CONTESTI

Tanto per capirci, la giustificazione del candidato è stata: “Un messaggio forte, ma non c’è altro modo per far parlare di noi”.  La questione non è il manifesto. La questione è il contesto che ha fatto concepire il medesimo. E che riguarda anche i nostri lindi cortiletti.
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54 pensieri su “CONTESTI

  1. continua ->
    però spero che concepirà che c’è molto di peggio della società veneta in questo triste mondo malato.
    Una società malata, priva di controllo e guidata dallo staterello più miserabile (e contemporaneamente più autocelebrativo, fanfarone e ottuso nel non sfruttare le sue potenzialità).
    I veneti sono usciti dalla povertà, e lo hanno fatto da soli generando un miracolo (ma questo a voi non importa, a voi importa solo sputare sul piatto dove avete mangiato, inchinandovi e chiedendo approvazione), lo hanno fatto senza una guida politica che riunisse sotto la stessa regia che controllasse gli inevitabili sbandamenti.
    Uno stato veneto avrebbe potuto evitare brutture come la cementificazione e tristissime scelte logistiche, per fare esempi. Lo stato italiano, per i motivi di cui sopra, invece no.
    I veneti come popolo hanno fatto un miracolo, ma non potevano e non possono farne 10. Non senza la totale capacità di gestirsi.
    La crisi d’indentità, d’interessi, “d’esistenza futura” che crea la parassitocrazia italiota culturale e statale, ha fatto il resto.
    Serve che il veneto migliori! Ma in un ottica mondiale (e non penosamente farsesca e provinciale come quella italiota), come possono i veneti migliorarsi? Con lo stato italiota dei nani, delle meretrici, del servilismo vaticano, dei trasformisti, dei dittatori, dei poltronari, ecc… ecc… ?
    Quale speranza ha il vostro stato idolatrato fondato dalla caotica azione savoiarda predatoria, da mercenari e da massoni, tra i quali ci sono stati alcuni che si sono pubblicamente pentiti di molte loro azioni (Garibaldi stesso nelle sue memorie)? Delle grandi guerre fatte da giovani prelevati dai campi per combattere battaglie d’aggressione totalmente impreparati e disarmati, con i mitra dei carabinieri dietro e l’artiglieria nemica davanti, per uno stato che gli è arbitrariamente piombato addosso?
    Quattro volontari e centinaia di schiavi, eccoli gli eroi delle guerre, i martiri, quei poveracci che la vostra tanatofilia considera motivo di orgoglio nazionale (!!!), con la vostra grave distorsione della realtà che idolatra la stessa bandiera che li ha trascinati nel fango e nella morte per poi collezionare infamie e voltafaccia patetici!!!!!
    Io dovrei sentirmi fiero di essere italiota?!??!
    Non mi dilungo ancora, ci si potrebbe scrivere un libro.
    Preferisco prendermi quel che resta dell’orgoglio della mia gente, e cercare di allontanarla il più possibile dalla vostra cloaca di stato infame per poterlo guarire dalle sue ferite e tenerlo anche salvo da se stesso…. e da chi lo diffama tramite manifesti e falsità come quello in questa pagina.

  2. Ma la tua gente, chi sarebbe? Capisco il giusto orgoglio per i veneti del passato anche recente che hanno lavorato duro contro la povertà. Ma la tua gente del futuro, sono curiosa, chi è? Da quante generazioni bisogna vivere in veneto per poter essere la tua gente? Mio figlio, che crescerà qui e parlerà con l’accento veneto, è tua gente? E in classe con lui quel quarto dei bambini con genitori americani, serbi, nigeriani, francesi: loro sono tua gente? In un ipotetico veneto stato io, che sono emiliana, dovrei chiedere il permesso di soggiorno e dare l’esame di dialetto?
    Non so perchè ma non mi riesce di considere questa un’ottica mondiale.

