CIVILITY ENFORCED

Una
brevissima risposta della sottoscritta data ieri, lunedì dell’Angelo, ad un
commento al post precedente, ha
rischiato di riaprire una vecchia querelle sviluppatasi su questo blog: nella
quale, molto tempo fa, citavo l’articolo di un critico letterario a proposito
di una scrittrice. Di cui non avevo (e non ho, a questo punto volutamente)
letto lo stroncatissimo (dal critico) e osannatissimo (da alcuni instancabili
commentatori) libro. Il punto non è questo, ovviamente: fatto sta che ieri un
blogger interviene dunque, a mesi di distanza, su quello stesso libro, tornando
a celebrarlo. Gli faccio notare che il suo commento non aveva nulla a che
vedere con l’argomento del post, e che per me equivaleva a spam: ovvero,
non apportava nessun contributo utile a chi leggeva, limitandosi a fare
pubblicità indesiderata. Lui risponde, se non ho capito male, che dal suo punto
di vista la pertinenza c’era per il semplice motivo che nel mio testo io
parlavo dei miei “compiti per le vacanze” e lui ha ritenuto giusto parlarmi dei
suoi (la lettura del famigerato libro). Il che fa il paio con quanto sostenuto,
alcuni giorni fa, da un altro prolifico commentatore che sosteneva di
intervenire nei blog “a prescindere” dai medesimi: “scrivo qui e a te pare che
scrivo a te. Ma non sto scrivendo a te. Sto scrivendo a me. Come tutti quelli
che scrivono. Leggo gli altri, ma scrivo per crescere io”.
Bene. So di tornare sul luogo del delitto e di riproporre il vecchio e abusato
tema dell’a-che-cosa-servono-i-commenti; né voglio insistere ancora sul fatto
di quanto sarebbe bello se anche le due sole righe di chi passa su un blog
andassero ad accrescere il testo di partenza che viene proposto, invece di
andare in altre direzioni (o, nei casi peggiori, di non discostarsi troppo dal
graffitino murale).
Però ho una giustificazione. il Guardian,
oggi, interviene sulle proposte
fatte da Tim O’Reilly (quello che ha
coniato la definizione Web 2.0) e di Jimmy
Wales
, fondatore di Wikipedia,
che avrebbero coniato una sorta di codice in sette punti per commentatori della blogosfera
(suscitando reazioni non compostissime, pare).

Ps. Per
coloro che, giustamente, poco si curano dei metapost ad argomento ombelicale
(blog che parlano di blog), c’è da segnalare un bel po’ di roba:  su Carmilla,
Bifo su Gomorra; Giuseppe Genna
su Un ponte per Terabithia Inoltre. Su Liberazione, Flavio Santi torna sulla questione
editor e letteratura. E Girolamo De Michele interviene su Democrazia,
relativismo e ragione. E non dite che non avete nulla da leggere.

10 pensieri su “CIVILITY ENFORCED

  1. io sono per il commento libero che non sia offensivo. sono per il commento che possa contenere qualsiasi informazione, a patto che chi lo scriva abbia letto il post.
    pertanto devo trovarci una correlazione.
    nel caso in cui non vi è ombra di correlazione allora devo capire perché un mio post ha suscitato un certo tipo di commento.
    un commento è anche un regalo di chi legge, un’approvazione positiva o negativa.
    una nota di attenzione.
    non considero spam la poca inerenza al post, ma parziale o mancata lettura del contenuto e degli argomenti trattati.
    a patto che una persona legga completamente quello che ho scritto trovo giusto e legittimo leggere ogni genere di feedback.
    capire cosa ha scatenato una certa frase e ricordami che là dietro, tra i tasti e le barre spaziatrici, ci sono persone.
    concludo dicendo che mi viene da ricordare una cosa: “a casa mia faccio quello che voglio”, anche se non penso ci vogliano regole standard.
    grazie delle segnalazioni, leggerò.

