CHIARA, CORRI

Ecco, è tutto qui. In un sms che dice “Ieri sera si è addormentata e non si è svegliata”. Tutto qui, per chi vuole soltanto sapere. Chiara Palazzolo, la scrittrice, la pioniera, la più grande autrice di fantastico in Italia, non si è svegliata. Non c’è più. La notizia, ancora. Chiara, quella che aveva messo Wittgenstein in un horror. Quella che aveva portato la lingua letteraria nell’horror, quando ancora non era scoppiata la moda del fantastico. Aveva esordito nei canoni del letterario, aveva partecipato a un premio Strega: il mondo della letteratura la guardava con curiosità e aspettativa dopo i primi libri, La casa della festa e I bambini sono tornati. Un mio collega era rimasto sbigottito quando aveva annunciato di voler scrivere un horror. Lascia stare, le aveva detto. Invece, lei ha scritto Non mi uccidere, il primo della trilogia di Mirta/Luna che pochi mesi fa veniva ripubblicata nei best seller di Piemme. Dovevano seguire Strappami il cuore e Ti porterò nel sangue. “Vedrai che bella copertina”, mi aveva detto due sabati fa, quando era già ricoverata in ospedale per quella che doveva essere una faccenda temporanea, il tempo di fare le analisi e poi a casa. Invece, da quel momento, le cose sono rotolate via, a una velocità folle, senza poter fare nulla per fermarle.
Chiara aveva battuto il cancro una prima volta. La trilogia era appena stata pubblicata, era estate, lei era al mare, in Calabria, a Cirò Marina nel luogo che amava e dove domani pomeriggio sarà sepolta. Qualcosa non va, mi aveva detto. Qualcosa non andava. Era un tumore al seno, che Chiara aveva affrontato e vinto nel giro di pochi mesi. Anzi, la malattia era diventata un libro, forse il suo romanzo più bello, Nel bosco di Aus, dove una delle streghe protagoniste baratta la guarigione con un patto oscuro, da cui solo alla fine si riscatterà. Andava, insomma, tutto bene, Chiara stava accarezzando l’idea di un’altra storia, aveva cominciato a scriverla, anche. Ma a marzo, qualcosa ha cominciato ad andare storto. Sembrava rimediabile, ancora una volta. Sembrava superabile, anzi. Ne abbiamo parlato tante volte, nelle nostre lunghissime telefonate: ma sì, vedrai, da settembre andrà meglio. Settembre non è arrivato. In due settimane, ogni cosa è sfuggita dalle mani, come se la corsa non si potesse fermare in nessun modo.
“Carla, corri”. Comincia così Nel bosco di Aus, con la protagonista in fuga, sotto una luna gigantesca, in fuga per salvarsi. La corsa di Chiara è finita stanotte.
In questo momento non ho le parole. Negli ultimi giorni, quando è diventato evidente che sarebbe accaduto, e che sarebbe accaduto presto, ho anche pensato a come trovarle. E’ una menzogna. Non ci sono le parole giuste quando ti viene strappata via la più cara delle tue amiche. Ci eravamo conosciute quando uscì Non mi uccidere. Lo lessi con stupore e ammirazione e con la felicità di quando si ha fra le mani un bel libro. Lo recensii. Chiara mi chiamò per ringraziarmi. Scoprimmo di abitare quasi nello stesso quartiere, di avere gli stessi interessi e le stesse passioni. Giocavamo sul nostro segno zodiacale, mangiavamo la pizza, cercavamo di accarezzare l’una le ferite dell’altra. Lei ci riusciva, sempre, a farmi tornare la fiducia nel mondo. Persino adesso, persino nell’ultima telefonata, venerdì sera.
Prima che l’assenza cominci a mordere, prima che la voce, le parole, i ricordi comincino a diventare insostenibili, voglio salutarla. E’ un saluto che non serve a niente, come tutti i congedi. Ma ricordatela, se avete amato i suoi libri. Ricordatela comunque.

45 pensieri su “CHIARA, CORRI

  1. Ho finito poco più di una settimana fa la trilogia di Mirta/Luna, volevo scriverci una lunghissima recensione. Stavo per recuperare il resto, sperando che un giorno avrebbe scritto di nuovo di Luna, un personaggio grandioso, che ha più e più volte il coraggio di non essere carino, simpatico, piacevole, rassicurante. Avrei voluto avere occasione di ringraziarla.

