DIGNITA' DELLA PERSONA

montami
Comunicazione IAP, Istituto per l’Autodisciplina Pubblicitaria:
“Con riferimento alla segnalazione in oggetto, comunichiamo che il Comitato di Controllo in data 19/7/10, sulla base di una segnalazione ricevuta il 15/7/10, ha emesso ingiunzione di desistenza dalla diffusione del messaggio per la violazione dell’art. 10 – Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona – del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
Precisiamo che il provvedimento ingiuntivo acquisterà efficacia di decisione definitiva allo scadere del termine previsto ex art. 39 del CA, ovvero il 30 luglio p.v. qualora la parte non proporrà motivata opposizione. Vi terremo informati sul seguito della pratica”.
Frequentatelo, il sito IAP. E usate il modulo per le segnalazioni. Vengono sempre ascoltate, e molto spesso accolte. Ed è una buona notizia.

26 pensieri su “DIGNITA' DELLA PERSONA

  1. Parlare, scrivere, indignarsi, tirare fuori parole in disuso come morale, moralità, dignità della persona, in questo caso sarebbero sprecate, secondo me, in quanto chi ha progettato questo obbrobrio è una mente malata e pericolosa. Non so neanche se l’immagine raffigurata è quella di una signorina in carne ed ossa oppure un disegno. Non lo so e poco m’importa saperlo.
    Quello che m’interessa, e molto, sapere è la sanzione o pena a cui vanno incontro questi pornografi ed i loro committenti, appurato che di morale, di decenza, non se ne parla nemmeno, suppongo che soltanto sanzioni pecuniarie serissime e levapelle, potrebbero frenare le fantasie malate di altri committenti e di altri pubblcitari.

  2. Non sempre Iap coglie il punto, ma si deve SEMPRE denunciare, certo. E bisogna farlo senza troppo chiasso sui media, altrimenti finiamo per fare pubblicità gratuita all’azienda che ha promosso la comunicazione offensiva.
    Ma purtroppo IAP fa orecchi di mercante, a volte. E lo fa, dal mio punto di vista, quando l’azienda che offende la dignità della persona è una multinazionale economicamente troppo potente, come mi è accaduto con la compagnia telefonica 3 lo scorso maggio:
    http://giovannacosenza.wordpress.com/2010/05/14/le-ragazze-di-3-piacciono-al-giuri-della-pubblicita/
    Dunque non è tutto oro ciò che riluce, come sempre.
    Quanto alla Cauldron, è interessante leggere la risposta che il titolare dell’azienda ha dato a Donne in quota. È talmente sgrammaticata (linguisticamente, ma soprattutto mentalmente) che fa capire il contesto culturale da cui nascono le immagini svilenti (in tutta Italia, attenzione, mica solo al sud):
    http://giovannacosenza.wordpress.com/2010/07/21/quando-limprenditore-chiede-scusa/
    Ciao!

  3. Si, Giovanna Cosenza ha senz’altro ragione: anche la denuncia è diventata un mezzo per pubblcizzare il prodotto. Spesso, in alcuni casi, lo scalpore suscitato da una denuncia ha portato gratis più beneficio della pubblicità stessa.
    In questi casi, la malafede è evidente ed è proprio per questo che le sanzioni dovrebbero essere tali da scoraggiare qualsiasi tentativo di fare i furbi. Ho solo cominciato a leggere le ‘scuse’ del furbetto di turno, ma non sono riuscita ad arrivare neanche alla seconda riga, tanto trasuda immoralità falsità e presunzione.
    E infine, se queste associazioni a tutela del consumatore hanno così poca voce nei confronti di multinazionali o di personaggi ‘potenti’, cosa ci stanno a fare? Il moige, per esempio, non è riuscito ad evitare trasmissioni pomeridiane – fasce c.d. protette – a dir poco scabrose, neanche se si mette a piangere in aramaico. Figuriamoci! Fiducia? Zero.

  4. concordo con giovanna cosenza. non sempre viene colto il punto ma è FONDAMENTALE denunciare sempre queste cose. sono molto felice di questo risultato, ottenuto anche grazie a una coralità di voci che si sono levate da vari punti su questa pubblicità.

  5. “Montami a costo zero” è talmente grottesco da diventare ‘narrativa’.
    Dietro questa foto fanno capolino cento anni di brutale italianità, sembra di stare in un filmaccio anni settanta.
    Sarebbe una cosa alla “Tarantino” se il regista non avesse fatto dell’assenza di sessismo il fulcro della sua poetica e la sua vera originalità.
    Grande per la segnalazione, terrò IAP a mente senz’altro.
    A parte da questo contesto, credo che la riforma della pubblicità sia la nuova frontiera del diritto del cittadino.
    D.

