BLU, ROSA

Mi piacerebbe raccogliere e rilanciare  in qualche modo tutte le storie che ho ascoltato in questi sei mesi e mezzo di tour: sono tante e diverse e tutte meritevoli di essere raccontate.
Per esempio, in quel di Rimini, si alza una spettatrice e mi parla di Giulianova. Cosa sarà mai avvenuto nel ridente comune abruzzese? Semplice: il suo mare ha conquistato la Bandiera Blu. Bene, bravi. Ma quale sarà mai il manifesto pubblicitario approvato dall’assessora Laura Ciafardoni, con delega -attenzione- al Turismo, alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione?  Eccolo qui:

La foto mi è stata recapitata via mail dall’Associazione di cultura politica Impronte (grazie!).
Sempre nella casella di posta, trovo un annuncio degli amici Kai Zen.  Un romanzo collettivo ROSA? Prima di inarcare il sopracciglio, porgersi la seguente domanda: e se questa fosse l’occasione giusta per scrivere una storia “sentimentale” al di fuori dei consueti stereotipi? Di seguito, il comunicato:

Perchè il romanzo rosa è da un lato straletto e stravenduto e dall’altro considerato serie B se non serie Z? Perchè parla di sentimenti e non di marciume? Dipende. Dipende dal tipo di rosa, dal tipo di sentimenti, dal tipo di storia. L’ensemble narrativo Kai Zen www.kaizenlab.it ne combina un’altra delle sue: un romanzo rosa a libera partecipazione da scrivere in internet, ambientato durante le guerra di Crimea. Impavidi combattenti, misteriose dame, amori, tradimenti, intrighi e tutto il resto. Un rosa che può diventare rosso fuoco, o nero. Che può prediligere la fantasia alle tinte unite. Libero e copyleft, come tutti i progetti di Kai Zen.

Giorno di partenza giovedì 26 giugno 2008. L’idea è strabiliante, basta dare un occhio al sito www.romanzototale.it C’è chi grida allo scandalo e chi al miracolo. L’importante – dicono i Kai Zen – è che la gente partecipi. Testo o metatesto, si può intervenire su tutto: capitoli, trama, bestiario dei personaggi, mappe, curiosità, ricerche storiche. E tutto è modificabile, copiabile, utilizzabile per qualsiasi scopo. Non conta chi scrive cosa, conta il risultato.

Kai Zen è un ensemble narrativo che nasce in occasione della presentazione del libro “Ti chiamerò Russell”, esperimento di scrittura collettiva in internet sfociato poi nella pubblicazione cartacea nel 2003. All’epoca i Kai Zen, tutti partecipanti all’opera, non si erano ancora conosciuti. Dopo quella prima esperienza, diverse presentazioni, incontri con il pubblico, i componenti dell’ensemble narrativo hanno deciso di scrivere un loro romanzo, dal titolo “La strategia dell’Ariete” www.lastrategiadellariete.org. Nel rispetto della filosofia del Romanzo Totale, Kai Zen ha sempre mantenuto un contatto quotidiano e diretto con una comunità di lettori, critici, editor e altri scrittori che si è unita al progetto portato avanti su www.kaizenlab.it. Nel 2004 ha lavorato alla stesura del Romanzo Totale “La Potenza di Eymerich”, basato sul personaggio creato da Valerio Evangelisti. Nel 2005, grazie al patrocinio e alla collaborazione della Provincia Autonoma di Bolzano, ha realizzato il romanzo totale “Spauracchi”, pubblicato da Bacchilega Editore. Nel 2007 “La Strategia dell’Ariete” ha visto la luce, dopo anni di scrittura e ricerche, per Mondadori Strade Blu. Kai Zen è formato da Jadel Andreetto, Bruno Fiorini, Guglielmo Pispisa e Aldo Soliani. Tutto il materiale prodotto da Kai Zen viene pubblicato e diffuso in Copyleft con licenza Creative Commons.

