FIRST LIFE

Compiti
che mi autoassegno per le vacanze di Pasqua:

– Finire
almeno uno dei tre libri in bozze che ho sul tavolo. Ieri sera stavo leggendo
due dei racconti che compongono la raccolta Incubi, a cura di Raul Montanari: devo dire che se tutta
l’antologia mantiene quel livello meriterà un posto d’onore negli scaffali
(piccolissima riprova, l’entità del salto dalla poltrona fatto quando il
secondogenito, vedendomi assorta nella lettura, mi ha battuto leggermente sulla
spalla)

– Mettere
la parola fine alla fase di “organizzazione-materiali-e-capitoli” della
famigerata “cosa” e cominciare a scrivere sul serio. Anche se questo comporterà
un uso molto più saggio della mia attuale disciplina mentale. Prevedo tempi
oscuri.

 

Infine.
Due regalini.

Uno. Il
Biblio-meteo della linea B oggi segnala che sulla medesima erano in lettura: La casa degli spiriti di Isabel
Allende, Mystic River di Dennis Lehane,
I talismani di Shannara di Terry
Brooks.

Due. Parte
dell’articolo di Adriano Sofri a proposito di Second Life, sul Diario
di Repubblica, questa mattina.

Auguri a
tutti.

Per adesso nella Seconda Vita si
va per accumulare Linden-roba e Linden-dollari, per farsi vedere, per guardare,
e per incontrare gli altri nella propria veste preferita. Si trasferiscono là
dentro, detronizzati, gli ideali che avevano infiammato e incenerito la ricerca
del Nuovo Mondo reale. Un paradiso terrestre creato via via dagli utenti
secondo le regole del mercato, ammesso che Adamo ed Eva potessero chiamarsi
utenti. L´Altro Mondo possibile, l´Uomo Nuovo – ognuno creatore di sé – perfino
un pianeta rinato, e non è escluso che la deforestazione della Prima Vita sia
compensata dalla forestazione delle Isole Second Life, sicché quando di qua non
avremo più ossigeno da respirare di là sprofonderemo a volo d´uccello (perché
l´accessorio più ricercato ed elegante di SL, più delle scarpe e dei vestiti di
bit, sono le ali) nella più lussureggiante delle foreste virtuali. Sia detto
non per moralismo – benché lo sdegno per la fine del mondo reale, cioè del
mondo, sia la cosa più morale di tutte – ma per ricordare che il confine fra la
realtà e la simulazione si assottiglia sempre più, e però diventa quanto più
sottile tanto più fatale, come nella stretta somiglianza fra i film di
Hollywood e l´11 settembre, salvi i danni collaterali.
In Second Life gli arcipelaghi della pornografia e della violenza sono ingenti,
com´è naturale, ma una domanda interessante riguarda il terrorismo. Se ogni
terrorista, infatti, si fa una doppia vita – di studente modello, inquilino
regolare, impiegata tranquilla – è probabile che impiegate e inquilini e
studenti non vedano l´ora di farsi una doppia vita da terroristi. Come con
Internet, bisognerà trovare un modo di arginarne l´abuso (ieri l´Fbi vera è già
arrivata a reprimere il gioco d´azzardo virtuale). Ma, se non più allarmante, è
certo più perturbante l´eventualità che terroristi simulati e sofisticati
vedano come robaccia superata le torri vere abbattute, e si dedichino a
inventare una distruzione virtuale della vita virtuale, una Seconda
Distruzione, perché l´emulazione del Creatore vuole prenderlo per la coda, non
dal Genesi, ma dall´Apocalisse. Ancora le isole SL hanno una dose di anarchia e
licenza, ma basta aspettare, e vi si vedrà sorgere il più forte, e il suo
diritto, e lo Stato (le guerre ci sono già, per divertimento, come nel mondo
reale) e magari il Tribunale Internazionale. Intanto, la SL ha  i suoi giornali e i suoi
canali tv, che raccontano i fatti avvenuti in SL, e
la Reuter ci ha già aperto un
ufficio, e l´Ibm ci convoca gli avatar del suo Board, e in tanti ci fanno gli
affari. (E come si morirà nella SL? Ci sarà infatti
la Morte Secunda: c´era
già nel Cantico delle creature).

