BELLE COSE

Dalla casella di posta, una iniziativa da seguire.
Mi chiamo Antonella Canavese, illustratrice e docente, da qualche anno seguo a Pisa un gruppo di illustratrici, tutte donne, al momento, ma non per una scelta.
Un caso.Però tra donne, quattro ore a settimana occupandosi di comunicazione, oltre al disegno vengono fuori argomenti e pensieri e anche idee. Ho parlato loro del suo bel libro, “Ancora dalla parte delle bambine” (che trova la giusta misura delle problematiche, sollevate nel ’73 dal libro suo predecessore, nei giorni di ora) invitandole a riflettere sui facili cliché a cui si ricorre senza pensarci troppo, anche nell’illustrazione per bambini, anzi, soprattutto in queste. E da un invito volto a migliorare la propria professionalità è nata una riflessione più ampia, un desiderio di impegno condiviso.

 Abbiamo pensato a come unire il nostro percorso formativo a questo desiderio di comunicare le nostre riflessioni e abbiamo iniziato a organizzare una mostra tematica, che coinvolgerà noi e altri artisti (fotografi, scrittori, scultori, scenografi, figuranti e teatranti, ma è ancora in corso di espansione). Vorremmo dare vita ad un evento che richiamasse l’attenzione su più fronti e a più livelli, che interpellasse i bambini e gli adulti, le donne, ovviamente, ma non solo.

L’argomento saranno le donne, con lo sguardo che nasce anche e soprattutto dalla lettura del suo libro e del suo blog, ma in particolare vorremmo fare un parallelo tra le donne di oggi, i modelli che ci offrono la tv e il cinema, e quelli di un tempo, proposti dalle favole.

Da illustratrici, ci siamo spesso trovate alle prese con la reinterpretazione delle fiabe classiche ed è anche da qui che nasce il bisogno di aprire di più gli occhi e trovare chiavi di lettura attuali e

intelligenti.

Stiamo imbastendo il percorso della mostra-evento, unendo le fila dei vari interventi e valutando i contenuti di quello che ci viene proposto.

Abbiamo coinvolto il Comune di Pisa, l’Assessorato alle Pari Opportunità è interessato all’idea e abbiamo già una promessa di disponibilità ad ospitarci, a pubblicizzare la cosa e a parteciparvi.

E dopo questo banco di prova, ci piacerebbe trasformarla rendendola itinerante.

 

Gli approcci saranno molto aperti e variegati, dal serio all’ironico, dall’impegnato al leggero, ma il nocciolo sarà piuttosto intenso e porterà ad una riflessione il più profonda e consapevole di quanto fosse già forte un tempo e quanto troppo poco sia cambiato, in fondo, il ruolo delle donne. E anche di quanto sia andato perso, sciupato. O quanto di nuovo ci sia da offrire e di quanto sia possibile lavorarci sopra. Non vorremmo che fosse solo una denuncia, ma in qualche modo una visione propositiva, speranzosa.

E vorremmo guardare le figure femminili “cattive” con gli occhi di oggi, scoprendo in ogni matrigna e strega una donna intrappolata nelle aspettative del mondo che la circonda. E mostrare le “streghe” infelici di oggi, matrigne di una Biancaneve con cui cercano di competere fino

all’ultimo silicone, liposuzione e altri incantesimi di questi giorni.

Uno sguardo alla vecchia Cenerentola, che forse era la sfortunata cinesina Yeh Shen, vittima del rito del Loto Dorato, con i piedi spezzati e bendati stretti, per averli così piccoli. Il libro di Dorothy Ko è solo l’ultima delle tante versioni di questo parallelo, piuttosto in controtendenza, ma onesto: ha il merito di rilevare una volontaria partecipazione delle donne a questo rito di sottomissione. E quella bellezza che richiedeva amputazioni, sofferenze e tormenti, che deformava il corpo alla ricerca di una forma “perfetta” non è poi affatto distante da quella di chi anche oggi si mutila, si perfora, si imbottisce seni, zigomi, labbra e glutei, e allunga gambe così come chi infila anelli intorno al collo di una ragazza e poi ne aggiunge fino a rendere la donna incapace di vivere senza, per essere “bella”.

La nuova Cenerentola, per noi, oggi, non sarebbe quella “bella”. Bellissime sono casomai le sorellastre….  E il nostro Cappuccetto Rosso, che in un bosco di labirintici studi televisivi perde facilmente il sentiero, scopre presto il segreto del colore della sua mantella.

E la nuova Bella Addormentata, non resta ad aspettare nessun Principe, né Azzurro, né d’altri colori, ma se ne va, da sola, magari fuggendo da una cameretta arredata di rosa e merletti da una mamma frustrata, gabbia dorata per una principessa “wannabe”.

10 pensieri su “BELLE COSE

  1. Ringrazio infinitamente Loredana per aver accolto con entusiasmo questo progetto, che le è in qualche modo dedicato, grazie alla lettura del suo libro e del suo blog, che sono spunti e ispirazioni importanti.
    Credo davvero che tanto nelle protagoniste delle favole quanto nelle nuove icone femminili vi sia un legame, spezzato, rinnegato o amplificato e distorto che sia, ma c’è. E credo anche che poter riflettere su questo immaginando di comunicarlo attraverso l’illustrazione e tutte le forme d’arte possibili sia un buon modo per amplificare quanto detto nel libro, quanto mostrato nel video di Lorella Zanardo.
    Approfitto di questa occasione che mi viene data per aprire il discorso a chiunque voglia contribuire. La nostra sede è Pisa, per il momento, ma non vogliamo limitare in nessun modo qualsiasi apporto possa arrivare. Intanto, noi cominciamo da qui.
    Grazie, Loredana.

