COSMESI

Lo so. Dovrei dire qualcosa sul disegno di legge Carfagna a proposito della prostituzione. In tutta onestà, non posso che allargare le braccia e ribadire che se non si agisce a livello culturale (cominciando da Miss Italia, come giustamente sostiene Gad Lerner su Repubblica, oggi) le leggi servono a poco. Soprattutto una legge che si limita alla cosmesi, occupandosi dell’aspetto esteriore della faccenda.
Invece, voglio proporvi un racconto. E’ la testimonianza di un’amica, Monica Pepe, su quel che è accaduto ieri al campo rom Casilino 900 di Roma. Mi sembra che parli da sola.
Questa mattina dopo aver sentito al Gr regione che un’operazione di polizia stava cercando ferro rubato al casilino 900 sono andata a vedere, conoscendo i rom e le rom e del campo.
Si è trattato di un vero e proprio rastrellamento. Alle 6.30 è arrivato il comandante Di Maggio della municipale che di sgomberi se ne intende sotto ogni giunta e hanno cominciato a rastrellare. Era previsto il censimento della Croce Rossa questa mattina, che come alcune sapranno ,stava procedendo rispettando alcuni parametri di umanità (volontario, conoscitivo delle condizioni sanitarie e finalizzato al rilascio di tessera sanitaria). La Croce Rossa che non sapeva nulla dell’operazione è in effetti arrivata ed è andata subito via.
Hanno detto che l’operazione era su segnalazioni di furti di rame da pali della luce esterni al campo, tombini e quant’altro.
Caso strano è avvenuto stamattina quando i portavoce di tutte le etnie del campo erano quasi tutti alla biennale di  venezia con roma tre a presentare il progetto della casa.
C’erano più di 10 volanti circa, agenti con spray urticante, manganello e pistola, un pulman grande della Municipale dove hanno caricato ragazzi, adulti e anziani. Un anziano si è sentito male ed hanno chiamato un’ambulanza per portarlo via. Hanno caricato anche due ragazze di 15-16 anni. Una ha denunciato di essere incinta, è stata portata via perchè a casa sua c’erano tute militari dell’esercito e non ne ha saputo spiegare la provenienza. Un’altra ragazza evidentemente incinta si è salvata solo per l’intervento delle donne del campo. Sono tutti all’Ufficio immigrazione di via Salviati.
Ho visto passare pulman Iveco pieni di ogni cosa sequestrata dalle baracche, i materiali che loro recuperano dai cassonetti, valige loro, un casco, scatole. Alla stessa ragazza incinta che stavano caricando sul pulman, volevano prendere i vestiti nuovi di zecca da neonato, che ovviamente secondo loro lei aveva rubato. Per fortuna aveva ancora gli scontrini e glieli hanno lasciati, ad altre donne volevano prendere le posate, perchè non potevano essere loro. Hanno preso i generatori nuovi, a chi non ha potuto mostrare uno scontrino. Il Casilino non ha nè luce nè acqua, se non avessero i generatori come ci sono in tutti i campi Rom non avrebbero uno straccio di luce nè frigoriferi. Nel campo ci sono anche disabili, persone malate di tumore e di epilessia. I frigoriferi sembra stupido dirlo servono per vivere, metterci il latte dei bambini, medicine come l’insulina per il diabete di Sevilia.
Hanno portato via anche un ragazzo con carta d’identità italiana e patente.
Il 70% dei Rom al Casilino sono ovviamente senza permesso di soggiorno, alcuni uomini sono scappati altri presi. Alla fine erano rimaste solo le donne e i bambini. Gli elicotteri hanno sorvolato basso il campo tutta la mattina.
Sono stati svegliati di soprassalto alle 6.30 da modi brutali, la municipale è arrivata con loro telecamere e non hanno avuto neanche il buon gusto in alcune baracche di tenerle spente all’inizio per evitare di riprendere le donne in pigiama o in mutande.
Nessuno ha messo in evidenza che il Casilino è presidiato dalla Municipale H24 da luglio scorso, dopo aver sgomberato ogni mezzo auto fuori dal campo e fatto già la perquisizione delle baracche. Con le macchine loro vendono le loro cose ai mercati, raccolgono il ferro, accompagnano i bambini a scuola. Rubare il ferro è reato ma si sa che i Rom vivono (chi può con partita Iva) raccogliendo il ferro, svuotando le cantine, certo anche rubandolo. Altrimenti come mangiano? Parlano tutti di refurtiva, il Tg3 regione scandaloso, (manicotti del ministero interni, estintori etc.), allora che ci sta a fare la Municipale da luglio giorno e notte? E soprattutto come fanno a portare dentro tutta questa roba se non possono più entrare con le macchine?
Stanno preparando lo sgombero o meglio la ‘soluzione’ finale. Sul Casilino si gioca molta parte della politica securitaria e ‘dimostrativa’ di Alemanno. Il conflitto politico con il Prefetto Mosca, che vuole modi e soluzioni umane, è forte. E’ un’ipotesi sempre più credibile che se vincerà la linea dura e non vorranno trovare un altro campo dove spostarli (sono 600), porteranno tutti quelli senza documenti nei CPT e questa volta li rimpatrieranno, smembrando famiglie intere. Al Casilino sono arrivati nel ’70 e nel ’90 prima della guerra nella ex Jugoslavia, dove non hanno più nulla.
Inutile dire la forza delle donne del campo, della loro ironia, del loro saper stare al mondo tra mille difficoltà ma sempre con il sorriso, soprattutto quando sentono che sei una persona amica che li vede per quelli che sono, esseri umani.
Loro vedono senza essere andati a scuola, a noi deve essere l’eccesso di ‘cultura’ che impedisce di vedere.