  2. Cara Loredana,
    OK , chiedo scusa. Ho abusato troppo dell’ uovo con il cioccolato amaro…
    Non volevo essere offensivo… e penso di non esserlo stato…Torno a leggere Carver e Cechov… e i Romanzi dell’ Ottocento…
    Baci e Abbracci
    davide fent

  3. Davide, nessuna offesa. Se leggi bene il post, non si parla di suscettibilità urtate, bensì di quella che a mio parere è una filosofia dello stare in rete. Specie nella cosiddetta rete letteraria. Specie se si ambisce a fare del web qualcosa di diverso da un muro su cui apporre il proprio nome e disegnare qualche cuoricino.
    Per questo, credo, è importante tornarci.

  4. E’ anche vero, però, che molti blogger contano proprio sulla mancanza di regole della blogosfera per consolidare il proprio successo, penso al blog di Beppe Grillo (ma anche a quello del ministro Di Pietro), in cui più della metà dei commenti non sono inerenti ai topic, spesso sono spam o comunque segnalazioni di iniziative, siti e quant’altro. Togli queste cose, e allora altro che terzo blog europeo e fenomeno da settimanale!
    La difficoltà di creare regole per una blogosfera è appunto nel fatto che i blogger in primis spesso non hanno interesse a farle rispettare

  5. esiste una sola regola, secondo me, la reazione dei lettori.
    è chiaro che qualunque spazio non moderato – o parzialmente moderato – sarà “inquinato” dai soliti esibizionisti, troll, imbecilli di vario stampo e genere.
    anche un blog non sfugge alle leggi “fisiche” della comunicazione: fintanto che il rumore (=informazione inutile o non pertinente) non sovrasta il messaggio la cosa funziona.
    altrimenti essa muore da sé: è stata la sorte di Indymedia sommersa dal rumore e vinta da esso.
    ma è stato un male ammettere tale possibilità in nome della libertà assoluta d’espressione?
    io sono ancora convinto di no. e per questo resto contrario a ogni ipotesi di regolamentazione o autoregolamentazione, salva restando la libertà di un blogger di moderare i commenti.
    cordialmente.

  6. @Furio
    Caro Furio penso di essere stato moderato. Esprimevo un parere su due letture fatte durante le vacanze di Pasqua, seguendo la linea di Loredana. Anzi non ho detto che anche il Romanzo di Alberto Garlini “tutto il mondo ha voglia di ballare” è bellissimo e da leggere
    @Cara Loredana sono intervenuto perchè non gaceva Onore alla Tua Cultura, Sensibilità e Intelligenza, parlare di un Libro che non avevi letto…
    Quando hai parlato di cuoricino disegnato su un muro mi hai fatto sussultare, se pur romantico ottocentesco non ho mai disegnato sui muri, o sporcato, o tenuto i capelli lunghi, o mi son presentato senza giacca e cravatta a un esame, un perfetto bravo ragazzo. che per la prima volta ha messo un cuoricino su un muro, facendo spam (?!) sul Tuo Blog, e mi scuso ancora. Mi hai fatto venire in mento il Professor Volli che una volta ha parlato di una scritta d’ Amore su un muro prima di entrare in Siena; aveva parlato, vado a memoria di un Messaggio Romantico di Eternità… Non c’erano ancora i lucchetti di Moccia…
    Baci e Abbracci
    davide fent

  7. Douglas Sirk, amato dalgi esteti come Fassbinder
    ha detto:
    “Tra l’arte e la spazzatura c’è pochissima distanza, e la spazzatura che contiene un briciolo di follia è per questo più vicina all’arte”.
    Non c’entra del tutto, ma oggi mi piace:
    “L’opera d’arte è incompleta senza chi la guarda”. Duchamp
    e il Romanzo di Giovanna Giolla è Arte, e Giovanna un’ artista… Cara Loredana con il bene che ti voglio se metti Cordelli ha detto… vuol dire che sei daccordo con Cordelli…
    Poi mi verrete a trovare tra gli ulivi e Vi offro fa bere e da mangiare… ma devo scriverle queste cose… devo…
    Giovanna Giolla ha Struttura, mi spiace per Framco Cordelli e per i detrattori invidiosi…
    Baci e Abbracci
    davide fent

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