DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI MONDAZZOLI

Prendetevi un po’ di tempo. Perché il documento dell’Antitrust su “Mondazzoli” andrebbe letto integralmente. Qui mi limito a pubblicarne qualche stralcio, tanto per capire di cosa stiamo parlando.
Anzitutto. Di cosa parliamo quando parliamo di Mondadori:
“Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. (di seguito, Mondadori) è attiva nell’editoria di libri e periodici. Mondadori è controllata da Finanziaria d’Investimento – Fininvest S.p.A. (di seguito, Finivest) con una partecipazione al capitale sociale del 50,4%. Fininvest è a capo di un gruppo attivo, oltre che nel settore dell’editoria libraria e periodica, anche in quello del cinema, della raccolta pubblicitaria e della televisione commerciale. Il fatturato consolidato realizzato da AME nel corso del 2014, a livello mondiale, è stato pari a circa 1.177,5 miliardi di euro, di cui circa [700- 1.000] milioni di euro per vendite realizzate in Italia. Il fatturato consolidato realizzato dal gruppo Fininvest, a livello mondiale, nel corso del 2014 è stato pari a circa [4-5] miliardi di euro, di cui circa [4-5] miliardi di euro per vendite realizzate nell’Unione Europea e circa [3-4] miliardi di euro per vendite realizzate in Italia.
Mondadori controlla, tra le altre, le società Mondadori Libri S.p.A. (di seguito, Mondadori Libri) e Mondadori Retail S.p.A. (di seguito, Mondadori Retail) detenendo in entrambe il 100% del capitale sociale. A Mondadori Libri fanno capo le attività dell’editoria di libri, a Mondadori Retail quelle della vendita di libri al consumatore sia attraverso librerie fisiche che online nonché attraverso la formula book club.
Mondadori Libri detiene la totalità del capitale sociale delle seguenti società: Mondadori Electa S.p.A. (di seguito, Mondadori Electa), Mondadori Education S.p.A. (di seguito, Mondadori Education), Sperling & Kupfer Editori S.p.A. (di seguito, Sperling &Kupfer), Giulio Einaudi Editore S.p.A.(di seguito, Einaudi), Edizioni Piemme S.p.A. (di seguito, Piemme). Einaudi detiene a sua volta una partecipazione pari al 50% in Edizioni EL S.r.l. (di seguito, Edizioni EL) esercitando sulla stessa un controllo esclusivo di tipo negativo.
Mondadori Libri detiene, tra le altre, per quanto di interesse nell’operazione in esame, le seguenti partecipazioni:
– 25% in Venezia Accademia Soc. per i servizi museali S.c. a r.l. (di seguito,Venezia Accademia) tramite Mondadori Electa;
– 25% nel Consorzio Scuola Digitale tramite Mondadori Education;
– 34,9% in Mach2 Libri S.p.A. (di seguito, Mach2 Libri), di cui il 30,9%
direttamente e il 4% tramite Sperling & Kupfer”.
E Rizzoli? Tra l’altro:
“RCS Libri controlla le società Librerie Rizzoli S.r.l. (Librerie Rizzoli), della quale detiene l’intero capitale sociale, e Marsilio Editori S.p.A. (Marsilio), della quale detiene una partecipazione del 51%; la partecipazione in Marsilio potrebbe salire al 94,71% laddove la società GEM S.r.l. eserciti un’opzione di vendita nei confronti di RCS Libri per il proprio 43,71%. Il fatturato nel 2014 di Marsilio è stato di circa 9,5 milioni di euro di cui [1-10] milioni di euro per vendite realizzate in Italia. Il fatturato nell’anno 2014 di Librerie Rizzoli è stato di circa 4,9 milioni di euro.
RCS Libri controlla, altresì, Edigita S.r.l. (di seguito, Edigita) congiuntamente a EFFE 2005 – Finanziaria Feltrinelli S.p.A. (di seguito, Feltrinelli) e a Messaggerie Italiane S.p.A. (di seguito, Messaggerie). Edigita gestisce una piattaforma per la distribuzione – e non per la vendita – di ebook ai cd. e-retailer (negozi online che vendono libri in formato digitale). In virtù delle regole di governance definite nel Patto Parasociale Edigita è soggetta al controllo congiunto dei tre soci.
RCS Libri detiene, inoltre, le seguenti partecipazioni:
– 29,1% in Mach2 Libri; detta partecipazione scenderà al 10% prima della conclusione dell’operazione;
– 25% in Consorzio Scuola Digitale;
– 25% in Venezia Accademia tramite Marsilio;
– 24,5% in Civita Tre Venezie S.r.l. (di seguito, Civita Tre Venezie) tramite Marsilio;
– 17% in Venezia Musei Soc. per i servizi museali Sc a r.l. in liquidazione (di seguito, Venezia Musei in liquidazione) tramite Marsilio
Consorzio Scuola Digitale è stato costituito per la gestione di una piattaforma di e-commerce dedicata ai libri scolastici adozionali in formato digitale. Oltre a Mondadori Education e RCS Libri sono soci di Consorzio Scuola Digitale Zanichelli Editore S.p.A. e De Agostini Scuola S.p.A.. Tutti i soci detengono una quota pari al 25%. Il consorzio non risulta ancora operativo.