  2. Piango. Per una maestra xke con i suoi libri mi ha insegnato tanto,perchè le sue streghe mi sono rimaste nel cuore,perchè so… Conosco cosa fa questa malattia a chi la subisce e a chi resta.
    Piango per te perchè sento la tua sofferenza,perchè so che la stai immaginando mentre corre … Ma il suo bosco non è lunare e oscuro. Adesso voglio immaginarla così:felice,con i lunghi capelli al vento e il sorriso che sfida il mondo.
    A noi resta la tristezza,la solitudine,il dolore che morde la carne,la consapevolezza che non leggeremo più altre storie di quotidiano orrore.
    Il mondo del fantastico sará piú vuoto. Spero che i suoi tanti detrattori abbiano il buon gusto di fare silenzio e di non fare i coccodrilli. Che abbiano almeno un po’di rispetto
    Corri Chiara. Corri.

  3. Intorno alla trilogia di Mirta/Luna ho girato a lungo. Non mi uccidere lo regalai a un’amica, pensando che poi lo avrei comprato per me stessa. Non l’ho più fatto. Non la conoscevo Chiara. La incontrerò sui suoi libri, perché stavolta troverò il modo di averli e di leggerli. E lei sarà lì. Certo, non per chi come te la conosceva e le voleva bene, ma sarà lì come tutti gli artisti che conquistano l’immortalità con le loro opere. Mi dispiace che la corsa di Chiara non sia servita a salvarla. Mi dispiace…

  4. di lei da sempre ho, purtroppo, solo le tue parole, i tuoi racconti, la tua gioia di averla come amica.
    Sono certa che Chiara Palazzolo continuerà a correre ed accarezzo lievemente il tuo dolore perchè possa essere protetto e vissuto con amore.

  5. l’avevo scritto per la grande chavela vargas, e lo ripeto con dolore. ci sono persone che possono morire soltanto d’estate. addio, chiara.

  6. Non conosco le parole giuste… non credo ce ne possano essere… Chiara vivrà per sempre grazie ai suoi libri per tutti, ma a chi rimane e l’ha amata mancherà troppo… Sono certa lei stia bene, ma a te che soffri Lory invio un abbraccio fortissimo con tutto il cuore!
    Valentina

  7. Ho letto la trilogia di Mirta tutta d’un fiato ed aspettavo sempre il seguito.
    Oggi sono triste e mi dispiace tanto come ogni volta che se ne và un artista che mi ha regalato emozioni.

  8. No non ci posso credere oggi e’ un giorno veramente triste
    non leggero piu di Mirta e luna ………
    ci ha lasciato con un capolavoro …..Nel bosco di Aus
    che il bosco e le fate to accompagnino…….

  9. ‎”Nel bosco di Aus” di Chiara Palazzolo oltre che una storia stupenda sulla maternità, è anche un impressionante contributo che rimarrà per sempre alla lotta per ridare valore alla letteratura fantastica, soprattutto in Italia. Palazzolo Mancherà a tutti.

  10. 🙁 Non dimenticherò mai la magica conversazione che ci avete donato a Umbrialibri lo scorso novembre mentre presentavi ” Nel bosco di Aus”… si sentiva davvero tanto che eravate molto amiche e c’era un’energia bellissima… si era creata un’atmosfera magica.. mi ricordo che Chiara fece una bellissisma descrizione dell’esperienza di un tramonto che aveva visto dal monte Subasio, dove i colori dell’erba e del cielo si erano come scambiati tra loro… come per magia…una realtà improvvisamente capovolta, e da allora, ogni volta che salgo in cima al monte e mi fermo a guardare intorno, ripenso a quella sua descrizione e all’emozione che mi aveva trasmesso ascoltarla, sperando di poter vedere e sentire anch’io quell’esperienza unica che percepì lei. E magari sentirla accanto…

  11. Cara Chiara, ti rivedo bambina seduta al camino a divorare E.A. Poe…non sapevamo allora cosa la vita ci avrebbe riservato. Hai sperimentato il dolore dentro e attorno a te e la tua riservatezza, la tua mitezza, la tua umiltà sono perle luminose in questo mondo che fa dell’apparire effimera sostanza. Ti voglio bene, stasera suono per te. Un bacio

  12. Sì, c’ero anch’io a Umbrialibri…e proprio stamattina, guarda caso, in biblioteca mi è capitato tra le mani un suo libro, l’ultimo della trilogia di Mirta/Luna. Non l’ho preso, perché c’era solo quello e non volevo cominciare dalla fine.

