CONTESTI

Tanto per capirci, la giustificazione del candidato è stata: “Un messaggio forte, ma non c’è altro modo per far parlare di noi”.  La questione non è il manifesto. La questione è il contesto che ha fatto concepire il medesimo. E che riguarda anche i nostri lindi cortiletti.
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54 pensieri su “CONTESTI

  1. Da bruciare (il manifesto). Però aggiungo che se qualcuno è positivamente sensibile a una comunicazione di questo genere è un idiota irrecuperabile più che un machista, quindi c’è poco da fare per guadagnarlo a una causa civile.

  2. altro che padania:questa è la beozia.Sul da farsi in questo e negli altri mille casi in cui la stupidità manifesta sgorga fuori come da una fogna intasata mi mi torna in mente un pezzo di Schmitt(resta comunque la convinzione interiore che la guerriglia verbale sia l’opzione da prediligere):”gli spiriti superficiali cultori dell’oscura profondità,proruppero in un applauso scrosciante.E anche tra gli imbecilli che non avevano capito niente,perchè è il modo in cui di solito l’intelligenza si manifesta in loro.Quanto ai più saggi taquero,poichè non ci si mette a discutere di ciò che è stato pronunciato per desiderio di contraddizione anzichè per amore di verità”
    http://lightwaveengine.gotdns.com/Data/Music/Pop/Beastie%20Boys%20-%20Sabatoge.mp3

  3. Che mancanza di rispetto nei confronti di tutte le persone, uomini o donne che siano.
    Il vero spreco sono loro. Cervelli di anamali da soma nella nostra classe politica, a Roma.
    Bleah…

  4. Vomito anch’io. Usare immagini come quelle per propaganda politica non ha alcuna giustificazione, il candidato in questione è un idiota. Non c’è altro da dire.

  5. Avranno pensato (oddio, pensato…), se l’ha fatto Toscani per vendere vestiti, perchè noi no? Ma il vero capolavoro è effettivamente l’ipotesi “buona”: estetica you porn ma con censura.

  6. @ salvatore, occhio che non è della Lega il manifesto, ma contro: vedi che il sole delle alpi è sulla ragazza anoressica? Si tratta di un partito di qui, mi sfugge il nome preciso, che promuove l’autonomia del Veneto.

  7. @ francesca: hai ragione, non me n’ero accorto. Sarà uno dei tanti partitelli che, qui nel Nord, cercano di fare concorrenza alla Lega presentandosi come “ancora più leghisti”. Di solito ne condividono l’ideologia e le modalità di comunicazione, solo estremizzandole.

  8. allora Lannutti non vi ha insegnato proprio niente!
    innanzi tutto, le fotografie, anche ad occhio non esperto come il mio hanno una caratterizzazione artistica, potrebbero essere attribuite ad un discepolo o allo stesso maestro Oliviero Toscani. Appare chiaro che rappresentino Panorama prima e dopo la sentenza Mondadori. Poi del candidato non ne sappiamo nulla, potrebbe essersi battuto al fianco del Lanutti nella battaglia alla zanzara tigre nel delta del Po, essere noto per le simpatie femministe, ed avere testimoni che da cameriere dell’Harry’s bar ha servito una fetta di Sacher molto più grande a Franca Rame che a Dario Fo, inoltre pare che abbia vinto ai giochi della gioventù del 78 la medaglia d’argento nella corsa dei sacchi provocandone così il risentimento a vita di Luca

  9. Torno da stamattina.
    Stamattina dicevo vomito non riesco a scrivere niente di sensato. Che voi scrive?
    Torno e la questione è la stessa – vedo però che anche gli altri commenti sono rimasti agghiacciati.
    Qui mancano proprio le basi dell’essere umano ecco.

  10. @cacioman… ecco il manifesto con i capezzoli, se ne avevi bisogno tinyurl.com/5tulsva (qui parlano di manifesti contraffatti… sarà una scusa?!)