24 pensieri su “COSMESI

  1. …mmm concordo in parte su miss italia in quanto loro si vendono ai signori della rai per scopi loro personali condividibili o meno sono cmq donnette piene di ambizioni che farebbero di tutto,per quanto riguarda le prostitute da strada è diverso il 50% sono costrette ma siccome la legge non puo’ e non deve ammettere ignoranza il disegno di legge che punisce loro e i clienti è ad hoc..spero solo che venga rispettato in pieno,perchè per me è uno schifo camminare per le strade di roma e vedere quelle donne senza mutande che mi fanno voltare lo stomaco e vedere i camionisti e non solo che parcheggiano i camion sulla strada e nello stesso momento guardare pattuglie della ps non fare nulla…tutti dentro…grande la carfagna..per qunto riguarda i rom,sono dei ladri iniziando dai bambini,e anche io avrei delle storie da raccontare…”tipo una signora non volle far passare il bambino rom nella fila al supermercato e lui disse io quando esco ti scippo e la signora dovette farsi accompagnare da un vigilante alla makkina xkè il bambino la seguiva..”..quindi che i loro campi vengano solo rastrellati è il minimo io li eliminerei…purtroppo noi in italia non siamo liberi di vivere in pace e si deve fare qualcosa e per nostra fortna questo governo ci sta ripulendo la faccia dalla schifezza che ci aveva riversato in faccio il signor prodi e co…..purtroppo alcune categorie tipo i giornalisti non potranno essere eliminati ma quello è il male minore

  2. Annalisa. No.
    Primo: non tollero definizioni come “donnette che si vendono” per quanto riguarda le concorrenti di Miss Italia. Le quali sono, semmai, piccole donne che inseguono un sogno che sarebbe persino legittimo, se perseguito con consapevolezza. Se un bersaglio c’è, è in chi concepisce, scrive, trasmette e filma (con le inquadrature che sappiamo) un programma del genere.
    Secondo. Questo è il punto drammatico del ddl Carfagna. “Vedere”. Occhio non vede, cuore non duole. Lo “schifo”, per quanto mi riguarda, è in chi sfrutta e compra una donna. Questo è il cuore del problema: che, ripeto, non si risolve con le leggi, tantomeno con una legge “cosmetica”.
    Terzo. Quello che scrivi sui rom è disgustoso. Lascio il commento solo a titolo, purtroppo, dimostrativo di quanto siano oscuri i tempi.

  3. Oh, bene. Questa ci voleva. L’ex ballerina Carfagna e il sassofonista Maroni hanno deciso di mettere i corpi (come si fa con la spazzatura) sotto il tappeto. Alla ex ballerina e al sassofonista pare dia molto fastidio l’uso che si fa dei parchi e delle strade di notte. Parchi e strade frequentati da gente nuda che andrebbero restituiti invece a gente benvestita.
    L’allarme sociale e la preoccupazione, oltre che la totale mancanza di sicurezza per i cittadini, verrebbero secondo la ex ballerina e e il sassofonista, dal disordine che creano i nudi delle donne e degli uomini sulle strade. E quello che le donne e gli uomini ci fanno con questi corpi.
    Tolti i corpi (o multati i corpi) tolto lo scandalo. Una modesta proposta. Usiamo i nostri blog come delle autostrade. Mettiamo foto di noi nud*. Forse alla ex ballerina e al sassofonista non sfuggirà il fatto che non sono i corpi e delle donne nudi (e quello che fanno) a creare problema alla cittadinanza, ma altro. Lasciamo decidere a questi due grandi artisti, e al loro capo, il pianista da nave e pianobar, cosa.

