FRANGE RADICALI, GUARDAROBA PERFETTI E MAGHE DANZANTI

Magari sarà un problema di noi frange radicali. Si intendano per frange radicali le titolari di blog che hanno espresso dubbi sul cosiddetto decreto legge sul femminicidio, come da definizione data da L’Unità del 27 agosto.  Le frange radicali non hanno nomi e cognomi, a differenza di chi le rimprovera per  i giudizi trancianti e poco responsabili, ma pazienza.
Comunque sia, alcune frange radicali confessano perplessità nei confronti, per dire, del nuovo programma in arrivo su Real Time, una variante di Guardaroba perfetto destinato alle bambine: come da definizione ufficiale, “Un modo divertente e colorato per insegnare i primi segreti di stile a queste fashion-victim in erba”. Quando la blogger La Donna Obsoleta (evidentemente anch’ella frangiuta e radicalissima) ha sollevato i propri dubbi, Real Time si è affrettato a dire che la propria intenzione non è quella di “denaturalizzare i bambini” (qualunque cosa si intenda con il termine denaturalizzare, ovviamente), ma di aiutare “le mamme” a utilizzare “creativamente” i capi del guardaroba. Magari, addirittura, evitando l’acquisto di “nuovi outfit”. Dicono (sui social network): ehi, che moraliste, queste frange radicali. Guardatevi il promo e giudicate voi.
Già che ci siamo, guardate questa illustrazione. Per spiegarvi da dove viene, lascio la parola a un’altra probabile frangiuta, Francesca, e alla mail che mi ha scritto:
“Ho appena ritirato i libri di testo di mio figlio (seconda elementare): hanno adottato, come l’anno scorso, Il tempo dei draghi 2, Francesca Fortunato, edizioni Minerva Scuola. Le immagini che ti mando  si riferiscono al libro di Lettura”.
Cominciamo. Sirene.
Scrive Francesca: “Questa doppia pagina, come altre nel libro, propone all’allievo/a due personaggi fantastici,uno maschile e uno femminile, di cui sono presentate in modo “divertente” alcune caratteristiche: e propone di identificarsi. Se io fossi… una sirena; Se io fossi… Re Tritone.
E se io fossi… un’aliena in visita sul pianeta e leggessi questa scheda, che idea mi farei dei modelli femminile e maschile proposti da questo libro ai giovani terrestri maschi e femmine di seconda elementare?
Modello maschile (un solo esemplare)
PROFESSIONE: Re
LOOK : non menzionato
DOVERI: non menzionati
CAPACITA’: il suo castello è protetto da un “potente incantesimo”. Ha al suo comando diversi “aiutanti”: “squali come guardie del corpo” e messaggeri (“gamberetti viaggiatori”).
AAA: cercasi… un dipendente, cioè un giullare che lo intrattenga, e che se non riesce bene nel suo intento potrebbe essere, simpaticamente, “preso a codate” dal re.
Modello femminile (molti esemplari, ma intercambiabili)
PROFESSIONE: ? (però  hanno “nomi vezzosi”!)
LOOK : tutte indistintamente “belle”, “affascinanti” “capelli meravigliosi” “coroncina con le perle”
DOVERI: Sono tenute a ripettare “alcune regole di comportamento sociale” cioè ben apparire e comportarsi in società (“non farsi vedere in pigiama” “non dire parolacce”).
CAPACITA’: voce meravigliosa
AAA cercasi: il principe azzurro!
In ambito magico non siamo messi meglio. “Nella paginata “Se io fossi… una maga, Se io fossi …un mago” si apprende invece che chi è dedito alla magia, qualora di genere femminile, per le sue pozioni non deve solo apprendere la chimica: deve saper anche “cucinare”, e pure “danzare”.
I maghi maschi invece non si sa che cosa devono studiare; viene detto che passano il tempo a scambiarsi “malefìci” nei loro club segreti, in cui pare si dilettino di crittografia”.
Conclude Francesca:
“Ecco, se tutto ciò avvenisse in un libro dove si offrono modelli di genere vari e aperti, magari penserei che sono io a essere esagerata, ad avere uno sguardo troppo critico. Ma in questo libro, dove quasi tutte le donne adulte sono mamme, e persino la Fata Madrina, invece di fare magie, lava piatti e prepara brodini; e le fantasme si preoccupano del bucato dei lenzuoli dei loro figli; e dove ben tre favole proposte finiscono con una protagonista femminile gentile e buonina che trova l’happy end col principe azzurro, mi sembra che pagine come queste siano particolarmente brutte e poco educative”.
La frangiuta radicale che è in me pensa che questo sia IL problema. Magari, invece di lodare il partito di governo per quanto è stato bravo e attento a sfornare un pacchetto sicurezza agostano, due paroline su questo? Una? Mezza?

9 pensieri su “FRANGE RADICALI, GUARDAROBA PERFETTI E MAGHE DANZANTI

  1. Ed ecco qua l’ennesimo libro di testo che propone una narrazione basata sui luoghi comuni. Ma qui si va addirittura oltre, il maschio diventa entità astratta e non ben specificata, quando ci si rivolge espressamente ai lettori, invece quando si parla alle letttrici ecco che il maschio viene definito, ovviamente sempre basandosi sul luogo comune, ovvero lo stereotipo di maschio più utile e confacente.
    Ottimo, femmine ingabbiate e maschi liberi, sperando che poi qualcuno di loro si conformi al modello richiesto, quello più ambito, il principe azzurro.
    E il bello, o forse meglio dire il brutto, è che sono convinto che questo testo piacerà a molte mamme, che si sentiranno pure compiaciute dalla loro evidente capacità di fare, superiore a quella dell’ indefinito e criptico, o crittografico, maschio.
    Del resto, si sa, vuoi piacere? Allora usa i luoghi comuni, e se sei bravo creane di nuovi 🙁

  2. A me sorprende che la creatività, l’invenzione, sia tutta applicata nell’ esasperare le presunte differenze tra maschio e femmina, come per rendere il tutto più accattivante e “moderno”. Per esempio i maghi (M. Merlino come M. Magò) da che mondo è mondo fanno incantesimi e pozioni, trafficano con alambicchi, calderoni, crogiuoli! Cosa c’è in tutto ciò che si pensa non va bene anche per i maschi? E perché si sente il bisogno di aggiungere per le femmine cucina (notare il grembiulino), danza, recitazione (dio sa perché una maga dovrebbe saper recitare!)? Davvero sembrano i bambini e le bambine delle pubblicità di giocattoli.

  3. E quella poveretta di mia madre trovava reazionari e sessisti i libri di testo delle mie elementari! A guardarli oggi – e no, non è un rimpianto del tempo passato – sono innocui rispetto a quel che si legge. O quasi.

  4. Il mio unico figlio naturale (maschio, di mente libera e aperta) inizierà quest’anno la prima elementare.
    Le mie altre due figlie (femmine, di mente libera e aperta) sono quasi maggiorenni, vengono da un paese dell’est europa e sono cresciute in un istituto.
    Durante la loro crescita, ogni volta che sono state in Italia (due periodi l’anno, risanamento per Chernobyl) mi sono ritrovata a frenare con difficoltà l’anatema di far trascorrere almeno un semestre nel paese d’origine delle mie bambine ai piccoli disturbati, di nascita italiana, che ci ritrovavamo intorno.
    Sbagliavo. Dovevo lasciar correre la fantasia, invece, ma sostituendo ai figli i loro genitori.
    Auguri a tutti i bambini che inizieranno presto la scuola. Che vi capitino buoni maestri. Ai miei figli di mantenere la loro libertà e l’apertura mentale.
    Francesca

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