Mentre porto il mio singhiozzante portatile dal dottore, vi consiglierei di leggere una assai interessante recensione di Giuseppe Genna a Everyman di Philip Roth. La trovate anche su Carmilla.
"Everyman o è un romanzo non riuscito o è un romanzo che Roth non voleva fare riuscire. Propendo per la seconda ipotesi".
Volendo, potreste anche scaricare e leggere tutt’altra cosa: per l’esattezza, un pamphlet che si chiama L’Italia spiegata a mio nonno, appena messo on line qui.
Incrociate le dita per il mio fedele compagno di scrittura, grazie.
Come che sia, ieri Everyman si è già portato a casa il PEN/Faulkner Award 2007 per la narrativa.
Porca vacca. Il mio vecchio racconto inedito “La teledipendenza spiegata a mio nonno” (peraltro da poco inviato al Mondadorijunior award) ha un titolo pressoché bruciato…
cara lipperini, la ringrazio molto per aver segnalato la pubblicazione del mio pamphlet.
Spero inoltre che possa piacervi.
Cordiali Saluti
Federico Mello
Complimenti a Mello ed alla sua opera generazionale
Scusi, LoLip, ma in che lingua è scritta la recensione di Genna? Così, per curiosità.
ho trovato la recensione di Genna molto interessante.
Sono d’accordo su quella che lui considera la ‘discontinuità ‘ di Roth, e slle valutazioni che dà delle diverse opere.
cara loredana, mi spiegheresti il significato di
“o è un romanzo veritativo sul sé che l’umano occidentale è divenuto o è un romanzo inutile molto bene scritto.”
Il modo di scrivere di Genna è spassosissimo.
Frasi come “o è un romanzo veritativo sul sé che l’umano occidentale è divenuto o è un romanzo inutile molto bene scritto.” sono assolutamente impagabili.
Ma come gli vengono in mente, io mi chiedo. Estasiata, ovviamente 🙂
Io ritengo che si tratti di un romanzo non riuscito; o meglio, non all’altezza degli standard qualitativi di Roth. Mi viene difficile pensare a Roth che pubblica volutamente un romanzo mediocre.
Interessante l’accostamento dei due testi. Onnipervasività della vecchiaia, benché da due punti di vista opposti. In fondo i vecchi di Roth non sono poi così lontani dai nostri umarells locali, salvo che in genere sono un po’ più sensuali. Sono d’accordo sulla discontinuità di Roth, ma a me, che lo amo, piace anche per questo.
Grazie delle tante tue segnalazioni. Ciao (in bocca al lupo per il pc).
Sono in perfetto disaccordo con Genna (tranne sul fatto che in “Everyman” non c’è morale… per fortuna, aggiungo io).
Ho appena pubblicato una mia recensione su “Letteratitudine”.
Chi vuole può leggerla qui:
http://www.letteratitudine.blog.kataweb.it/letteratitudine/2007/02/everyman_di_phi.html
Il link inserito nel commento sopra non funziona.
L’ho inserito nell’url di questo.
Scusate.
Scusami anche tu, Loredana.
puoi decidere che se sai scrivere è il momento di fartele girare abbastanza e tirare già Everyman.
e poi lasciare gli altri commentare.