  4. Giochetti verbali sulla Carfagna non servono, non sono rilevanti culturalmente. Sui fatti, invece, è auspicabile discuterne liberamente, senza cadere nello sciocco “luogo comune”, nella solita solfa caritalbuonista. Si scrive che con il provvedimento ci si limita all’apparente. Non è vero, perchè porre in essere pesantissime sanzioni, soprattutto dirette ai clienti, di certo ridurrà drasticamente il fenomeno. Accanto a ciò va avviata una più articolata azione culturale e politica che contenga nei limiti della decenza una attività ineliminabile. A proposito, fino ad oggi cosa è stato fatto per contrastare tale problema?

  5. Ben poco, dinosauro, su questo siamo perfettamente d’accordo.
    Non sono certa che le sanzioni ai clienti ridurranno il fenomeno. Certo, personalmente le approvo. Ma o si stabilisce che la prostituzione è vietata punto, o è ancora una volta cosmetico riferirsi soltanto alle pubbliche vie.

  6. la decenza. quindi il problema è la decenza. o il proibizionismo. su quali basi teoriche andrebbe vietata la prostituzione? perché lo stato dovrebbe intervenire sulle scelte sessuali di due adulti consenzienti? questo disegno di legge è incompetente e perbenista, e mi aspettavo prese di posizione nette dai difensori della carfagna intercettata, che sarebbero intervenuti solo sul merito. adesso abbiamo un merito, intervenite. certo se il problema è la prostituzione siamo messi male, e spero che sia chiaro a tutti che su questo (donne e uomini o uomini e uomini che compravendono sesso nelle strade è uno schifo, signora mia) sono d’accordo annalisa, dinosauro e loredana. per completezza di informazione: proposte serie per modificare questa situazione ci sono e ci sono state, dalle cooperative di prostitute allo zoning. il vero problema, secondo il mio modesto parere, è però la tratta a scopo di sfruttamento sessuale, per contrastare la quale l’Italia ha una legislazione all’avanguardia nel mondo che però viene applicata con la più assoluta discrezionalità e che diventerà praticamente inutilizzabile dopo la legge carfagna. la quale peraltro non è una ex ballerina (da quando tra l’altro ex ballerina e sassofonista sono ironici insulti?)

  7. cara fata non ho insultato, ma è un periodino che a come parlo trovo qulacuno che spara a vista. dicevo solo che da una ex ballerina e da un sassofonista una si aspetterebbe più libertà. di testa, se non di corpo. ma mi taccio.

  8. definire “incompetente e perbenista” una legge che è solo l’anticamera della re-introduzione del bordello e dunque è una legge fascista, dà perfettamente l’idea dello slittamento di percezione in atto, nelle menti, nelle “coscienze”.
    l’ideologismo tardo femminista della lipperini le fa dare la precedenza alla solita vicenda di razzismo/rom, non le fa cogliere il nesso tra questo e quello.
    la restaurazione come ritorno alla cultura dei primi anni cinquanta, come richiamo ad un triste e terminale salazarismo manierato: orribile fase della storia italiana accolta dagli intellettuali con indifferenza o al più con polemichette, fregnaccette, stronzatine, qualche lamento fioco…

  9. mi sembra un po’ inesatto storicamente definire la re-introduzione del bordello una legge fascista. porta a pensare che il bordello sia stata un’invenzione fascista.