  6. Sono felice perché penso che si stia creando un movimento di opinione che non è più disposto a passare sopra alla mancanza del rispetto della dignità della persona, anche per nobili ideali come la diffusione dell’energia pulita.
    La promozione delle energie rinnovabili mi pare, per altro, in palese contraddizione con il veicolo di messaggi sessisti che mercificano il corpo di un essere umano fino a questo punto. Lo sviluppo fatto sulle spalle di un’offesa o di una mancanza di rispetto non è, e non sarà mai, uno sviluppo sostenibile.
    O cambiamo noi, e cambiamo tutti, o non cambieremo niente.

  7. Cambiamo tutti, ché la mercificazione del corpo passa soprattutto per vie più subdole e supinamente “accettate”, hélas, di un cartellone pubblicitario.

  8. 🙂 hahaha ma come ci si fa a offendere per un messaggio del genere… Unica controindicazione è che potrebbe far sbandare gli automobilisti distratti come me. Bello a me piace moltissimo!!!

  9. “Nobili ideali”, dove, quando? Non ho più visto o sentito che qualcuno avesse nobili ideali perlomeno da ventanni. Qui si tratta solo di vendere una merce per mezzo di un’altra merce. ‘Energie rinnovabili’. Forse. Ma ricordo che molti anni fa, aveva raccontato di certe marmitte catalitiche che avrebbero purificato l’aria dai miasmi prodotti dalla benzina. Poi, qualche tempo dopo, hanno scoperto che queste marmitte provocavano altri danni. E così di seguito. Sarò anche sfiduciata, farà anche caldo, ma la mia credulità nelle scoperte miracolose che possono rimediare ai disastri provocati dal ingordigia umana, è andata scemando sempre più.

  10. Lo spot in questione fa schifo e non certo perchè c’è una donna nuda, ma perchè veicola un’immagine di sottomissione femminile che, come uomo attratto da donne belle (e libere), non trovo per niente eccitante, non è un’immagine erotica e non è divertente, è solo avvilente almeno per me: lo stesso uso del termine “montare” usato solitamente per gli accoppiamenti tra animali la dice ahimè lunga.
    Detto questo, non vorrei che questa campagna pur basata su principi nobilissimi finisse per criminalizzare ogni immagine del corpo femminile (o maschile le poche volte che viene usato in pubblicità). Bisogna stare attenti a non prestare il fianco ad accuse di sessuofobia e bacchettonismo: l’erotismo, il sesso, i nostri corpi nudi sono la cosa più bella del mondo quindi evitiamo che vengano bassamente commercializzati, ma dobbiamo stare attenti anche a che non vengano negati e repressi dai reazionari sessuofobi che sono sempre in agguato anche in occidente.
    E’ sempre bene distinguere tra un’immagine sanamente erotica e un’immagine come quella sopra che è squallida e avvilente, so che è difficilissimo poichè non tutti abbiamo la stessa concezione di cos’è erotico e cosa non lo è, ma ciò nondimeno consiglio ai promotori di questa campagna di provarci.
    Chiarisco che la sessualità ognuno la vive come vuole: se una donna adulta e consenziente trova eccitante assumere posizioni come quella del manifesto durante il rapporto sessuale liberissima di farlo, ma usare questa immagine di sottomissione come pubblicità trovo che sia sbagliato. Oltre che niente affatto eccitante, almeno per quanto mi riguarda.

  11. da queste parti va per la maggiore una maglietta che riporta la dicitura :”io amo la donna ikea.la paghi una fesseria.la carichi in macchina.E la monti in pochi minuti”.Percorriamo una china agghiacciante

  12. Paolo però io ho un altro problema.
    A me l’erotismo sofistricato mi va bene per le mutanne. Per i vestitini, per i profumi e per i preservativi. Mi va bene perchè l’immagine sessuale della pubblicità sta vendendo un prodotto a me come soggetto sessuale che vuole essere soggetto sessuale. Invece sono arcistufa dell’erotizzazione di immagini che vendono prodotti che non avrebbero niente a che fare col sesso, e il gradiente del pecorecceria è assolutamente secondario. Quando tu vendendo un telefonino lo associ a una sorcona gnuda che ammicca lasciva o beota, è evidente che telefonino e gnoccona sono il mezzo di un mondo di uomini che si divide tra venditori e compratori e si scambiano la merce. Io donna non sono mai soggetto economico ma solo cosa da usare.