Venezia Accademia è attiva nella gestione integrata dei servizi di pulizia e di biglietteria del polo museale veneziano e a tal fine può svolgere l’attività di progettazione e diffusione di prodotti editoriali. Oltre a Mondadori Electa e Marsilio sono soci di Venezia Accademia Civita Tre Venezie e CNS –Consorzio Nazionale Servizi Società Cooperativa. Tutti i soci detengono una quota pari al 25%. Nel 2014 Venezia Accademia ha realizzato un fatturato di 1,3 milioni di euro.
Edigita è una società comune tra RCS Libri, Feltrinelli e Messaggerie, ciascuna delle quali detiene un terzo del capitale sociale, attiva nella distribuzione e-book. In virtù delle regole di governance definite nel Patto Parasociale Edigita è soggetta al controllo congiunto dei tre soci. . Nel 2014 Edigita ha realizzato un fatturato di 5,6 milioni di euro”.
Alcune conseguenze dell’acquisizione. Solo alcune:
“Mondadori acquisirà il controllo esclusivo di Venezia Accademia e del Consorzio Scuola Digitale.
Mondadori subentrerà ad RCS Libri nel controllo congiunto di Edigita nel capitale sociale della quale non è allo stato presente.
Per effetto dell’operazione di concentrazione Mondadori vedrà salire la propria partecipazione in Mach2 Libri dal 34,9% al 44,9%; i restanti soci saranno RCS Mediagroup con il 19,1% e De Agostini Libri con il 36%.”
Altre conseguenze, solo alcune:
“Mondadori ed RCS Libri si presentano, come i più stretti sostituti reciproci. Essi sono i due principali editori di libri di “varia” in Italia risultando tra i primi cinque operatori praticamente in tutti i mercati dell’editoria di “varia”; inoltre, entrambi detengono posizioni di rilievo nei mercati della narrativa e saggistica e degli e-book. Parimenti Mondadori ed RCS Libri figurano tra i principali operatori dell’editoria scolastica che si presenta come un mercato concentrato e decisamente stabile in termini di quote di mercato.
Entrambe le società appartengono, allo stato, a gruppi integrati in diversi mercati dei media: Mondadori è attiva anche nell’editoria di periodici e appartiene al Gruppo Fininvest presente nei settori televisivo, radiofonico e cinematografico; RCS Libri è parte del Gruppo RCS operatore di primaria importanza nel settore dell’editoria di quotidiani e periodici nonché, fino al 2014, nel settore radiofonico. La presenza nei settori dell’editoria di quotidiani e periodici nonché nei settori televisivo e radiofonico rappresenta un indubbio vantaggio concorrenziale al fine di far conoscere ai lettori i libri editi e promuoverne l’acquisto. Ciò rende i marchi di RCS e Mondadori maggiormente appetibili per gli autori che possono essere indotti a preferirli ad altri in ragione dei servizi e dei vantaggi ulteriori che l’ “appartenenza” ai suddetti gruppi editoriali può potenzialmente garantire loro. Nessun altro editore presenta le caratteristiche appena evidenziate con la conseguenza che Mondadori all’esito dell’operazione eliminerebbe l’unico altro operatore che possiede potenzialità analoghe alle proprie sottraendosi ad un importante vincolo concorrenziale.
A ciò deve aggiungersi la circostanza che Mondadori possiede la catena di librerie maggiormente consistente (circa 600 punti vendita) tra quelle presenti sul mercato ed in costante ampliamento. A prescindere dalla distinzione tra librerie di proprietà e librerie in franchising, la rete di vendita riferibile a Mondadori garantisce a quest’ultima una maggiore visibilità nelle proprie librerie dei propri prodotti editoriali rispetto a quelli di editori terzi.
Tale maggiore visibilità determina che la quota di vendite di libri Mondadori nelle librerie appartenenti alla catena risulta essere superiore (di oltre il 40%) alla quota di vendite registrata sul mercato, dato rilevato dalla stessa Mondadori nel Bilancio 201428. Alla luce di tale rilievo, l’acquisizione di RCS Libri, comportando un aumento dei marchi riferibili a Mondadori, è suscettibile di limitare ulteriormente la visibilità degli editori concorrenti nelle librerie facenti capo a Mondadori.
Il potere di mercato che verrà a detenere l’operatore risultante dalla concentrazione, amplificato dall’elevato numero di best seller che sono imprescindibili per qualsiasi operatore della vendita, potrebbe tradursi nell’imposizione di una marginalità ridotta per le librerie indipendenti e per le librerie di catena diverse dalla propria e in generale in un peggioramento delle condizioni contrattuali e commerciali praticate ai vari canali di vendita.
La posizione dominante di Mondadori nel mercato in esame è suscettibile, inoltre, di produrre effetti anche nei mercati verticalmente connessi della vendita di libri di “varia” nelle librerie e della vendita online di libri”.
Vi basta? Il miglior commento, a oggi, è quello di Alessandro e Giuseppe Laterza:
