, hai giustificato dicendo che il post parlava di te. Il post parlava *anche* di te, ma il problema che segnala è più generale.

  9. Al di là della vis polemica, che ritengo legittima da parte mia, per i ripetuti e ingiusti (ma non ingiustificati) attacchi personali, sono andato a rileggermi con un minico di distacco mentale questa discussione e devo darti atto, Wu Ming, che effettivamente nella prima parte i tuoi interventi tentavano di sollevare una riflessione + ampia e che comunque nei miei confronti la tua critica (durissima ma unica) era sull’intollerabilità sul mio ruolo nella legittimazione di CP come soggetto politico.
    Ovviamente potrei obiettare nel merito che il problema della legittimazione dei fascisti non è costituita soltanto dalla mia presenza a CP ma, faccio giusto un esempio, dalla colazione di Isabella Rauti con Michelle Obama e consorti varie ma non vorrei suscitare un’altra ondata di accuse di benaltrismo e quindi mi ritiro in buon ordine …

  10. Caro Tassinari,
    ripostare commenti già cancellati è un po’ da troll. Visto che Loredana Lipperini è una blissettiana della prima ora, credo che già conosca la differenza tra il detournement e lo spam. Ma se nel frattempo ha cambiato idea, non ho intenzione di imporle i miei commenti a colpi di tastiera. La padrona di casa è lei.
    Sul contesto della citazione sullo “zerbino” che intervista Iannone, non è che lei debba spiegarlo a me (e chi sono io?), o io a lei (tanto si è capito come la penso). Il link sta lì, chi è interessato si può fare un’idea. Al limite, può essere interesse suo spiegarlo a tutti, se ritiene diffamatorio citare lo zerbino fuori dal contesto. Ma insomma, veda lei. A me interessa solo che chiunque possa farsi un’idea e capire, altrimenti non c’è vera partecipazione. Ma non è un discorso tra me e lei, che ne sappiamo abbastanza.

  11. Il documentario tutto intero è qui:
    http://video.google.com/videoplay?docid=6116446930962200479
    Francese, senza sottotitoli, ma le immagini parlano chiaro. Si vede bene che Ducky Boys, Ruddy Fox e Red Warriors erano crew multi-razziali, c’erano anche neri, nordafricani etc. Si vedono le violenze nazi e come fossero coperte e protette da settori della polizia, e poi si vede la reazione dal basso. Si vede quanto sia cupa e squallida la violenza gratuita contro persone inermi, soggetti isolati, ragazzini, e quanto gioiosa sia la risposta comunitaria in termini di autodifesa: “Volete fare i grossi? Fatelo coi grossi!”. Dedicato a chi pensa che tutto sia uguale a tutto e condannabile allo stesso modo.

  12. Va bene il documentario,però a me non sembra di vedere attinenze sul discorso CP. A quel punto lo vedrei di più con un’organizzazione come FN. Peraltro il discorso è se siamo antisquadrismo in toto,ed è una cosa.O lo siamo con distinguo,ed è un’altra.Per onore di cronaca tutti i settori politici nei cortei hanno i loro bravi portatori di aste. Bisogna avere il coraggio di vedere oltre.Ma è solo una mia modesta opinione..Per quanto riguarda Tassinari,avendo letto la sua opera,io non ho ravvisato alcuna posizione di plauso o fiancheggiamento.Mi sembra che abbia fatto le pulci ad una parte della storia che poco si conosceva.

  13. “antifascismo di strada”..peccato non averci pensato prima
    “I got me some bad news for you sunshine
    Pink isn’t well he stayed back at the hotel
    And they’ve sent us along as a surrogate band”

  14. Visto che si parlava de L’Altro, per quanto ho visto è un giornale di merda (quindi mi allineo col primo commento di zauberei), perfettamente idoneo a rappresentare quell’accolita di ex socialisti lestofanti criptocattolici dei sinistri a piede libero. Chi semina confusione politica raccoglie un branco di nazi che ti fanno il culo alle manifestazioni mentre la polizia osserva partecipativamente.

