DRAGHI, LUCERTOLE, CABALLEROS: IL RONZIO DELLA POLEMICA SOCIAL

Franco Fortini sbuffava spesso, e forse sbuffare non è il verbo giusto: diciamo che vedeva molto bene quel che altri preferivano non vedere, e non si tirava fuori, per giunta, da quel che gli sfilava sotto gli occhi. In Todos caballeros si sofferma, per esempio, su quel cavalierato diffuso che si estende a tutti, sia che vadano in caccia di draghi che di lucertole (era un po’ una sua ossessione, quella di non scambiare le seconde per i primi, e chissà che avrebbe detto in tempi di lucertole come i nostri), e di come “il ronzio della macchina altera o copre la pronuncia dello scrittore e del poeta, vivi solo per la minima frazione di tempo o ben composta tra le bande e gli aromi funebri delle antologie o della archeologia universitaria”.
Il mio talento è ovviamente insignificante rispetto a quello di Fortini, e penso di essere – forse e nonostante tutto – più ottimista di lui. Però il ronzio della macchina lo avverto e mi preoccupa. Solo che non è quello delle antologie e delle archeologie, ma quello di un meccanismo che Fortini non ha conosciuto e neanche presagito.
Faccio un esempio che traggo dalla bacheca di Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, che da qualche tempo propone, senza commento, l’elenco delle polemiche o degli argomenti caldi di Facebook. Aggiornato al 30 novembre, recita:
“Mattia Feltri (26.11.2020) < Diego Armando Maradona (25.11.2020) < Detto Fatto, tutorial spesa sexy (24.11.2020) < Alessandro Laterza (22.11.2020) < Letizia Battaglia (21.11.2020) < Eugenio Gaudio, e sua moglie (20.11.2020) < maestra di Torino (20.11.2020) < “ll Sole 24 Ore” sul caso Genovese (14.11.2020) < Gigi Proietti (02.11.2020) < Vanessa Incontrada (29.09.2020) < Giovanni Toti (01.11.2020) < Festival della Bellezza (09.09.2020) < Armine Harutyunyan (01.09.2020) < Libro di Fabrizio Corona edito dalla Nave di Teseo (17.08.2020) < Andrea Bocelli (27.07.2020) < Chiara Ferragni testimonial degli Uffizi (19.07.2020) Valeria Parrella (02.07.2020) < Cesare Cremonini (26.06.2020) < Raffaele Morelli (25.06.2020)…”
Ora. Non mi sogno di dire che quelle polemiche e quei discorsi non siano importanti in sé, o che non rimandino a nodi anche vitali del presente. A un paio peraltro ho partecipato anch’io. E’ che l’elenco fa piuttosto impressione, perché se lo vado a scorrere mi rendo conto che di alcune di quelle discussioni non ricordo nulla, né i motivi della fiammata né lo svolgimento del dibattere.
Ma quanti sono i draghi, qui, e quante le lucertole?
E’ che in questi giorni difficili, come scrivevo ieri, e difficili per tutti, ho la sensazione che stiamo perdendo di vista il centro, che vacillerà pure da un bel pezzo, ma da qualche parte c’è ancora. Diversi anni fa, in una chiacchierata con i Wu Ming, che allora erano su Twitter e si tenevano alla larga da Facebook, uscì fuori che in genere gli scrittori molto presenti sui social tendevano a trascurare la propria scrittura letteraria. Non so se sia così ora, non so nemmeno se fosse così ai tempi. Quel che mi sembra incrinarsi e il senso stesso del discutere, del denunciare, del lottare, anche.
Nessuno al mondo ha le energie intellettuali, credo, per sostenere un’infilata di battaglie e argomentazioni così fitte (manca, suppongo, quella odierna di ArciLesbica contro Ellen/Elliot Page, ma arriverà in tre, due, uno). E continuo ad avere la precisa sensazione che così non va, così non funziona. Una cosa è vincere un round sui social, un’altra è affondare le mani nel simbolico, nel culturale, nel politico, per cambiarlo. Di certo non è più possibile farlo con i mezzi e con i tempi di prima. Ma questi non mi sembrano quelli giusti. Anzi.
Ps. O forse sono io, il mio umore nebbioso, la mia insofferenza. Se avessi un briciolo del genio di Fortini, guardate, scriverei una canzonetta del golfo.
Ah letizia del mattino!
Sopra l’erba del giardino
la favilla della bava,
della bava del ragnetto
che s’affida al ventolino.
Lontanissime sirene
d’autostrada, il sole viene!
Che domenica, che pace!
È la pace del vecchietto,
l’ora linda che gli piace.
Le formiche in fila vanno.
Vanno a fare, ehi! qualche danno
alle pere già mature…
Quanto sole è sul muretto!
Le lucertole lo sanno.

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