  10. Io ho interpretato la cosa in modo diverso, Tashtego. Senza tanti “ismi”, credo che invece nel post ci sia un nesso importante e nessuna questione di precedenza tra il provvedimento della carfagna e il rastrellamento nel campo rom. E’ ben evidente infatti come entrambi non si curino minimamente della lotta contro la mercificazione dell’essere umano, della tutela della persona e del suo lavoro, della dignità dei corpi. Quello che il provvedimento e il rastrellamento vogliono reprimere ed eludere è la povertà: la povertà che è oscena e sporca, che non sta bene, che lede il ‘decoro’ degli spazi, che offende lo sguardo. La povertà che pure sta guadagnando terreno, loro malgrado. E sotto sotto, è bene così, perché la povertà genera grandi profitti, proprio come i rifiuti. Affinché l’economia tiri, la povertà ci deve essere ma non si deve vedere.
    Sono molto d’accordo con fata sulla questione della decenza e degli adulti consenzienti, ma penso anche che se volessi prostituirmi e potessi permettermelo, sceglierei un luogo diverso dalla strada. La strada mi dice che il corpo di chi è povero è più vulnerabile e passibile all’occorrenza di essere trattato come merce.
    E c’è davvero un problema culturale, di ignoranza, e riguarda soprattutto chi possiede una televisione, ha più o meno la pancia piena, una casa, o almeno dei diritti. E poi c’è un problema materiale che riguarda tutti gli altri. Entrambi problemi urgenti, entrambi disattesi, appunto.

  11. la decenza, certo.
    è esattamente questo il cardine (piccolo borghese se mai questa parola ha avuto un senso) su cui si impernia da principio il procedimento di INSTAURAZIONE DELLA TUTELA DI STATO SUL CORPO FEMMINILE.
    che è puro fascismo.
    strano che questa cosa non sia percepita come tale.
    ma solo come una cosetta, una legge sbagliatina, che certo “la situazione è indecente e qualcosa bisognava pur farla”…
    è ovvio che se arresti chi si prostituisce per strada lo costringi nel bordello, con tutto quello che ne consegue.
    l’orrore di questa proposta di legge, emanata da quella che pare proprio una troia di regime (che poi stranamente appartiene all’unico partito FI che in Italia possa dirsi liberal-pagano…) al riparo dei privilegi acquisiti con i medesimi mezzi di chi onestamente si prostituisce per strada, è pari solo a quello che genera l’acquiescenza, l’omessa indignazione, il se ne può parlare, che serpeggia nella società civile e intellettuale.
    .

  12. Io devo dire la verità, sperando di non sminuire il dibattito, ancora devo capire com’è che prostituirsi è il mestiere più vecchio del mondo.
    Cioè com’è nata la cosa?
    La donna ha pensato qualche migliaio di anni fa di sfruttare il tallone d’Achille dell’uomo, facendosi pagare in cambio di sesso con oro incenso e mirra, e poi c’è rimasta sotto?
    Secondo me è un fenomeno ancora oscuro per gran parte, o quantomeno non è stato “spiegato” a noi profani.
    Prendete ad esempio i clienti. Io non ho mai conosciuto qualcuno che mi abbia detto “sono andato a puttane”. Evidentemente sono come gli elettori di Forza Italia, che stando ai risultati sono un italiano su tre ma tutti si vergognano di ammetterlo.
    Poniamo un mondo senza magnaccia, senza giri loschi o criminalità. Le donne deciderebbero sua sponte di offrire il corpo in cambio di denaro? Io credo proprio di sì.
    E in quel caso cosa ci darebbe fastidio: il fatto che prendano soldi? il fatto che ci siano maschi pronti a pagare in cambio di piacere utilizzando un corpo altrui?
    Perché giudichiamo immorale questo atto?

