CONSERVATORI

Non è una sorpresa, la definizione di “conservatori” data dal candidato premier Mario Monti a coloro che appartengono alle parti “estremiste” della sinistra e del sindacato. Conservatori perché, se non capisco male il pensiero, intendono “conservare” diritti che sarebbero ormai obsoleti. Che, anzi, si porrebbero come ostacoli sulla via della crescita. Chi ha letto questa mattina il lucido intervento di Stefano Rodotà su Repubblica sa con quanta forza il medesimo abbia insistito sulla vaghezza della famigerata agenda montiana in materia di diritti. Ma anche chi avesse mancato la lettura sa piuttosto bene quanto questa parola, “conservatori”, venga ormai puntata alla gola di chi oppone dubbi verso una altrettanto vaga idea di innovazione che sembra somigliare molto al bianco e nero adolescenziale: tutto o nulla, il progresso non si può fermare, la via è ineluttabile (ed è sempre una sola, guarda caso), in cenere tutto quello che è “vecchio”.
Sono vecchie le tutele nei confronti di chi lavora? Sono vecchie le rivendicazioni delle donne per potere avere lavoro, pari retribuzione, servizi che siano degni di questo nome? Sono vecchie le esigenze di ottenere una legge sulle unioni di fatto, una legge sull’educazione sessuale, un’applicazione reale della 194? E’ vecchia la necessità di avere una scuola pubblica che sia messa in grado di funzionare? E’ vero, sono cose “vecchie”. Ma come diceva Saramago, più si diventa vecchi, più si diventa liberi. In questo senso, molte donne e uomini di questo paese possono dirsi lieti di essere conservatori.

16 pensieri su “CONSERVATORI

  1. Per quanto ancora dovremo “conservare” la calma? Per quanto ancora dovremo lasciarci tutti calpestare da queste orde di barbari, banchieri, faccendieri e poco altro che dicono di voler salvare la nostra Italia. Se non reagiamo adesso, credo che lo si farà in modo crudele, più avanti.

  2. Dell’agenda Monti mi ha colpito, oltre alla vaghezza (imperdonabile in chi si è presentato come “tecnico”), la sciatteria linguistica: neologismi orrendi, errori di ortografia e grammatica, linguaggio involuto. Una semplice esibizione muscolare, primitiva come i concetti che propugna e che, andando oltre il gergo infiorettato dalle grazie accademiche, si possono facilmente riassumere nel precetto dell’accettazione passivamente operosa: rassegnatevi alla subordinazione nei confronti di chi ha in mano le leve del potere e del denaro, altro la storia non ci ha consegnato e sono falliti tutti i tentativi di sovvertire questa legge ferrea. Parlando di Vendola, quando ancora non lo insultava, disse che i principi che promuove furono nobili in passato, ma oggi rappresentano la conservazione. Io credo che a quest’uomo dobbiamo essere grati per averci salvato dal baratro, e per questo ringraziarlo e salutarlo. Tutti abbiamo criticato e critichiamo l’operato del suo governo, ma dovremmo ricordare anche quali erano le condizioni al momento del suo insediamento, quanto fosse vicina la catastrofe e, soprattutto, che il suo operato è stato sempre condizionato all’approvazione del Parlamento peggiore che la Repubblica abbia mai avuto. Oggi però il Monti che ci parla non ha più quei vincoli, quello che afferma è il suo reale pensiero. Un pensiero che dovremmo, credo, rispedire con urgenza al mittente per metterci subito in cerca di qualcos’altro, meno rozzo e meno brutale. Senza illuderci: chiunque vinca le elezioni, non potrà fare altro che onorare religiosamente l’impegno al massacro sociale che Berlusconi – e non Monti – ha sottoscritto con l’Europa in generale e la Germania in particolare; ma potremo almeno sperare, e magari anche pretendere, che un governo di politici si faccia promotore, insieme ad altri governi europei, della ricerca di una strada diversa da quella della falcidia dei diritti e dello stato sociale. In questo senso qualcosa si sta muovendo: Obama che alla fine di una battaglia feroce riesce a imporre una maggiore tassazione sui redditi alti è una svolta epocale, anche se vista da qui sembra quasi niente; è un’inversione di tendenza che non si vedeva da più di 25 anni, è la riaffermazione che lo stato deve (anche) riequilibrare le condizioni di vita dei cittadini, tutelare i più deboli, difendere chi ha meno diritti. Forse possiamo sperare che Monti sia già il vecchio, anche se non se ne è ancora accorto.

  3. Tacciare di conservazione i competitori è la prima mossa del nuovo che avanza. Da qualunque parte egli provenga, non gliene frega niente. Dunque arriva il nuovo, si piazza al centro della sala e osserva. Se ne facciamo una questione di calendario nella sala della politica italiana le cose più datate sono i quattro gatti che stanno attorno a Casini (quella roba che votavano i miei genitori e mi hanno detto chiamarsi DC) e i quattro gatti che stanno all’estremità sinistra del PD, quello che mi hanno detto chiamarsi un tempo PCI. Pare ce ne siano altri quattro rimasti fuori dall’ultimo parlamento.
    Il nuovo che avanza punta il dito su chi conserva l’antica ideologia, perché, qualunque essa sia, la ritiene da rottamare.
    Ma sbaglia, sbaglia alla grande proprio mettendosi con chi è antico e conservatore quanto quelli che lui intende attaccare.
    In Italia non poteva che succedere una cosa del genere… a me viene voglia di trasferirmi nel comune di Firenze, almeno sino alle prossime primarie del PD.