“Per ciascun settore in cui opererà il neonato gigante ‘Mondazzoli’ l’Antitrust espone con grande chiarezza i dati raccolti negli ultimi due mesi. (Il gigante peraltro produce oltre ai libri anche periodici ed è a sua volta parte di un grande gruppo multimediale come Fininvest, attivo anche nella televisione, nel cinema e nella raccolta pubblicitaria). Nel corso dell’indagine le quote di mercato dei principali gruppi editoriali italiani vengono confrontate in volume e a valore, negli scorsi anni e dopo la fusione. Quello che ne risulta è un panorama inquietante per il futuro della diffusione dei libri in Italia.
La conclusione dell’Antitrust, infatti, è che Mondadori, dopo aver incorporato Rizzoli, si troverà ad esercitare una posizione dominante nei mercati: 1) dell’acquisizione di diritti d’autore di libri italiani e stranieri di narrativa e saggistica,2) dell’editoria di libri narrativa e saggistica,3) dell’editoria di libri per ragazzi; 3) dell’editoria a fumetti; 4) dell’editoria e della distribuzione degli ebook. Come scrive l’Antitrust, la posizione dominante di Mondadori è tale da “eliminare o ridurre in modo rilevante la concorrenza su questi mercati nonché sui mercati a valle della distribuzione dei libri di varia alla GDO (grande distribuzione) della vendita al dettaglio di libri di varia e della vendita al dettaglio online di prodotti editoriali”. In base a queste conclusioni, l’Antitrust delibera di avviare l’istruttoria che entro metà marzo la porterà a decidere circa la possibilità da parte di Mondadori di incorporare Rizzoli.
La posizione dominante implica – come si legge nel documento – la ‘riduzione’ o addirittura la ‘eliminazione’ della concorrenza nel mercato dei libri. E’ questo un problema che riguarda solo gli editori, i librai, gli operatori del settore? No. Riguarda prima di tutto gli acquirenti, cioè i lettori di libri. Se oggi l’editoria italiana mantiene una grande varietà e creatività lo si deve anche al fatto che tante imprese editoriali, anche di piccole dimensioni, trovano spazio nelle librerie e a volte addirittura pubblicano bestseller. E questo è possibile perché – nonostante tutto- sono ancora i librai a scegliere quali libri esporre in vetrina e sui banchi, ciascuno con i suoi gusti e le sue preferenze. Come potrà un qualunque libraio dire di no a Mondadori quando rischierebbe di vedersi penalizzato nella vendita del 40 o 50% dei libri presenti nella sua libreria?
Non stiamo parlando solo di un problema economico, che pure non è trascurabile, visto che il settore dà lavoro a decine di migliaia di persone. Parliamo di un problema culturale, perché ha a che fare con un mezzo di formazione essenziale come il libro. Di più, è un problema di democrazia, se è vero che questa presuppone il pluralismo delle idee e che si caratterizza – come ha scritto Amartya Sen – per la qualità del suo dibattito pubblico. Ecco perché il documento dell’Antitrust va letto, meditato e discusso in tutte le sue implicazioni non solo dagli ‘addetti ai lavori’. Indipendentemente dai provvedimenti che saranno presi nei confronti della Mondadori”.
Il post è noioso, me ne rendo conto. Però questo è il punto reale: non oddioberlusconi e neppure tuttaleditoriaèmercatoabbassoabbasso. Stiamo parlando delle circostanze che verrebbero a verificarsi, delle conseguenze sulle librerie, sugli autori, sugli altri editori, sui dipendenti dell’editoria (e se ve ne infischiate fate malissimo).
Qualche giorno fa riflettevo sul fatto che gli scrittori, sempre pronti a scannarsi o a scannare un terzo quando si tratta di visibilità, poco hanno detto su questo punto. Questo, non altri.
Pensateci.

2 pensieri su “DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI MONDAZZOLI

  1. Vivo di ghostwriting da quando il termine – se estratto dalla fondina ad una festa di addetti al lavoro – evocava castelli infestati raccontati da monaci curvi sul loro scrittoio dopo il crepuscolo e mi rendo conto che quanto dirò suonerà un po’ come fossi un soffia chiamato Donnola, che stimola in tutti una reazione rettile come nemmeno lo Hyde di Stevenson, incollato ad una sedia di un commissariato dopo un terzo grado, ma ho sentito di un tizio integrato nel sistema che ha visto l’apocalisse approssimarsi nella fusione e ha deciso di prendere il male, con un vascelletto destinato al rattoppo, prima di aprire un volume ricevuto in regalo che ha preso a sfogliare umettando l’indice. Murder by The Book , direbbe Rex Stout…

  2. Cara sig.ra Lipperini,
    complimenti per la sua impeccabile chiarezza e precisione, è sempre molto piacevole (e utile) leggerla.
    G.

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