RACCONTARE

Davvero, è molto difficile raccontare l’esperienza di ieri sera con Ferite a morte nella sua tappa romana, perché ogni parola rischierebbe di scivolare nella retorica. Però mi viene anche da dire che, per una volta, è possibile infischiarsene, della benedetta retorica: perché conta assai di più l’idea di mettere insieme gruppi di donne tra loro diverse (grandi attrici professioniste, giornaliste, politiche, attiviste, cantanti, studiose, scrittrici) e accomunate dal desiderio di raccontare storie, semplicemente.
Storie che sono vere, e che sono state semplicemente scritte e restituite a chi voglia ascoltarle. Mogli che hanno accolto il primo pugno con stupore e anche con la segreta speranza che tutto potesse finire, che hanno sperato che la prima sberla fosse anche l’ultima, fidanzate sfuggite già una volta al coltello, bambine uccise perché volevano andare scuola o per un’infibulazione sbagliata. Le storie le conoscete, le avete lette, le avete sentite citare in televisione. L’idea di Serena Dandini e Maura Misiti è stata, appunto, bella e semplice: raccontiamole di nuovo, a teatro. Si partecipa, gratis. E gli incassi vanno ai centri antiviolenza della rete Di. Re. (quelli cui verranno devoluti i ricavati dalla tappa romana sono Centro Erinna di Viterbo, Centro Donna Lilith di Latina, Centro Donna L.I.S.A. di Roma, Centro SOStegno Donna di Frascati Cocciano): “ma non è giusto”, ha detto Serena, alla fine dello spettacolo. “Perché dovrebbero essere già stati finanziati, questi centri: dovrebbero essere le istituzioni nazionali e regionali a farlo”. Sperando che sia così in futuro, sperando che fra un giro di consultazioni e l’altro quella che è già un’emergenza diventi anche una priorità.
Ieri sera, dunque. Ci sarebbero decine di cose da raccontare, emozioni, lacrime, scarpe rosse di ogni foggia, l’Auditorium stracolmo nonostante il derby e il solito sciopero dei trasporti, il bel viso emozionato di Laura Boldrini in prima fila. Quelle le tengo per me: per voi, due consigli.Se siete a Torino, non mancate la tappa di venerdì.
Inoltre, e non a margine. Ovunque voi siate, ricordate che giovedì esce il bellissimo film di Alina Marazzi, Tutto parla di te (qui il trailer). Anche questo è un racconto: sulle madri, e su tutto quel che sulle madri non si dice. Non mancatelo.

4 pensieri su “RACCONTARE

  1. Io sarei curiosa di sapere com’era composto il pubblico: c’erano uomini? e quanti? e come sono state le reazioni? e c’erano ragazze/i giovani?

  2. bene sono contenta che ci fosse tanta gente, nonostante la sorte calcisticamente avversa. Mi fa piacere che ci fosse tanta emozione nell’aria:) E sono contenta pure della boldrina in prima fila.

  3. Ho perso la serata di Milano e per rimediare e dare il mio piccolo contributo ho appena comprato il libro!!! Brave tutte!!!

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