BIBLIOGRAFIA DISARMATA: EMMELINE PANKHURST (E LE ALTRE)

Emmeline Pankhurst (1858-1928). Emmeline e le altre, ovviamente, e tutte le donne che hanno lottato per ottenere i diritti di cui godiamo oggi. Con la disobbedienza civile. Con gli scioperi della fame. Attirandosi scherno e disprezzo, che non è solo faccenda che si riserva alle suffragette, e se frequentate i social, siete donne e siete in qualche modo visibili, lo sapete benissimo.
Cominciamo dalla figlia di Emmeline, Sylvia. E cominciamo con le parole di Mariano Tomatis, che alle “donne a metà”, le donne segate in due dagli illusionisti, ha dedicato un bellissimo documentario:

“Siamo all’inizio del XX secolo. Lo stereotipo fotografa una società patriarcale, dove il suffragio femminile è stato appena concesso. In quegli anni le sostenitrici del voto alle donne vengono trattate come pericolose terroriste. Come provocazione, Selbit (Percy Selbit, il primo illusionista a proporre il numero della donna segata a metà, ndr) offre 20 sterline alla loro leader Sylvia Pankhurst perché si faccia tagliare in due. La donna rifiuta sdegnata, ma i giornali non perdono l’occasione per fare dell’ironia:
“Che occasione sarebbe per Selbit poter dire di aver segato in due la formidabile Sylvia, non una ma molte volte!”
Per Selbit e il suo pubblico, segare in due una donna è un messaggio politico. Infierire su di lei significa tenere a bada una figura che pretenderebbe gli stessi diritti di un uomo”.

Vecchia storia. La vita di Emmeline e le azioni delle sue compagne sono ricostruite in libri e film, e non mi dilungherò su questo. Quel che interessa qui è che la lotta per il suffragio femminile, partita da lontano, conosce una formidabile spinta proprio grazie alla disobbedienza civile delle suffragette, ridicolizzate anche nei film Disney degli anni Sessanta (ricordate Mary Poppins, vero? Il film? La signora Banks?), Emmeline, comunque, fonda nel 1903 la Women’s Social and Political Union – WSPU. Moltissime le iniziative: l’irruzione in Parlamento per presentare una protesta al ministro Asquith le costa l’arresto (è il febbraio 1908) e sei settimane di carcere. Isolamento, diremmo oggi: “un confinamento solitario in un silenzio assoluto”. Pankhurst fu arrestata  sette volte prima che il suffragio alle donne venisse approvato. Durante la sua deposizione, il 21 ottobre 1908 ,dichiarò davanti in tribunale: “non siamo qui perché siamo trasgressori della legge, siamo qui per diventare legislatori.

In quello stesso 1908, a giugno, mezzo milione di donne protestò a Hyde Park chiedendo il voto. Nel 1909 Marion Dunlop viene arrestata per aver scarabocchiato la riproduzione della Bill of Rights alla Camera dei Comuni. Iniziò lo sciopero della fame. Altre quattordici donne la seguirono. Di qui, l’uso della nutrizione forzata inserendo tubi nel naso e nella bocca delle donne, con ganci d’acciaio per divaricare la mascella. Così Pankhurst: ” Nauseabonde scene di violenza vi si sono svolte (in carcere, ndr) quasi ad ogni ora del giorno, come i medici sono andati da cella in cella per poter eseguire il loro orrendo ufficio”.

Nel 1918 il parlamento del Regno Unito approvò la proposta del diritto di voto limitato alle mogli dei capifamiglia  sopra i 30 anni. Dieci anni dopo, con la legge del 2 luglio 1928, il suffragio fu esteso a tutte le donne del Regno Unito.

Questo episodio della bibliografia è dedicato a Letizia Battaglia, che molto ha fatto per tutte (e tutti) noi.

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