Oggi, solo due notizie.
What if? Cosa sarebbe successo se? Mi chiedo, per esempio, cosa avrebbe scritto Chiara (Chiara Palazzolo, che non c’è più da sette mesi e due giorni, e certo, ci sono ancora i suoi libri, anche se è parecchio difficile trovarli) in momenti di incertezza non soltanto editoriale. Avrebbe continuato a incrociare le due strade, quella del genere e quella letteraria, in modo dichiarato, e manifestamente dalla parte del genere, oppure avrebbe scritto quello che apparentemente sarebbe stato un romanzo mainstream, letterario-letterario, in grado di raggiungere quelli che no, il fantastico giammai, e intanto magari leggono McCarthy e Murakami senza rendersi conto che lo stanno già facendo (un po’ come quelle donne che al termine di un discorso impeccabile sulla parità di genere mettono le mani avanti dicendo “Ehi, non sono femminista”)?
Naturalmente la domanda è retorica e anche vagamente inutile. Va però a introdurre una notizia che riguarda Chiara: ed è il premio a lei intitolato dalle Biblioteche di Roma, ovvero il Concorso racconto fantastico Chiara Palazzolo. Qui trovate tutte le informazioni per partecipare: c’è tempo fino al 31 maggio. C’è anche una vincita, certo: la pubblicazione in antologia per i primi quattro racconti e un viaggio nei luoghi de Il bosco di Aus per il primo classificato. Partecipate numerosi.
Il “partecipate numerosi” andrebbe rivolto anche ai romani che stasera non sono interessati al derby: all’Auditorium di Roma si leggono le storie di Ferite a morte, la Spoon River immaginata da Serena Dandini con Maura Misiti. Tante le lettrici (inclusa chi vi scrive), e il ricavato andrà a quattro centri antiviolenza. Pare che sia tutto esaurito, ma tentar non nuoce.
“Il plico consegnato a mano o spedito come pacco/raccomandata dovrà contenere:
2 (due) copie dattiloscritte del testo;
la copia del testo in formato elettronico (su supporto originale);…”
Figuriamoci se vado a fare un’ora di fila alle poste per così poco. Sarebbe stato così semplice mandare il racconto in allegato email…
So bene che la procedura è complessa: ma spero che quello che per Lucio Angelini è “poco”, per altri sia invece molto. Il premio è simbolico: la memoria di Chiara no.
Ah, be’, se poi in giuria c’è la Lipperini, starei fresco:-)
I racconti vengono letti senza il nome. E qui si chiude, dal momento che stiamo parlando di cose serie.
E’ un’occasione, invece, e non bisognerebbe volgerla in polemica sterile. Il racconto non è proprio il mio genere di scrittura, ma per il ricordo della scrittrice (per me molto brava e interessante) sarà divertente mettersi alla prova. Non vincerò, lo so, ma mi piace dare un segno.
Io oggi sto proprio al centro antiviolenza quindi nicht, non posso ma mi sembra una bellissima iniziativa! In bocca al lupo per tutto!
Io scrivere non so, però ho comprato proprio stamani il libro della Dandini (che stava con il tuo in vetrina, insieme a Chiara Lalli e Concita De Gregorio…)