  11. il link era pnveneto.org/2011/04/antonio-guadagnini-veneto-stato-e-la-lega-ad-appendere-da-sempre-manifesti-e-adesivi-fuori-spazio/

  12. Non è possibile mettere link?
    “In questi giorni i quotidiani locali riferiscono di una campagna di affissioni abusive da parte di Antonio Guadagnini, candidato presidente di Veneto Stato. Abbiamo verificato le notizie riportate dai giornali e dobbiamo constatare che sono stati appesi nostri manifesti contraffatti, probabilmente ad opera di militanti leghisti delusi dalle promesse tradite dai propri rappresentanti.
    In particolare, tra i manifesti contraffatti ne segnaliamo uno, apparso in tutta la provincia e anche su facebook, che mette bene in evidenza la situazione di enorme sfiducia dell’elettorato tradito dagli omini verdi.
    Il messaggio forte del manifesto della discordia ha piena ragione nei contenuti, drammaticamente reali, ma fa un utilizzo non corretto di una famosa immagine di denuncia del fenomeno dell’anoressia da parte di Oliviero Toscani.
    Veneto Stato ha in ogni caso sporto denuncia contro ignoti per furto di manifesti dalla nostra sede provinciale, per contraffazione e per falso ideologico nell’utilizzo del nostro simbolo e del nostro nome.”
    fonte: pnveneto[PUNTO]org/2011/04/antonio-guadagnini-veneto-stato-e-la-lega-ad-appendere-da-sempre-manifesti-e-adesivi-fuori-spazio

  13. Credo che i personaggi in questione abbiano dimenticato di inserire nella propria frase l’avverbio “male” che nel caso specifico potrebbe acquisire la valenza di soggetto proprio per specificare quanto sia grave il disturbo psichico di cui probabilmente soffrono a causa dei continui black-out sinaptici che li perseguita, rendendo di fatto l’elaborazione di una efficace idea propagantistica un’impresa che va al di là del titanico.

  14. “Il messaggio forte del manifesto della discordia ha piena ragione nei contenuti, drammaticamente reali, ma fa un utilizzo non corretto di una famosa immagine di denuncia del fenomeno dell’anoressia da parte di Oliviero Toscani.”
    Cioè, nel manifesto originale ci sono le stesse foto, ma semplicemente non c’è il simbolo della Lega?

  15. Uè giulia sta un pezzo avanti nell’acquisizione della consapevolezza della discriminazione di genere. Cioè alla giulia se non c’era l’anoressica e invece c’era una salubre puppona e basta… allora si eh! questa è comunicazione politica.
    Marò.

  16. Però scusate, ecco cosa scrive l’ufficio stampa del presidente del Partito Veneto Stato, a cui sono stati attribuiti i manifesti ma che ne nega decisamente la paternità:
    “…non possiamo che esprimere tutta la nostra disapprovazione sul cattivo gusto dell’uso dell’immagine di una persona malata. (…) Anche per quanto riguarda l’uso del corpo di una donna procace non ci piace che venga utilizzata l’immagine di donna-oggetto secondo cliché abusati e tipici della politica italiana.”

  17. La differenza, non da poco, sta nel fatto che Toscani andando x paradossi (la campagna era x una casa d’abbigliamento) denunciava il mondo finto glamour della moda con le topo taglia 36, la modella era davvero un’ex indossatrice e tutto pareva tenersi.
    In quei manifesti potevano mettere una bellezza tipo la Ekberg e una ragazza naturalmente filiforme tipo la Teresa Mannino o la Cabello. L’anoressia non è una semplice malattia, è una tragedia dell’anima e ci vorrebbe più rispetto per le persone che ne soffrono

  18. Questa è pura follia, ma qualcuno l’ha pensato, l’ha fatto fare, magari ci ha riso sopra, e insomma, sono andati avanti fino ad attaccarlo ai muri. Potevano metterci tante altre cose no? Una bistecca e un osso spolpato…
    ‘No, va bene così, almeno parlano di noi’, questo è quel che c’è dietro, e dietro a questo? Ignoranza, complessi, frustrazione, e il solito immaginario becero che accompagna una visione simile, lì, a portata di mano, la vacca grassa e la vacca magra. Come nel dopoguerra, e senza un passo avanti.