Ma cos’è di preciso un ‘Romanzo Totale’? Jorge Luis Borges aveva già pensato a un ‘libro totale’, un libro che contenesse l’infinito, o meglio le infinite alternative di narrazione possibile, fondato su una struttura aperta del romanzo, dove si mescolano molteplici voci narrative e dove la rete di connessioni diventa una specie di enciclopedia, una forma di conoscenza del mondo. Kai Zen ha provato ad applicare questo tema letterario al web. Si mette su un sito l’inizio di un romanzo e si invitano poi i lettori a continuare quell’ideale primo capitolo secondo la propria personale ispirazione, così da realizzare un circuito di alternative possibili, in un vero e proprio work in progress. Giovedì 26 giugno 2008 Kai Zen metterà online l’inizio di un romanzo rosa e tutti i navigatori – lettori – scrittori potranno, entro sette giorni, continuare il testo seguendo la traccia d’esordio. Potranno inoltre avvalersi di una sezione del sito dedicata alla discussione e allo sviluppo della trama e dei personaggi (il bestiario) in cui si ipotizzerà un canovaccio su cui lavorare o a cui ispirarsi anche se non in modo obbligatorio. Un luogo in cui testo e metatesto si incontrano, si confrontano e si scontrano. In seguito, la redazione del RT selezionerà il brano che sarà parso più convincente, il quale, dopo duegiorni, apparirà (se necessario ritoccato da un editing rispettoso del testo) sul sito come ufficiale continuazione. In rete finiranno anche gli altri racconti che avranno passato una prima selezione, secondo l’idea, appunto, del ‘romanzo aperto’. A quel punto, di nuovo, l’operazione si ripete con sette giorni a disposizione dei lettori per presentare la continuazione del nuovo capitolo, e così via fino alla fine. Spiegazioni circa la tempistica su  www.romanzototale.it

9 pensieri su “BLU, ROSA

  1. Gli amici di Kai Zen m’hanno fatto arrabbiare!!! Sto preparando un progetto per il prossimo anno e loro va a finire che me lo bruciano!!!
    😉
    (per quest’anno, Lippa, sai già, fra pochi giorni, cosa uscirà, in merito).

  2. Gianni, dacci più dettagli, così te lo bruciamo per bene 🙂
    Oppure partecipa mandando un capitolo anche tu. Faremo sensazione, già mi vedo i titoli: Il giallista che si veste di rosa: Biondillo scopre la sua vera natura e fugge in romantico idillio con i Kai Zen. In fondo hai scritto Con la morte nel cuore, si capiva già dal titolo che il rosa ti sfagiola.

  3. Come dicono in “Boris”, F4, “Basito”.
    Ac-chiappa. Ma chi può aver pensato una minchiata del genere?
    Siamo oltre il livello della volgarità. Questa è demenza. E non c’entra che l’assessore sia donna o che la chiappa appartenga ad una modella. Questo tipo di demenza è over-gender.
    L’ideatore del cartellone andrebbe silurato all’istante da qualsiasi progetto creativo per i prossimi 50 anni.