  13. Io non sono rimasto colpito dall’immagine della donna, sono rimasto basito dallo slogan di accompagnamento. Come diceva qualcuno prima il termine “montare” è usato per gli animali e usarlo su l’immagine di una donna la rende metonimicamente simile a questi. Peraltro si fa pure riferimento al “costo zero”, quindi non solo animale ma anche puttana da zero soldi.
    E’ triste pure il “richiamino” in basso a destra: “Em, parliamo di fotovoltaico”. Qui la malizia non è negli occhi di chi vede ma in quelli di qualche imprenditore sgrammaticato (sia nelle parole che nella mente).
    Per fortuna adesso so quali pannelli fotovoltaici NON installare in casa mia.

  14. Io sono una persona che si sconvolge raramente. Questa volta resto di ghiaccio. Non ci posso credere. Davvero, se non ci fosse stata la foto, e qualcuno mi avesse descritto il cartellone, non ci avrei creduto.
    E parlo da toscano: in toscana si cresce su a pane, bestemmie, e riferimenti sessuali ogni tre per due. Ma qui resto senza parole.

  15. a 2 passi dal mare Daniele.Piuttosto,mi chiedevo,se e come all’interno di questo dibattito si possa inserire,prendendolo alla lontana,il leggendario sondaggio di cuore in cui la “figa” conquistava,invitta,la vetta

  16. Ma che male c’è a considerare il sesso al primo posto tra le cose per cui vale la pena di vivere? (era questa l’inchiesta di Cuore) mi sarei preoccupato di più se al posto di “figa” avessero detto i soldi o il potere.
    Certo sarebbe stato meglio se invece di “figa” avessero detto il sesso o meglio ancora “le donne” invece di ridurle ad una parte anatomica ed è proprio questo che va criticato duramente: il fatto che ancora oggi alcuni uomini vedono le donne come l’apparato locomotore di una fica.
    io però non mi scandalizzerei troppo per l’inchiesta di Cuore, ma forse dico questo perchè anch’io come pellegrino sono toscano quindi abituato all’ironia anche pesante, alle battute a sfondo sessuale senza nessuna volontà offensiva (avete presente Benigni?) tanto è vero che anche le donne le fanno e ci ridono sopra.
    Del resto la nostra è la terra degli Etruschi, popolo le cui donne (almeno quelle dei ceti alti), a quanto pare, erano molto libere per gli standarddell’epoca, cosa che suscitava lo scandalo dei greci e dei romani. una cosa di cui sono sempre andato fiero.

  17. Se posso permettermi un commento collaterale, ma non credo fuori tema, vorrei osservare che il verbo “montare” viene usato solo per il doppio senso discutibile, e giustamente discusso, ma mi sembrerebbe scorretto quando è riferito al pannello.
    Montarlo a costo zero significa a recarsi all’officina, costruire i pannelli, montandone assieme i pezzi, e tornare a casa senza farsi pagare. Un bell’affare indiscutibilmente, dipende per chi.
    Poi i tecnici vanno a casa del cliente e li installano.
    Certi prodotti svedesi, prodotti un po’ dovunque, li monti perché li compri a pezzi.
    P.S. Se ho sbagliato ditemelo, grazie
    G.

  18. L’ennesima pubblicità che svilisce e umilia la donna.. Non parlo di nudo, quello sarebbe casomai un discorso a parte, bensì del senso di sottomissione e volgarità gratuita che la pubblicità in questione trasmette. Doppio senso stupido ed offensivo, ma che purtroppo visto l’andamento generale della nostra società non mi stupisce neanche più di tanto.. Qualcuno sa se anche negli altri paesi occidentali la situazione è disperata come quella italiana? Mi piacerebbe discuterne ancora..

  19. non mi convince la correlazione che alcuni fanno tra commercializzazione ed esibizione insistita del corpo femminile e violenza sulle donne: in Afghanistan (per fare solo un esempio) tale esibizione non c’è anzi il corpo e la sensualità sopratutto femminile sono costantemente negati e criminalizzati, ma la violenza fisica e psicologica contro le donne è estesissima come anche i recenti servizi de l’Unità hanno mostrato..
    Quindi le cause devono essere ben più complicate. Insomma sono profondamente convinto che, fatto salvo il rispetto per credenze religiose e scelte individuali, la “donna velata” (cioè l’occultamento e la paura dell’erotismo e della sensualità) non può essere un’alternativa accettabile alla “donna velina”.

  20. “Per tutti quelli che pensano che i femminicidi messi in atto da ex mariti o ex fidanzati siano dettati da amore frustrato, voilà la notizia del giorno (da Repubblica):
    -Giovane pugile lasciato dalla fidanzata
    si vendica massacrando una passante – “

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