Avere una doppia vita è un bisogno essenziale degli umani, come sanno meglio
gli amanti clandestini e gli immigrati clandestini, il principe e il povero,
Bruneri e Canella, gli agenti segreti e i travestiti e gli impostori, e tutti
coloro che finiscono per non ricordarsi più qual era la loro vera vita. Il
comunismo, quando era ancora pronunciabile, voleva dire questa, altro che
doppia, ma multipla, universale vita: «Quando il lavoro è diviso, ciascuno ha una
sfera imposta e cui non può sfuggire: è cacciatore, pescatore, o pastore, o
critico; mentre la società comunista mi rende possibile di fare oggi questa
cosa, domani quell´altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la
sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, cosí come mi vien voglia;
senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico».
Marx-Engels, L´ideologia tedesca. Alias, per chi sa accontentarsi: Second Life.

6 pensieri su “FIRST LIFE

  1. dovremmo lavorare per costruire la vita multipla… che sarebbe molto più coerente con l’ontologia di intrnet:
    il virtuale non è il doppio del reale, è il reale reso multiplo!

  2. Buongiorno.
    Ho terminato di leggere il Diario d’ Amore di Giovanna “Vermi”, mi ha scheggiato l’ Anima. Rientro ora dal Cinema, hoo visto un bel film “Le vite degli altri” ambientato nella Ddr, retta dal Sed, Partito socialista unificato tedesco e sotto il controllo severo della Stasi, è comunque un film sui Poeti e sugli Scrittori ed è una Storia d’ Amore intensa, e pensavo a Libro di Giovanna che avevo appena finito di leggere, l’ ossessione e il maleficio della solitudine, e la Fortuna dell’ Amore quando c’è. Nel Romanzo di Giovanna c’ è anche il Viaggio, c’ è l’ India, e mi ha riportato alle sensazioni di un altro bellissimo film appena visto, “Lezioni di volo” di Francesca Archibugi,”Lezioni di volo”è’la storia di un lungo viaggio e come tutti i lunghi viaggi produce una frattura con ciò che eri’. Parola proprio della regista . C’ è una lettura psicanalitica che spiegherò forse più avanti. Chi è alla ricerca dell’ Amore Eterno fatica oggi, forse perchè da Adamo ed Eva in poi l’ Amore non è perfetto. ho trovato eleganza nella descrizione del sesso, che fà parte della Vita e qui è presente, magari anche in ricerche sperimentali, ma dentro la Ricerca della Conoscenza Emotiva, dove c’ è rispetto, dove c’ è consenso, tutto è lecito. C’ è un Poeta che amo molto come Giorgio Caproni che ha parlato molto d’ Amore, ho appena sottolineato una sua Poesia che riporto
    ULTIMA PREGHIERA
    Anima mia, fa’ in fretta.
    Ti presto la bicicletta,
    ma corri. E con la gente
    (ti prego, sii prudente)
    non ti fermare a parlare
    smettendo di pedalare.
    Arriverai a Livorno,
    vedrai, prima di giorno.
    Non ci sarà nessuno
    ancora, ma uno
    per uno guarda chi esce
    da ogni portone, e aspetta
    (mentre odora di pesce
    e di notte il selciato)
    la figura netta,
    nel buio, volta al mercato.
    Io so che non potrà tardare
    oltre quel primo albeggiare.
    Pedala, vola. E bada
    (un nulla potrebbe bastare)
    di non lasciarti sviare
    da un’altra, sulla stessa strada.
    Livorno, come aggiorna,
    col vento una torma
    popola di ragazze
    aperte come le sue piazze.
    Ragazze grandi e vive
    ma, attenta!, così sensitive
    di reni (ragazze che hanno,
    si dice, una dolcezza
    tale nel petto, e tale
    energia nella stretta)
    che, se dovessi arrivare
    col bianco vento che fanno,
    so bene che andrebbe a finire
    che ti lasceresti rapire.
    Mia anima, non aspettare,
    no, il loro apparire.
    Faresti così fallire
    con dolore il mio piano,
    ed io un’altra volta Annina,
    di tutte la più mattutina,
    vedrei anche a te sfuggita,
    ahimè, come già la vita.
    Ricòrdati perché ti mando;
    altro non ti raccomando.
    Ricordati che ti dovrà apparire
    prima di giorno, e spia
    (giacché, non so più come,
    ho scordato il portone)
    da un capo all’altra la via,
    da Cors’Amedeo al Cisternone.
    Porterà uno scialletto
    nero, e una gonna verde.
    Terrà stretto sul petto
    il borsellino, e d’erbe
    già sapendo e di mare
    rinfrescato il mattino,
    non ti potrai sbagliare
    vedendola attraversare.
    Seguila prudentemente,
    allora, e con la mente
    all’erta. E, circospetta,
    buttata la sigaretta,
    accòstati a lei soltanto,
    anima, quando il mio pianto
    sentirai che di piombo
    è diventato in fondo
    al mio cuore lontano.
    Anche se io, così vecchio,
    non potrò darti mano,
    tu mórmorale all’orecchio
    (più lieve del mio sospiro,
    messole un braccio in giro
    alla vita) in un soffio
    ciò ch’io e il mio rimorso,
    pur parlassimo piano,
    non le potremmo mai dire
    senza vederla arrossire.
    Dille chi ti ha mandato:
    suo figlio, il suo fidanzato.
    D’altro non ti richiedo.
    Poi va’ pure in congedo.
    Grazie a Giovanna per questo Percorso. In attessa di un’ altra tappa.
    Baci e Abbracci
    davide fent
    http://bloomsbury.blog.kataweb.it/
    PS Mi spiace che Franco si sia scandalizzato, oggi anche le Quattordicenni ci mettono via, non ho trovato volgarità in questo Libro. Amavo di più il Cordelli che se la prendeva con Umberto Eco e IL NOME DELLA ROSA, ossia tutto quel gruppo ’63 che aveva decretato la FINE DEL ROMANZO, poi il professore è uscito con un Romanzone da milioni di copie, che è un Capolavoro…
    🙂 🙂 🙂

