ANALISI ULTERIORE

Analisi ulteriore 1. Quella del sindaco di Venezia che promette di aprire gli scatoloni per leggere i libri che ha censurato.  Magari doveva farlo prima. E comunque, “liberarne” alcuni e non altri è una solenne imbecillità. Leggere Camilla Seibezzi, grazie.
Analisi ulteriore 2. Che i social cambino la scrittura è affermazione reiterata, che apre a dubbi non risolti. Se ne discuterà ampiamente in un bel festival appena nato, Il Festival della Letteratura Breve, dal 16 al 19 luglio a Tuscania. Ci ritornerò, ma intanto date un’occhiata.
Analisi ulteriore 3. La vittoria del NO in Grecia ha dato la stura, ieri notte, a una serie di rimbrotti via twitter e Facebook da parte dei sostenitori del SI’ che davano degli irresponsabili agli incauti festeggianti. La questione è evidentemente complessa e non conosco, fra i miei contatti social, molti economisti in grado di ragionare sul punto. Però conosco Paul Krugman, Nobel per l’economia. O meglio, conosco quel che scrive. Ecco.
Ps. Ben ritrovato, commentarium.

6 pensieri su “ANALISI ULTERIORE

  1. Bentornata!
    Il voto greco apre a troppi scenari per poter azzardare una previsione, è vero, però una bella lezione, ieri, ci è arrivata: si può dire no a sistemi abbruttenti, al “fare i compiti” gettando sulle spalle della classe più debole tutto il peso, ci si può riprendere la dignità di popolo a cui un potere più forte non può chiedere cieca obbedienza.

  2. I sostenitori del SI che sbavano fiele sui festeggianti la vittoria del NO sono come Benigni che vuole tornare indietro nel tempo e impedire a Colombo di salpare perché sua sorella è stata sedotta e abbandonata da un americano

  3. Que viva Alexis! Ha fatto la cosa giusta: riportare questo dibattito surreale sul terreno della politica. Quanto questo costerà a lui, ai greci e agli europei al momento è impossibile dire. Ma ora la palla è nel campo degli altri: siano loro, a dire una volta per tutte qual è la loro idea di Europa.

  4. Il referendum è stato un grande momento, ma adesso che si fa? Business as usual, si torna a negoziare con i creditori. Tsipras è ora più forte dal punto di vista negoziale in seguito all’esito del referendum, che questo è quello che conta dal punto di vista dei risultati politici, ottenere un accordo migliore. Mah, non so se Tsipras abbia messo su utili masse muscolari negoziali nel week end appena passato.

  5. Bentornata Loredana! Spero sia andato tutto bene, come immagino!!
    La vittoria del NO in Grecia è politicamente importantissima, ma economicamente si iscrive nella classica scelta tra la padella e la brace. Va ulteriormente detto che Tsipras ha giocato al suo interno la campagna referendaria su paure più forti di quelle evocate dal fronte del SI senza mai esporre le conseguenze di un eventuale (ma possibilissimo) inasprimento del conflitto con Bruxelles-Berlino-Francoforte: un po’ come fanno da noi i No-Euro quando sorvolano sempre sulle conseguenze immediate di un’eventuale fine dell’Euro o di uscita unilaterale dell’Italia -naturalmente fatte le dovute proporzioni tra la nostra situazione e quella ellenica. Sospendo dunque ogni giudizio rilevando che spesso gli economisti statunitensi hanno “toppato” (passatemi il precipizio di livello linguistico!) sulle questioni europee in quanto tendono a usare categorie molto “yankees” nei loro ragionamenti. Plaudo dunque alla “buona ribellione” ma resto col fiato davvero sospeso.
    Su Venezia (e non solo), mi limito solo a un no comment: quand’è che capiremo la gravità di queste iniziative e quindi torneremo a difendere davvero la libertà di espressione e di educazione in questo Paese? Non nel senso dei cattointegralisti, ovviamente…!

  6. Sinceramente ho trovato la mossa referendum davvero populista, oltre che insensata. Proprio tu, Loredana, dici che i sostenitori del SI che commentano (insultano?) quelli del NO, non sono economisti.
    Ecco, questo credo sia il punto: è materia ardua e complessa, quella dell’Europa e dell’Euro, sinceramente, sarei io il primo che non saprei rispondere – per ignoranza – cosa sia meglio. Affidarsi a un referendum, a una scelta di pancia in una questione così complessa, mi sembra davvero assurdo. Purtroppo Tsipras ha semplicemente passato la “patata bollente” al popolo Greco, e ha giocato al rischiatutto.
    Mi aspettavo decisamente di più da lui e dal suo movimento, e questi ultimi giorni, più che di vittoria, hanno il retrogusto della debacle.
    Usare la democrazia (del referendum,in questo caso) in maniera così populista paradossalmente infanga la democrazia stessa.

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