  13. Credo che sulla questione prostituzione si scontrino e sovrappongano due prospettive, una che riguarda il giudizio sui modi gestire la vita sessuale dei cittadini, una che riguarda il giudizio sui modi di gestire la vita sociale ed economica dei cittadini. Il primo catalizza umori che risentono di religione, o di psicologia, il secondo umori che rimandano alla politica all’eguaglianza dei sessi e al modo dei cittadini di stare nel mondo.
    Ora, io posso parlare solo del mio modo di vivere questa sovrapposizione, che è personale e che si intreccia con molte altre cose – la professione, la formazione politica, persino la vita personale di una donna sposata che si confronta con il concetto di tradimento, nel caso in cui suo marito andasse con una prostituta. La mia personale prospettiva vede il lato politico usare delle forze psichiche, per conservare degli stati che – lo so la psicologia è arrogante – non sono nella maggior parte benefici. Il lato politico ha visto nei secoli una divisione dei poteri e dei ruoli per cui il maschile ha prevaricato il femminile e lo ha messo al proprio servizio, mentre il femminile ci si è fatto mettere. Non riguarda solo le strutture sociali e lavorative – come immagino sia noto a tutti, ma riguarda moltissimo e prima ancora i modi i tempi e le regole della vita affettiva e sessuale. Il fenomeno della prostituzione ha quindi come connotazione storica non il mito di un’imprenditoria femminile a base di passere – che è quello che i fautori odierni della prostituzione vorrebbero far credere – ma una delle forme della subordinazione femminile nella chiave di volta della loro vita psichica.
    Credo anche, che nella percezione della sessualità collettiva, si scontrino modi di giudicarla diversamente: il modo maschile vede il sessuale più indipendente dallo psichico di quanto lo veda la donna – che vuoi per questioni storiche, vuoi per dato biologico – vive la connessione tra erotismo e sentimento molto più stretta. Sicchè, è molto maschile questa idea che si faccia sesso con un corpo senza soggetto, perchè è molto maschile il mito della distanza tra corpo e mente: “cara, è solo sesso!” Ma, i prostituti sono molto di meno, e le donne non giudicano la vita sessuale allo stesso modo perchè non la vivono allo stesso modo – teoricamente esse se scopano rimangono spesso incinte. Dunque per molte donne, tu ti credi di prendere un corpo, ma in realtà prendi un corpo e una parte di mente, e quella mente a te femmina ti pare sofferente. E ti viene da pensare che quella dell’uomo che entra nel gioco, non sia più felice. Dunque alla fine è facile che uno sgurado femminile e femminista viva una sovrapposizione: le forme storiche offrono un’occasione ai malesseri economici e individuali di trovare una sistemazione.
    In ogni caso, sarebbe bene che ognuno di noi evitasse di scotomizzare le implicazioni profonde e personali che il concetto richiama.

  14. Grandi disquisizioni che volteggiano nell’aria senza senso. E’ bello fregiarsi di volgari attribuzioni quali “la carfagna mignotta di lusso” oppure espressioni grevi e pesanti che si sciolgono al cospetto di una lettura semplicemente critica e non scontata quali ” Instaurazione della tutela dello Stato sul corpo femminile” in riferimento all’espressione decenza. Ecco è preferibile alla decenza usare la parola rispetto. E’ oggettivo considerare non positivo la mercificazione dei corpi femminili, o anche scelte consapevoli di contrattare in riferimento al sesso ed al proprio corpo, per le strade. Lo Stato deve porsi il problema.

  15. Non ho parole neanche io, Andrea…infatti.
    Qualche parolina per tashtego, e sulla superficialità e il narcisismo con cui si pregia di parlare di “ideologia tardo-femminista” ce l’avrei, invece…

  16. Mi chiedo anch’io come una persona che usa espressioni “troia di regime” si senta poi autorizzato a disquisire su prostituzione, fascismo ecc.
    Per quel che riguarda le persone che stanno partecipando sul serio al dibattito, mi piacerebbe che invece le parole le avessero, per spiegare con precisione che tipo di legislazione auspicherebbero sulla prostituzione.
    Rispetto all’oggettività di non considerare positivamente la mercificazione dei corpi femminili ci sto, ci sto molto meno quando mi si lascia intendere che lo stato deve legiferare su scelte consapevoli di soggetti adulti che non recano danno a terzi. Questo è un punto centrale.
    Così come la prostituta di strada, provo disagio di fronte ai balletti in biancheria intima delle veline a striscia la notizia. Ma credo mi opporrei a una legge che vietasse i balletti alla tv. La battaglia culturale è tutto su un altro piano. Proporre e far circolare pensiero differente che abbassi la domanda di balletti in biancheria intima e di prostituzione.
    E rimando anche agli studi di Judith Walkowitz per una lettura della prostituzione nella storia dei rapporti di potere tra i generi.
    (Vorrei anche ricordare a Claudio che non esiste nessuna evidenza storica che la prostituzione sia il mestiere più antico del mondo.)

  17. Ehm.. fata, mi sa che hai sbagliato persona, non ero io che parlavo di mestieri più vecchi del mondo..
    Non saprei esprimermi in termini di legge. Mi viene solo da pensare che – anche se la discussione si è spostata sulla prostituzione – la questione dei diritti ai migranti, quella del genere e dello sfruttamento dei corpi sono strettamente legate. Insomma, biopolitica e genere, aspetti culturali e materiali, psichici, tecnici e scientifici andrebbero articolati insieme da una legge. Da qualche parte nel sistema solare, almeno.