  3. Francesca, ho conosciuto diversi esempi di immigrati extracomunitari che nel mio paese del basso veronese si sono integrati ed hanno imparato la nostra lingua (o dialetto, che tanto è la stessa cosa). Un giorno un ragazzo probabilmente del centro africa mi ha chiesto una sigaretta parlando un veneto stentato e un po’ buffo. Giuro che in quel momento ho considerato più veneto lui di tutti i pseudovenetiitaliani che giornalmente si vergognano di esserlo o considerano “rozzume” il nostro idioma (e tutti quelli prima dell’artificiosa invenzione e imposizione della lingua italiana).
    Idem un mio cliente muratore marocchino, o i muratori dell’est che in cantiere parlano veneto, per me se loro si stabiliscono qui e rispettano la terra che li ospita sono veneti al 100%.
    La mia fidanzata è milanese e lei parla italiano, ma (dopo un po’ di allenamento) capisce benissimo la mia famiglia che parla veronese: è contenta di imparare una nuova lingua, mentre io sono dispiaciuto di non poter imparare né il milanese né il beneventino di suo materno retaggio =D.
    Se lei fosse francese o spagnola, io imparerei il francese o il spagnolo così come lei imparerebbe il veneto, nel frattempo si userebbe come lingua franca l’inglese.
    Ho dimenticato di citare la madre della fidanzata di mio fratello che è sicula e passa da siculo a veneto senza troppi problemi.
    Un ipotetico stato veneto sarebbe nell’UE (come lo è entrata la Slovenia, che, confrontando un po’ di dati, era assai più povera delle venezie, mentre ora ha superato lo stato italiano sotto alcuni aspetti). Nell’ottica delle macroregioni e nelle frontiere europee aperte, non ci sarebbero problemi di frontiere e sicuramente si potrà favorire la risoluzione delle doppie cittadinanze vista la situazione veneta.
    Penso che la lingua italiana rimarrà ufficiale e non credo che il veneto potrà tornare tanto presto una lingua franca europea come lo era il veneziano (parlato in tutto il mediterraneo, una sorta di inglese dei tempi che furono), la questione si affronterà democraticamente. L’intercomprendibilità tra i vari dialetti della lingua veneta rende molto relativo il problema di quale sia il veneto ufficiale, argomento che sarebbe prematuro affrontare finché lo stato veneto è solo un’idea. In fondo anche il tedesco ha 35 dialetti, e l’avvento dell’Hochdeutsch ne ha ufficializzato uno. E’ un discorso complesso.
    Sicuro che non ci saranno più episodi di discriminazione nelle scuole o negli uffici pubblici (ne sono stato vittima di uno particolarmente fastidioso) solo perché parlo la mia lingua madre e ne difendo la dignità.
    Sicuro che ora ha più valore la lingua inglese, araba, cinese piuttosto che l’italiano snobbato in tutte le sedi europee, e credo che ci sia spazio anche per la lingua madre parlata da milioni di persone.
    Credo che, sempre nel futuro stato veneto, si possa creare una confederazione con evidenti eredità culturali dalla Serenissima, ma uno stato moderno che trasformi l’attuale apparato burocratico e marcescente italiano e releghi quest’ultimo a “ricordo di un incubo”.
    Non voglio essere europeo e cittadino del mondo con il fardello di questa “italianità” fallita.
    Insomma, dopo 150 anni, non è che abbiamo avuto solo Berlusconi come pecora nera, mi pare che sia l’intero tessuto ad essere tragicamente incancrenito, no?
    La mia fiducia la do ad un progetto che è ancora embrionale per quanto superiore a qualsiasi altra listarella “meteora” che non aveva alcuna valenza, ma conoscendo chi lo sta architettando e ritrovandomi nelle loro idee e volontà, lo appoggio e lo vedo crescere. Lo abbandonerei se lo vedessi smarrire la retta via e si svendesse alla mediocrità (e agli interessi dell’italietta) come ha decisamente fatto la Lega Nord.
    Perdonate i miei prolissi interventi, non sarebbe mia intenzione invadere i blog, però va specificato che quel manifesto che IO PER PRIMO trovo di pessimo gusto, non sia stato ideato dal partito di Veneto Stato, come già hanno dichiarato i suoi esponenti. Questo è quel genere di cose che mi danno parecchio fastidio, troppo frequenti in questa italia che non vorrei più.

  4. “se loro si stabiliscono qui e rispettano la terra che li ospita sono veneti al 100%”
    Be’ almeno su questo siamo d’accordo! 🙂

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