  2. Antonella scusa, poiché c’ho un mio agente a Pisa che potrebbe essere molto interessato al progetto, per caso c’avete un sito, un link, una postazione, una sede cui potervi raggiungere?

  3. Per Ekerot: siamo ancora nella fase preparatoria, ma metteremo su di certo un sito o un blog in cui raccogliere tutto il materiale. Se il tuo agente volesse contattarci questi sono i miei recapiti:
    mail: info@antonellacanavese.com
    cell: 3939994821
    Posso certamente incontrarlo a Pisa.
    Per Giovanna: se vuoi partecipare e hai qualche idea da sottoporci siamo disponibili a valutarla. Il progetto vuole e deve essere aperto e corale. Basta che i contributi siano in tema, poi ogni interpretazione è benvenuta.

  4. grazie mille Loredana per aver pubblicato l’email di Antonella!
    Sono una delle sue allieve, quella che ha in lavorazione Cappuccetto Rosso che si perde negli studi televisivi.
    Vi spiego un po’ il concetto: ho studiato l’interpretazione psicologica della fiaba sul libro “Il mondo incantato” di Bruno Bettelheim e una delle tante chiavi di lettura può essere che la nonna di Cappuccetto, donandole la mantellina rossa -un evidente richiamo sessuale-, la spinge verso una sessualità di cui la ragazzina non è ancora pronta emotivamente.
    Ho confrontato questo concetto con la forte e prematura spinta sessuale che viene data alle bambine/ragazzine di oggi dalla nostra società, la TV e i genitori stessi (accompagnandole e incoraggiandole alle audizioni per veline, ecc).
    Sto studiando le illustrazioni in cui una infantile Cappuccetto Rosso con delle stranianti autoreggenti si addentra in un bosco di corridoi di studi televisivi, incoraggiata dalla nonna che mentre le fa a maglia la mantellina guarda ipnotizzata la TV.
    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, Loredana e i suoi lettori, sono aperta alle vostre riflessioni 😉

  5. E’ davvero una splendida idea!
    Credo che si possa dire molto e bene attraverso le immagini. Loredana ha seminato bene e questi frutti sono davvero splendidi. Non vedo l’ora di sapere quando sarà pronta. Verrò sicuramente a vederla.

  6. Ciao Loredana, sono anche io una delle allieve di Antonella. Inanzitutto volevo ringraziarti per aver scritto il tuo libro che ci ha donato tanti spunti di riflessione su un tema così importante e poi anche per averci ospitate sul tuo blog. Sto lavorando su delle illustrazioni in cui si incontreranno eroine di fiabe vecchie e quelle delle ragazzine di oggi. Ad esempio; cosa succederebbe se la piccola fiammiferia si trovasse davanti a una vetrina di Hello Kitty?Magari ne rimerrebbe estasiata decidendo di spendere il suo ultimo soldino nell'”accessorio alla moda”, rimanendo così senza cibo.Oppure se le Winx fossero catapultate nella foresta di Hansel e Gretel e si trovassero davanti alla casetta di marzapane?Magari lontane del loro mondo che le vuole filiformi si abbufferebbero fino a diventare obese!

  7. complimenti per questo bellissimo progetto, che mira ai luoghi in cui certi stereotipi si annidano il più delle volte indisturbati (le rappresentazioni, i racconti per bambini). teneteci aggiornati!

  8. Sì, nelle nostre intenzioni si vorrebbe dare una ventata d’aria fresca e anche, perchè no, un po’ ironica, sulle icone che imperversano nel mondo delle bambine.
    Sono uscita poco fa dal cinema dove ho assistito alla proiezione di “Coraline e la porta magica”, un film di animazione che riesplora il tema di Hansel e Gretel in un modo davvero divertente eppure forte quanto basta per colpire l’immaginazione di bambine e bambini ormai avvezzi quasi a tutto. E sostituisce le seduzioni dolciarie della casetta di marzapane con più sottili e condivisi desideri dei bimbi di oggi.
    I precedenti films di Henry Selick avevano protagonisti perlopiù maschili, come Jack Skeletron o James, di James e la pesca gigante, qui, invece sia la protagonista che la “cattiva” sono personaggi femminili, e mi piace come la connotazione peggiore del personaggio negativo sia proprio un cliché tipicamente attribuito alla donna tradizionale, ovvero il cucito, visto come strumento di creazione e di trasformazione. Come la cucina nella versione originale: la strega cucinava e nel cucinare distruggeva. La donna che dà la vita e che la toglie.
    Ed è questo potere che rende la donna potente e temibile, ancora adesso, in fondo.
    Ma ci sono anche tutti i simboli del potere positivo che controbilanciano, condensati lungo lo svolgersi della storia nel personaggio della bambina. Il romanzo, di Neil Gaiman, aveva vinto un Victor Hugo come miglior romanzo breve. E le illustrazioni del grande Dave McKean non erano da meno.

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