  13. Come scrittrice non era niente di speciale. Almeno per i miei gusti letterari. Come dicono gli inglesi, “non era la mia tazza di thè”. Ma da quello che leggo di lei, credo proprio sia stata una grande persona. Che la terra le sia lieve.

  14. Chiara non c’e più! Chiara,l’amica del piano di sotto,l’amica che chiamava al telefono”posso salire un po’ e quel po’…tanti momenti gai,spensierati….finivamo un discorso ed eccoci subito a ricominciarne un altro…sensibilità comune,intuito tutto ci faceva sentire bene e…soprattutto dimenticare il “male”..ciao Chiara! i tuoi racconti,le tua storie ,la tua voce resteranno sempre con me! Un abbraccio Lory!

  15. Negli anni del liceo ricordo uno dei tuoi primi racconti, ” Frammenti di cielo stellato “, scritto a pena su foglio protocollo, quello che si usava per i compiti in classe: ” stanotte apriro’ la Canada del gas o forse vedro’ una stella cadente? Ciao Chiara, un ultimo bacio. Sono vicino ad Anselmo e Serena.

  16. Ciao Loredana, hai letto questo articolo? http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/12/copertine-estive-lo-spread-con-le-tette/324211/ sulla copertina di questa settimana dell’Espresso? La bandiera della Grecia tatuata sulla chiappa di una ragazza munita solo di uno striminzito bikini per parlare della crisi? ma allora non si è fatto nessun passo avanti? fanno ancora come quando 30 anni fa per ogni argomento c’era una bella donna nuda o seminuda in ciopertina? So che tu lavori per lo stesso gruppo de L’Epresso, ma proprio per questo mi interesserebbe molto un tuo giudizio. Grazie.

  17. Gentile Arianna. Ho letto l’articolo e visto la copertina. In compenso credo che lei non abbia letto il post sotto il quale ha commentato. Grazie.
    Ps. Se non le dispiace, al momento non intendo esprimere opinioni su nulla, qualunque sia il gruppo in questione. Non sono nello stato d’animo adatto, se mi è concesso.

  18. Grazie ai suoi libri ho potuto camminare sul Subasio, sentire l’odore dei boschi, l’ebrezza della fuga, il sapore della libertà selvaggia, mi addolora tanto la sua scomparsa, non l’ho mai conosciuta, ma con i suoi libri l’ho potuta immaginare forte, intelligente, magica… ma sopratutto libera, grazie Chiara!

  19. Serbo un bellissimo ricordo umano di una grande persona e di una grande creatrice di immagini fatte di parole.
    So che Loredana le è sempre stata legatissima e che, contrariamente a quanto crede, le parole ha saputo trovarle anche adesso… parole veloci ma incisive, che danìnno perfettamente la misura di quanto ricca di significanza sia stata l’amicizia tra lei e Chiara…
    non a portata di tutti concedersi tale possibilità affettiva ed emozionale in un mondo spocchioso come è spesso quello delle lettere (purtroppo è verità non retorica).
    Un abbraccio ovunque tu sia

  20. “In questo momento non ho le parole”… ma non è vero, le parole le hai trovate, bellissime. Il che non consola neanche un po’. Non sapevo di Chiara e delle sue storie, pur amando il fantasy. Ora le leggerò, immagino che molti di quelli che hanno letto questo post lo faranno. Sopravvivere in quello che si è fatto, almeno questa forma di immortalità ci è concessa. Agli artisti un po’ più che agli altri.

  21. Ciao Chiara. Ci siamo incontrati poco negli ultimi anni ma tutte le volte che ti ho visto mi hai sempre salutato con quel sorriso timido e riservato che era il tuo tratto distintivo. E poi quel bell’accento siciliano che non ti ha mai abbandonato. Non ti dimentichero’. Un abbraccio ad Anselmo e Serena.

  22. Ho preso in biblioteca sabato scorso “Nel bosco di Aus”. L’ho letto con voracità… non conoscevo Chiara Palazzolo e oggi sono entrata in rete per leggere qualcosa su di lei. E mi è arrivata, come un ceffone in faccia, la notizia della sua morte. E’ come se l’avessi conosciuta, Carla/Chiara mi è rimasta dentro. Loredana, un abbraccio.

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