  3. Posso sapere cosa c’entra il lungo e appassionato commento di Davide con l’argomento del post?
    Posso sapere perchè il fan club di una scrittrice ha deciso di invadere questo blog?
    Avverto che lo spam (perchè un commento di questo tenore, palesemente fuori contesto, non merita altra definizione) non è il modo migliore per promuovere un libro.

  4. Buonasera. Me ne assumo la Responsabilità e mi scuso, può essere inserito nei compiti delle vacanze di Pasqua, e mi son letto Vermi di Giovanna Giolla e “Tutto il mondi ha voglia di ballare” di Alberto Garlini. Seguo sempre questo Blog a volte posto, a volte leggo e rifletto. Arrivo lungo perchè personalmente avevo trovato sopra le righe la polemica sul Romanzo di Giovanna Giolla. Non l’ avevo letto e ho messo il mio pensiero. Anche i poeti possono a volte scendere nell’ arena? Vi stimo, ma visto che “pestate” non Lei, ma tante volte, “pestate”, allora ho cercato con lievità, spero, di dire la mia. Non c’ entrano i fan club ne è uno spam. Davide Fent è vivo e vegeto…
    L’ abbraccio forte, Cara Lipperini… 🙂
    Davide Fent
    spam di se stesso

  5. Pare che il “Giolla’s fan club” abbia parecchi adepti.
    Peccato, perché da quando è uscito quel libro, è sceso anche il livello dei pezzulli sulla “Repubblica”…

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