  19. Ma no zauberei, ho riportato il pezzo perché non riuscivo a mettere il link diretto… c’è riuscita francesca violi.
    L’articolo non l’ho scritto io e lo condividevo solo perché parla di manifesti contraffatti

  20. da veneto sono allucinato(ma non più di tanto sorpreso)della “bella” rappresentazione che gli autori di quel manifesto(che sarebbe vergognoso a prescindere,in più ha l’aggravante di voler rappresentare una parte di veneti in una tornata elettorale).per chi vivesse altrove dico:rendetevi conto che per quelli che non la pensano come quei “signori”la vita qui è dura.

  21. Ma, a parte le prese di distanza da chi dice che i manifesti sono contraffatti, come reagiscono i veneti?
    Se qualcuno cercasse di convincermi a votarli attraverso quelle immagini io mi arrabbierei (eufemismo) parecchio, ma proprio tanto.
    Possibile che quel target di votanti a cui ammicca quel manifesto non se ne sentano profondamente offesi? Perché se questo è, la cosa è molto grave.

  22. Ma por… a questo siamo? Ma che tipo di dialettica poitica vuoi avere se stiamo a questi livelli. Cito tutte le persone sopra, e ci metto di mio una profonda disperazione nel poter trovare un qualunque metodo civile per uscire da questo pantano.

  23. Prego prestare attenzione alla dichiarazione (non importa di chi): “Il messaggio forte del manifesto della discordia ha piena ragione nei contenuti, drammaticamente reali, ma fa un utilizzo non corretto di una famosa immagine”. Ovvero: lascia perdere quello che vedi, il messaggio è un altro. Intanto, però, tu vedi. Proprio come a Striscia, o al Drive In: quelle tette non sono tette, è la satira delle tette. Intanto, però, tu guardi due tette che sballonzolano. Coperte da un qualche reggiseno, è vero: proprio come quelle della “signora-veneto-prospero” sono oscurate.
    Però tutti le vedono.
    Non ci vuole una grande conoscenza della teoria dell’immagine fotografica per capire che sotto ogni immagine c’è una didascalia, anche dove la didascalia materialmente non compare.
    PS: nel caso l’uff. stampa di SLN volesse intervenire, faccio presente che ho vinto l’argento ai giochi provinciali della gioventù di basket nel 1975 (non scherzo: con una media di 8/9, tutta dall’angolo destro – e sono mancino).

  24. @ Ilaria
    Anch’io avevo controllato i manifesti originali: il mio riferimento all’oscuramento è per dire che oscurate o no, coperte da un reggiseno o un copricapezzoli o un cerotto o no, rappresentare un seno femminile in un certo modo è comunque pornografia.

  25. sì ma questo non ha nulla a che vedere con giorgio panto, morto in elicottero 5 anni fa. anzi, in un altro manifesto ha scritto “sono panto, sono resuscitato”… voleva una campagna forte, ne ha fatta una macabra

  26. Watchdogs: non sarà Giorgio Panto ma il partito è quello, e il livello si conferma… Con tutto il rispetto dovuto ad un defunto, politicamente è solo un bene che sia uscito di scena, perché aveva in cantiere delle proposte di legge di un razzismo virulento e inqualificabile, in confronto al quale la BossiFini è uno scherzo.

  27. Gentile Loredana,
    le scrivo preso da sconforto: è triste essere veneti.
    “Non è coltivata quassù la collina. Ci sono le felci
    E la roccia scoperta e la sterilità.”
    Mi sembra che questa terra in cui sono nato sia fatta di recinti dentro a recinti, di filo spinato arrugginito e di cartelli di minacce appesi ad esso.
    Vi è un degrado sottile, un’accettazione quasi compiaciuta di un linguaggio grezzo e violento, riduttivo e conservatore.
    Mi vergogno a leggere, a vedere, questi manifesti, e a pensare che
    molti dei mille paesini uno dietro all’altro per questo lato d’italia, li guardino con occhi accondiscendenti; che lungo le strade, sotto ai nomi dei paesi e delle città, i cartelli stradali a fondo bianco e caratteri neri, vi sia sempre un adesivo, una scritta a bomboletta o pennarello, che recita “padania”.
    Pare che il veneto sia così, e basta, e che chi non vi si trovi d’accordo, sia nato nel posto sbagliato e non sia ben accetto.
    Forse esagero, eppure questo è il distillato di ciò che penso. Vorrei chiedere scusa per ognuno di questi ignobili manifesti, per mettere a tacere l’inizio di un senso di colpa che nasce nel trovarmeli davanti agli occhi, e sapere che chi li ha immaginati, disegnati, scritti e appesi, abiti poco distante da me.
    L’essere “stato” è l’ultima cosa di cui ha bisogno questa regione: quel che dovrebbe fare, piuttosto, è l’imparare a vivere come parte di qualcosa, d’imparare a convivere civilmente. Il Veneto non si merita di essere stato.

