FAVOLACCE, IL PIFFERAIO DI HAMELIN E LO STORPIO DIVINO. CINQUE, E FINE.

Tutti i bambini tranne uno. Così nella fiaba del Pifferaio di Hamelin, dove il bambino zoppo resta indietro e dunque non riesce a seguire il pifferaio come vorrebbe, e torna a raccontare quel che è accaduto. Così ne Il dolce domani, dove sopravvive una bambina in sedia a rotelle. Così in Favolacce, dove Geremia, quello strano, quello che vive fuori dal complesso residenziale, in una casa in mezzo alla campagna e non ha madre, ma solo un padre incosciente ma nel suo vorace modo amoroso, che lo porta via prima dell’ultima lezione, via da tutti gli altri, via prima che si decida la morte collettiva. E’ lui, il fool di Dio, a sopravvivere, crescere, forse raccontare.
Perché questa è la funzione dei testimoni, che non casualmente nella fiaba e nel film di Egoyan sono zoppi o resi inabili a camminare: uno zoppo, in alchimia, raffigura qualcosa che è a cavallo tra due mondi, lo spirituale ed il materiale. E chi attraversa i mondi deve raccontare, tirare le fila.  E raccontare in modo “ineducato”, come scrive oggi, a proposito del rapporto dei fratelli D’Innocenzo con la fotografia, Michele Smargiassi:
Puoi avere un’immagine che ti aspetti, che speri si realizzi davanti i tuoi occhi per immortalarla. Davanti a te però accade qualcos’altro. La gente fa altro, e quell’immagine non arriva mai. Fotografi la vita che ti ha rovinato la foto.
Le fiabe raccontano sempre la vita, in modo ineducato, e solo dopo arriva qualcuno ad abbellirle, a renderle dolci e innocue. Salvo, poi, conservare uno spiraglio di speranza, nel sopravvissuto che resta per ricordare per noi, per consegnarci una storia, e fare di quella storia, se non un monito, uno specchio.
Post scriptum. Come sapete, è tempo di partire: e come ogni anno Lipperatura va in vacanza. Ci si rilegge a settembre, sperando che i tempi si siano fatti, per allora, più luminosi. Buon agosto, commentarium.

2 pensieri su “FAVOLACCE, IL PIFFERAIO DI HAMELIN E LO STORPIO DIVINO. CINQUE, E FINE.

  1. Ciao Dama Lipper!
    Buon agosto, buon riposo, e come sempre ottimi viaggi nello spazio-tempo per salvare l’universo (sappiamo da fonti certe che in realtà in questi 30 giorni girelli con il Tardis).

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