  18. Oddio Claudio scusa, era Ekerot che ha parlato del mestiere più antico del mondo (e di tallone di Achille dell’uomo ecc.).
    Ma, scusa se insisto, tanto bene abbiamo questa prima uscita della ministra Carfagna, però non è che la discussione si è *spostata* sulla prostituzione, discorsi e leggi focalizzati sulla prostituzione è normale che ci siano, essendo un fenomeno presentissimo sia a livello reale che di immaginario, e non da oggi.
    Vedo che l’opposizione (anche intellettuale) non riesce a mettere insieme un discorso organizzato, che dica qualcosa nel merito. Quando si dice che se non si agisce a livello culturale le leggi servono a ben poco sono d’accordo, questo è ovvio: però varrebbe la pena chiarificare quale dovrebbe essere lo scopo e del cambio di paradigma a livello culturale e della legge che vorremmo funzionasse.
    Nel corso di questa discussione si dice di approvare le sanzioni ai clienti, o auspicare una proibizione della prostituzione: dov’è in questa posizione l’articolazione di biopolitica e genere, aspetti culturali e materiali, psichici, tecnici e scientifici? E in cosa differisce questa posizione dal disegno di legge Carfagna?

  19. Beh di certo non è un mestiere novello.
    Ciò che io sto domandando è se alla società e a noi provochi indignazione il fenomeno in sé, il fatto in sé che una donna (o un uomo, che se non ho capito male Zaubrei dovrebbe essere più “predisposto” in quanto maggiormente in grado di separare mente e corpo) venda\offra il proprio corpo in cambio di soldi; oppure sia il sistema che gira attorno alla prostituzione, che ben sappiamo quali implicazioni criminose abbia.
    Penso siano due ambiti completamente diversi. Ma penso che nessuna legge possa vietare per principio morale o etico ad una donna (o ad un uomo) di prostituirsi. Su Internet adesso succede con enorme frequenza. Studentesse che invece di finire in loschi bar, fanno streap sulla webcam di casa per pagarsi interventi chirurgici, libri, vacanze.
    Aldilà del divieto sulla maggiore età, non vedo come dichiarare illegale e sanzionare lei o il voyeur.
    Non è che a me faccia saltare dalla gioia questo modo di fare soldi, però chi sono per giudicare?
    Un altra questione che forse non appassiona, ma reputo strettamente collegata: com’è che appena si è aperto uno spazio (libero ben oltre la media delle comuni società), ossia il web, milioni e milioni di maschi di tutte le età, religioni e culture si sono riversati alla ricerca di sesso? E adesso ci sono comunità telematiche invase da filmati “amatoriali” che di fatto hanno surclassato e inabissato il mercato pornografico?
    Diceva quello che il mercato esiste se c’è la domanda. Evidentemente di domanda sessuale ce n’è a tonnellate, da secoli. Per fortuna.
    Forse è il caso semmai che un governo e le sue leggi cerchino il modo di indirizzare questa domanda aldifuori della criminosità, dell’illegalità, dello sfruttamento delle donne.
    Concludo. E’ una questione complessa. Davvero complessa.

  20. Fata, avevi posto una domanda che riguardava quel che avevo detto e cerco di rifletterci su come posso.
    Per come la vedo io è che il sesso non è come andare al supermercato, e neppure quell’esperienza idealizzata e astratta dal corpo. Questo lo sappiamo, e fosse chiaro a si potrebbe parlare. Il problema è che questo NON è per niente chiaro. Neanche a me che parlo, per la verità, perché come faceva notare zauberei la divisione ineguale dei poteri dura da secoli, è incorporata, e la relazione soggetto che desidera e oggetto del desiderio è pressoché univoca. O meglio, è rappresentata come univoca perché l’oggetto del desiderio non ha voce per rappresentarsi altrimenti, e questo incrocia secondo me anche un problema materiale di sfruttamento. Certe voci non fanno rumore, non hanno amplificatori.
    Se così non fosse, si potrebbe pensare alle multe ai clienti come scossone per smuovere la maschilista coscienza collettiva, ma nel migliore dei casi queste sono appunto misure ‘cosmetiche’, come si diceva. Così come quelle che mirano a prendere le targhe della clientela, che fanno leva più sulla vergogna per aver commesso peccato, sul tradimento di un’eventuale famiglia, sul machismo che verrebbe meno col sesso a pagamento, e rinforzano così quegli stessi meccanismi che sono alla radice della disuguaglianza. Bho, alla meglio potrebbero servire a limitare i danni, chi lo sa, ma solo in vista di un provvedimento più organico, se solo ci fosse la volontà.

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