  28. Lorenzo, io qua in veneto ci sono venuta a vivere da poco: naturalmente portando con me molti preconcetti. Alcuni hanno trovato conferma, non dico di no (le urne poi parlano molto chiaro, purtroppo). Però il 17 marzo mi sono stupita e rallegrata nel vedere spuntare tante bandiere tricolori: quella grandissimo fuori dalla casa del nostro vicino ex-alpino, o la piccola con cui è tornato a casa mio figlio dall’asilo ( e cantando: “e la bandie-e-era dei tre colo-o-ri è sempre stata la più bella, noi vogliamo sempre quella noi vogliam la libertà”), e in tanti giardini e terrazzi e finestre, dove si vedono ancora oggi. Insomma dai non disperare, non sei solo! 🙂

  29. Ad ogni tornata elettorale, in Veneto fanno la loro comparsa partitini e partitucoli a vocazione indipendentista, che di solito spariscono più o meno con le stesse modalità con cui compaiono: senza lasciare traccia. Solo così, d’altra parte, il ciclo può ripetersi eternamente. Fronte Marco Polo, Progetto Nord-Est (l’unico ad aver fatto “il botto” a livello elettorale alle penultime regionali), Partito Nasional Veneto e ora Veneto Stato.
    Il loro bacino di simpatizzanti sono spesso i reduci delle battaglie anti-fiscali e anti-stataliste della LIFE, che rappresenta l’ala più retriva e battagliera della piccola imprenditoria veneta. Della Lega criticano perlopiù l’attitutine al “magna magna” – acquisita secondo loro dall’eccessive frequentazione dei centri del potere romani – e sposano una linea affine a certe interpretazioni nostrane del libertasimo USA.
    Ah, dimenticavo… propagandano a spada tratta la riscoperta e l’uso quotidiano della “lingua” veneta, al punto che il sito di uno di questi partitini è tutto in veneto!
    Si tratterebbe di un fenomeno risibile, se, al di là della scarsa rilevanza politica, queste liste non riflettessero nei loro programmi e nel loro modo di comunicare lo stato di totale disorientamento, sfilacciamento e abbruttimento in cui versa la società veneta.
    Da veneto, quel manifesto vergognoso oltre ogni limite (e le ridicole prese di distanza a posteriori) non mi stupiscono affatto. Sono il riflesso più che fedele dei discorsi che si sentono nei luoghi pubblici o nelle conversazioni private un po’ ovunque da quelle parti. La brutalità di quel manifesto (come delle uscite degli assessori Speranzon e Donazzan di qualche mese fa) purtroppo non scandalizza; al massimo suscita qualche risatina di approvazione, qualche noncurante alzata di spalle.
    In Veneto non c’è più una “società” degna di questo nome. Trionfano arrivismo, egoismo, provincialismo, chiusura mentale, banalità. Parlo per me; ma c’è di che vergognarsi ad essere nati e cresciuti da quelle parti.

  30. Il manifesto non è opera del partito Veneto Stato, ma di non meglio precisati casinisti che (molto probabilmente) cercano di distruggere l’immagine del partito. Non a caso non hanno messo il logo ufficiale di Veneto Stato,…
    A chi si vergogna di essere veneto, consiglio di girare un po’ il mondo e magari anche la penisola italiana. Certo, l’onestà intellettuale è merce rarissima, e lo è anche la capacità di affrontare i propri preconcetti (unica fonte di autocompiacimento pseudoculturale, per i più)

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