  4. Pensando a quello che intende Antonio Pascale sui conservatorismi vari in italia, anche a sinistra, allora credo che ancorarsi a delle convinzioni ideologiche sia sbagliato. Spesso è per paura e per un certo affetto che ci lega ad alcune care idee di gioventù a spingerci in quella direzione. Poi, se arriva un’agenda Monti, benedetta dalla chiesa cattolica (so’ conservatori loro, o ci son dubbi?), il tutto assume toni grotteschi. Vabbè, tagliare le ali estreme della politica rappresentativa vuol dire non cercare il dialogo, allora, mi chiedo, cosa dovrebbe fare la politica se non dialogare con i cittadini?estremisti e non, siamo tutti coinvolti…

  5. Umm, mi sa che ci risiamo. Pare che occorra nuovamente svecchiare l’ italiano. Mi sa che dopo i sindacati e il pd toccherà alle pantofole, alla stretta di mano, ai cappotti troppo lunghi, al “lei”.
    Insomma, basta con l’uomo italiano, ora occorre l’ uomo montiano, l’ uomo europeo….della donna ovviamente checcifrega.
    Che finalmente si sostituisca l’ affetto famigliare con la dedizione per l’ europa, il mandolino col pallottoniere e la bontà con la necessaria spietatezza…

  6. “parlava in gerundio,ma lo capivo soltanto all’infinito, scriveva Miller in un tropico.Forse quest’uomo prima di salire in politica era precipitato nel suo incubo.Probabilmente dovremo declinare in tutte le salse la famosa battuta del buon Dust,e portare subito la mano all’ipod quando sentiamo parlare soltanto apparentemente a vanvera qualcuno che riesce a strappare il sipario per dar voce ai propri ventriloqui
    http://www.youtube.com/watch?v=yDb1FKFOHR0

  7. Vabbé, adesso ‘conservatore’ farà il paio con ‘femminista’…
    Riusciremo a tornare indietro senza nemmeno essere andati avanti, soprattutto nella questione di genere, ma anche nel cosiddetto welfare, per quanto riguarda l’agenda digitale, ecc.
    Chissà se sarà vero quel che ha detto oggi una signora accanto a me nella solita fila a uno sportello “tanto le nuove generazioni, i giovanissimi, non ce la faranno mai a caricarsi di tutto quel che abbiamo fatto noi (intendendo le donne). Sono molto più deboli e fragili…”

  8. Mi associo al concetto espresso da Paola Di Giulio: non abbiamo fatto a tempo a metterci in paro con il resto dell’Europa occidentale, che qualcuno ci dice che dobbiamo tornare indietro, ma tutto ciò ci viene richiesto mentre il resto dell’Europa occidentale, di andare indietro, non sembra averne alcuna intenzione.

  9. @Giorgia
    vieni a Firenze, ci troverai il nuovo che avanza attaccando frontalmente sindacati e lavoratori nella migliore delle ipotesi, nella peggiore chiudendo loro la porta in faccia e cacciandoli con l’aiuto della Digos. Leggiti un po’ di fogli locali di questi giorni.

  10. Che Monti fosse un uomo pericoloso (ed eterodiretto) si doveva capirlo dal modo in cui è stato insediato alla guida del paese, con un’operazione istituzionalmente difficile da accettare. I babbalei che siamo hanno tirato un sospirone di sollievo perchè si era riusciti a disarcionare il Cavaliere Nero, che sembrava (ma non era) il peggio immaginabile.
    Il peggio è un centrino che per quanto non supererà il 15% per cento dei voti sarà essenziale per governare a destra come a sinistra. Dopo quel che ha detto ieri la Gatta Morta, se Bersani avesse midollo anzichè marmellata nella spina dorsale dovrebbe sputargli in faccia. Ma non lo farà, perchè il PD è fatto anche da gente come Gianni Letta e Fioroni. Intanto, per prepararvi a quello che ci aspetta nei prossimi mesi, leggetevi questo:
    http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2013/01/01/censura-su-monti-in-wikipedia-comincia-bene-il-2013/
    http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2013/01/01/censura-su-monti-in-wikipedia-comincia-bene-il-2013/

  11. “il Cavaliere Nero, che sembrava (ma non era) il peggio immaginabile.”
    che è il peggio immaginabile. una vergogna indicibile, una barzelletta internazionale. e c’è ancora qualcuno che lo difende, roba da matti.

  12. Cioè, secondo te quello che ho scritto equivale a una difesa di Berlusconi?
    Amici comuni mi dicono che sei un giovanotto intelligente, ma adesso dubito. A meno che le lenti dell’estetismo ti offuschino il giudizio: confondi il più brutto con il più pericoloso.

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