  4. Scusate l’OT.
    Ieri è morto George Carlin.
    Alla stragrande maggioranza degli italiani il nome non dice nulla, ma io mi sento come se fosse morto un parente a cui volevo bene.
    Il più grande comico monologhista degli ultimi quarant’anni.
    Solo che l’espressione non rende l’idea.
    Uno dei più grandi… linguisti degli ultimi quarant’anni?
    Probabilmente sì, le sue riflessioni ad alta voce sulle parole e il loro potere non avevano eguali per intensità e capacità di *sfondare le porte della percezione della lingua*.
    Uno dei più brillanti pensatori radicali (ecocentrici) viventi?
    Probabilmente sì. L’ho citato anche nel memorandum sul NIE: “The planet is fine. THE PEOPLE are FUCKED!!!”. La rinuncia all’antropocentrismo forzoso era il tema di diversi suoi monologhi.
    Un grandissimo.
    Da nove anni, tutti gli anni, aspettavo i suoi speciali sulla HBO. Ho ascoltato i cd dei suoi spettacoli centinaia di volte, so interi spezzoni a memoria.
    Per darvi uno scampolo di idea su cosa fosse in grado di fare con le parole, a settant’anni suonati, guardate questo video del 2005. La poesia (non saprei come altro definirla) si intitola “A Modern Man”:
    http://youtube.com/watch?v=jCljFYn3zTY
    Il testo ve lo riporto qui sotto:
    “I’m a modern man, a man for the millennium. Digital and smoke free. A diversified multi-cultural, post-modern deconstruction that is anatomically and ecologically incorrect. I’ve been up linked and downloaded, I’ve been inputted and outsourced, I know the upside of downsizing, I know the downside of upgrading. I’m a high-tech low-life. A cutting edge, state-of-the-art bi-coastal multi-tasker and I can give you a gigabyte in a nanosecond!
    I’m new wave, but I’m old school and my inner child is outward bound. I’m a hot-wired, heat seeking, warm-hearted cool customer, voice activated and bio-degradable. I interface with my database, my database is in cyberspace, so I’m interactive, I’m hyperactive and from time to time I’m radioactive.
    Behind the eight ball, ahead of the curve, ridin the wave, dodgin the bullet and pushin the envelope. I’m on-point, on-task, on-message and off drugs. I’ve got no need for coke and speed. I’ve got no urge to binge and purge. I’m in-the-moment, on-the-edge, over-the-top and under-the-radar. A high-concept, low-profile, medium-range ballistic missionary. A street-wise smart bomb. A top-gun bottom feeder. I wear power ties, I tell power lies, I take power naps and run victory laps. I’m a totally ongoing big-foot, slam-dunk, rainmaker with a pro-active outreach. A raging workaholic. A working rageaholic. Out of rehab and in denial!
    I’ve got a personal trainer, a personal shopper, a personal assistant and a personal agenda. You can’t shut me up. You can’t dumb me down because I’m tireless and I’m wireless, I’m an alpha male on beta-blockers.
    I’m a non-believer and an over-achiever, laid-back but fashion-forward. Up-front, down-home, low-rent, high-maintenance. Super-sized, long-lasting, high-definition, fast-acting, oven-ready and built-to-last! I’m a hands-on, foot-loose, knee-jerk head case pretty maturely post-traumatic and I’ve got a love-child that sends me hate mail.
    But, I’m feeling, I’m caring, I’m healing, I’m sharing– a supportive, bonding, nurturing primary care-giver. My output is down, but my income is up. I took a short position on the long bond and my revenue stream has its own cash-flow. I read junk mail, I eat junk food, I buy junk bonds and I watch trash sports! I’m gender specific, capital intensive, user-friendly and lactose intolerant.
    I like rough sex. I like tough love. I use the “F” word in my emails and the software on my hard-drive is hardcore–no soft porn.
    I bought a microwave at a mini-mall; I bought a mini-van at a mega-store. I eat fast-food in the slow lane. I’m toll-free, bite-sized, ready-to-wear and I come in all sizes. A fully-equipped, factory-authorized, hospital-tested, clinically-proven, scientifically- formulated medical miracle. I’ve been pre-wash, pre-cooked, pre-heated, pre-screened, pre-approved, pre-packaged, post-dated, freeze-dried, double-wrapped, vacuum-packed and, I have an unlimited broadband capacity.
    I’m a rude dude, but I’m the real deal. Lean and mean! Cocked, locked and ready-to-rock. Rough, tough and hard to bluff. I take it slow, I go with the flow, I ride with the tide. I’ve got glide in my stride. Drivin and movin, sailin and spinin, jiving and groovin, wailin and winnin. I don’t snooze, so I don’t lose. I keep the pedal to the metal and the rubber on the road. I party hearty and lunch time is crunch time. I’m hangin in, there ain’t no doubt and I’m hangin tough, over and out!”
    Rest in peace, granny.

  5. Tutti i giornalisti criticano due chiappe al vento scoperte, io da Giuliese faccio i complimenti all’amministrazione .
    La chiappa destra rappresenta il fiume Salinello :
    http://www.artaabruzzo.it/page/aree/acqua/acque-mc/bollettino.php?anno=2008&prov=67&com=25&punto=80
    la chiappa sinistra rappresenta il fiume Tordino :
    http://www.artaabruzzo.it/page/aree/acqua/acque-mc/bollettino.php?anno=2008&prov=67&com=25&punto=81
    e al centro, per fortuna, non hanno tolto i veli perchè si nasconde il porto…l’innominabile. Lui sta messo talmente male che la bandiera blu per gli approdi se la sogna.
    E’ giusto porre l’attenzione riguardo tematiche cul-turali, ma io sono convinto di una cosa : se l’ amministrazione avesse risolto i problemi riguardo l’inquinamento delle foci del Tordino e Salinello, non avrebbero mai prodotto un pannello pubblicitario del genere. Le persone preparate, attive e sveglie nella vita lo sono anche nella politica. A voi le conclusioni.
    Rivolgo a lei Dott.ssa Loredana Lipperini una domanda : cosa bisogna fare per far capire al Sindaco che a Giulianova, oltre a due chiappe, esistono depuratori che funzionano male da anni ed un porto che non rispetta regole in materia ambientale ?
    I moralisti giornalisti dovrebbero indignarsi anche per quello che le chiappe nascondono, ma fino ad ora nessuno l’ha fatto.
    La ringrazio per l’ attenzione
    Sandro

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