CONTARSI

Le registrazioni sono terminate, la seconda serie del Gran Concerto è andata in porto e la vostra eccetera torna domani sera a Roma.
Ho molti libri in arretrato da leggere, uno da scrivere e molte idee.
Una, fra le altre: è indispensabile, e urgente, che chi lavora nel mondo della televisione  si incontri per discutere sulle questioni di genere. Ma non, semplicemente, per rivendicare pari potere. Ma perchè, una volta acquisita una possibilità  decisionale, non scatti l’effetto Ercolani (Ercolani Simona, autrice de La pupa e il secchione).
Perchè urgente? Giudicate voi, dal post di Lorella Zanardo.

9 pensieri su “CONTARSI

  1. …non so davvero come commentare, molti commemnti mi frullano in testa – e molti oscillano tra sdegno e rassegnazione.
    Scene come quella mostrata sul blog di Zanardo sono pornografiche, e non c’è valutazione morale nel dirlo, non ho nulla contro la pornografia, purché non venga imposta – proprio come qualsiasi altra cosa.
    Però è ora che si cominci a chiamare le cose con il loro nome. La trasmissione in oggetto non è d’intrattenimento ma pornografica. Se ne traggano le conseguenze – e soprattutto le tragga chi di dovere, la commissione di vigilanza, per esempio, così attenta a valutare le violazioni della par condicio, ma evidentemente molto sbadata su tutto il resto.
    E per quanto riguarda il silenzio delle donne – spero che sia il silenzio di una foresta di buoni esempi che cresce.

  2. Secondo me quello che non hanno ancora capito le donne è: la scarsa efficienza di questo sistema.
    Farò un discorso prammatico e senza alcun accenno alla morale.
    Se si usa il fisico per raggiungere un fine quel fine si raggiungerà sempre e solo per un tempo a scadenza.
    Ma non è ovvio che affidare una carriera alla presenza prestante e disinibita, l’ennesima distorsione del “Il corpo è mio e me lo gestisco io”, ha una durata breve?
    Arriverà sempre, e in breve tempo, una più giovane, più soda e più lasciva. Questo vale anche per le signorine che vogliono sposare il calciatore, il briatore o il presidente del consiglio di turno. Come la storia ci ha dimostrato.
    Se si accantona la morale si ha un quadro molto chiaro, il sistema non paga. Una belen non diventerà mai un gerry scotti e verrà rottamata rispettando la sua data di scadenza.

  3. Molto triste, davvero molto triste, non c’è tanto da aggiungere a ciò che ha scritto la Zanardo.
    Ovviamente se si sollecitasse alla ribellione Belen o si chiedessero spiegazioni agli autori risponderebbero che il tutto è molto ironico, e che bisogna prendersi meno sul serio.
    Mah…ciao.

  4. Quoto Amfortas. Sembra che oramai tutto ci scivoli addosso, questa è una delle varie, orrende sfaccettature della nostra attuale situazione. Mutismo e rassegnazione? Non posso e non voglio crederci. Mia madre ed io intanto boicottiamo le reti mediaset, nel senso che non le guardiamo più da un sacco di tempo e anche quando acquisto cerco di privilegiare scelte meno consumistiche, visto che l’imperante filosofia del mulino bianco mi provoca seri disturbi psicofisici 🙂
    Annarita

  5. “boicottiamo le reti mediaset”
    E’ l’unico modo per colpire il sistema e mostrare di avere teste pensanti, purtroppo: colpirli nell’economia.
    La tv e’ pubblicita’, e’ marketing, sono soldoni sonanti. Cosi’ si puo’ manifestare il proprio dissenso.
    Perche’ ho scritto “purtroppo”, due frasi fa?
    Perche’ per quanto possa essere giusto e legittimo e perfettamente in linea con il sistema in cui viviamo, il fatto di protestare con le sue stesse armi, sarebbe bello che potessero esistere altre forme di ribellione, protesta, riscossa civile.
    Una bella ripulita della societa’.
    Esempio? Che esistessero, all’interno delle forze parlamentari, di governo, degli organismi di controllo, i presupposti per regolamenti piu’ civili. Come abolire l’indice di ascolto e sostituirlo con l’indice di gradimento, come era una volta.
    Pensate che rivoluzione, anche solo commisurare la pubblicita’ al gradimento dei programmi. Qualcosa di inaudito e sconvolgente.
    Bene, io sogno proprio questa rivoluzione, e tante altre piccole rivoluzioni civili. Ma finche’ non cambiano partiti e persone, e’ speranza vana.

  6. ..una minoranza silenziosa.
    Bisogna invece aumentare la consapevolezza, allargare il grado di indignazione e trovare gli strumenti, anche legislativi, per bloccare lo scempio che si fa nei mezzi televisivi dell’immagine femminile.

  7. Scusate se sono provocatoria.
    Visto che sono le stesse donne a far scempio della loro immagine, non sarebbe più semplice intervenire in quella direzione?
    Non è la televisione il problema, i programmi per ritardati mentali ormai fanno al massimo 2,5 milioni di telespettatori.
    Il problema è più profondo, arriva a sedere in parlamento.

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