  15. Qui non stiamo parlando dei servizi d’ordine dei cortei e non stiamo parlando solo di Casa Pound (ma intanto rimando al citato curriculum vitae dell’attuale portavoce di Casa Pound Bologna). Parliamo di aumento vertiginoso delle violenze fasciste negli ultimi anni, di aggressioni vigliacche, e anche di omicidi che i media hanno sminuito e voluto “spoliticizzare” a tutti i costi (Dax, Nicola Tommasoli). Nel caso delle aste, delle mazze, degli “stalin” o comunque vogliamo chiamarli, qui sono stati citati con riferimento a un episodio specifico, cioè l’attacco fascista a un corteo studentesco, peraltro inerme e impreparato (il servizio d’ordine “volante” che arrivò in Piazza Navona e risolse la situazione *non* era quello del corteo, ma quello del PRC romano, avvertito con un giro di telefonate, e alcuni hanno dovuto lasciare il posto di lavoro per andare a disinfestare).
    Su Tassinari, ho già detto. Giudico le persone non da quello che dicono di sé (ergo: dalla teoria che producono) ma da come agiscono, dalla loro prassi reale. Accettare l’ospitalità e i riflettori dei fasci, intrattenersi con loro a sorrisi e pacche sulle spalle, per me è inaccettabile. “Non ne mangio, di quel pane”, diceva il poeta surrealista e antifascista Benjamin Péret. “Al enemigo, ni agua”, dice un detto spagnolo. Qui invece c’è gente che ai fascisti porta acqua nelle orecchie.

  16. @meriduck:“Per quanto riguarda Tassinari, avendo letto la sua opera,io non ho ravvisato alcuna posizione di plauso o fiancheggiamento.”
    Ma non è mai stato questo il punto della conversazione, anzi la saggistica prodotta da UMT è stata lodata per la qualità.
    “Per onore di cronaca tutti i settori politici nei cortei hanno i loro bravi portatori di aste.”
    Beh, un conto però sono i servizi d’ordine dei cortei e un’altra cosa è lo squadrismo per le strade contro le minoranze etniche, etc…

  17. Ritengo che Wu Ming 1 abbia una chiare, logiche, lineari e coerenti ragioni da vendere. Nei confronti di Casa Pound, che si presenta come il “nuovo” ma che è sempre il vecchio fascistume (è possibile anche trovare riscontri precisi tra le dichiarazioni di programma di casa Pound e certe dichiarazioni mussoliniane, trovare cioè pressoché citazioni perfette del loro “maestro”), così come nei confronti di ogni altra associazione che si doti di un abito pseudonuovo per le cerimonie ufficiali ma dei vecchi accessori (manganelli e cinghie) per quelle più ufficiose, non ci si dovrebbe prestare a nessuna ambiguità, a nessun minimo sospetto di legittimazione. Dare suggelli di liceità ad associazioni fasciste è operazione ambigua, pericolosa e da rigettare con forza. Verso il fascismo occorrono chiarezza, fermezza: si lasci stare Michelle Obama per carità (discorso lungo e complesso ma atto a deviare l’attenzione da quello che ognuno di noi può fare o rifiutarsi di fare) e ognuno risponda, per sé, per quello che fa o non fa.
    Da quando è diventato auspicabile tentare un dialogo con chi, per principio, il dialogo lo esclude dalla propria ideologia? O, se vogliamo, è logica questa cosa in sè? Il dialogo con chi per principio esclude il dialogo è un controsenso. Per tacere sull’ideologia, poi. Perchè aldilà dello sbandierato antiamericanismo, putacaso, poi i fascisti finiscono sempre lì, a vomitare odio viscerale contro ebrei e comunisti. E magari i fascisti nostri contemporanei finiscono pure per apprezzare Berlusconi, tanto sono il nuovo e contrari al “sistema”.
    E allora, ma a chi diamo voce? Ci si faccia un esame di coscienza e ci si interroghi sulle possibili conseguenze che l’andar di tarallucci e vino con Casa Pound potrebbe comportare. Andare a cena con i fascisti (metafora, ovvio) non è mai un bel vedere, se non altro per il fatto di dar loro una mano, in questo modo, ad imbiancare i loro sepolcri.

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