GLI STANDARD DI FACEBOOK

Lunedì, al seminario parlamentare sull’hate speech, c’era anche Elisabeth Linder, Politics and Government Specialist for Europe, Facebook. Come è ricordato qui,  Linder:
“ha sottolineato l’importanza che la sua azienda dedica a queste tematiche, ma ha anche parlato delle difficoltà di un social network che, per numero d’iscritti, potrebbe essere il terzo Paese del mondo per numero di abitanti. “Non è mai successo – ha sottolineato Linder – che ci fossero così tante persone connesse su un’unica piattaforma”. E’, quindi, difficile prendere decisioni che riguardano miliardi di persone ma, ha detto la manager, ci scambiamo decine e decine di mail prima di far qualcosa.La nostra missione, ha commentato Linder è “rendere il mondo libero e connesso. Vogliamo rendere il mondo migliore e a tutti noi interessano i temi di cui oggi si discute”. La donna ha ricordato le recenti decisioni prese dal gruppo che ha vietato i contenuti che incitano all’odio e adottato politiche di real name. Ma, ha anche ribadito, occorre educare le persone sui propri diritti: “Solo così si usano i canali appropriati per esprimere le proprie opinioni”. “
Molto bene. Mentre i quotidiani di oggi danno ampio spazio all’augurio di stupro rivolto alla ministra Kyenge da Dolores Valandro, consigliera leghista di quartiere a Padova, una settantina di auspici molto simili, che vengono da donne e uomini di ogni provenienza, vengono rivolti alla Presidente della Camera Laura Boldrini. Avviene in una pagina di netta ispirazione populista, i politici son ladri, tutti a casa, forca-forca: si chiama “Adesso fuori dai coglioni”, non casualmente, e funziona come molte altre pagine simili. Foto di politici, una frase virgolettata, un paio di Sveglia! o A casaaa! sopra la foto, commento libero. La foto in questione mostra Laura Boldrini riportando una sua dichiarazione sui diritti agli immigrati rilasciata, pare, a Radio 105: “Appena ogni immigrato avrà una casa e un sussidio allora dirò: l’Italia è una grande nazione”. La miscela dunque è: una politica, una donna, che parla di immigrazione. Ed è, come immaginate, esplosiva, perchè intrecciare omofobia, sessismo, populismo è quanto di peggio possa accadere in questo sventurato paese.
I commenti sono, al momento, 2979. I “mi piace” 6771. Le condivisioni 16.247. Vi fornisco alcuni esempi di quello che viene detto (per chi vuole, e ha fegato, e vuole immergersi nell’orrore che siamo, la foto è qui).
Avvertenza: da questo punto del post non è facile leggere. Ricordo che i commenti sono stati postati su una pagina pubblica, visibile da chiunque e non solo dalle centinaia di migliaia di seguaci. Per questo motivo, insieme alla frase riporto anche nome e cognome di chi l’ha pronunciata, chiedendo scusa e fornendo la massima solidarietà di cittadina alla Presidente Boldrini.
Aurora Ferrari: Portateli a casa tua.. Minchiona.
Antonella Ventre: spero che un extra comunitario la violenti ….
Sertori Mauro: magari a questa le piace pure!!!!
Emanuela Belliero: Brava hai proprio ragione…poi vediamo come commenta l accaduto !!
Antonio Roma: rispondo ad Antonella…..è ben difficile violentarla ci va un bel fegato anche per un ragazzo di colore io la metterei sotto e gliene darei di più credo che voi mi date una mano, vero? grazie 1000
Maria Antonietta: portatela qui che la pelo cm un pollo…
Barbara Botteghi: Vaffanculo troia di sinistra
Sebastiano Emanuele: Il mal voluto non e’ mai troppo!Speriamo che un ganese od altro che lei difende tanto gli dia una picconata in testa per vedere cosa vi e’ dentro
Silvia Lomuscio: li mortacci tua de sta zoccola maledetta stamo alla fame e lei pensa agli immigrati…..forse xchè se vole tenè stretti tutti i caxxoni neri che ce stanno…….troia
Enzo Micio Rossi: Puttana di merda
Andrea Righi: Grande puttana schifosa
Daniela Baccichet: puttanaaaaaaaaaaaa
Alessandro Pagetti: Appena potrò investirti con la macchina diremo: finalmente un’altra merda fuori dai coglioni!
Alexia La Zia: Spedizione punitiva di immigrati sotto casa tua ke ti facciano passare un brutto quarto d ora!!!!! Baldracca!!!!!!
Enzo De Angelis: ammazzati baldracca
Andrea Oliva: sei una vakka fatti inkulare dagli zingari
Tony Blanco: per lei non e’ una violenza anzi, e’ l’extracomunitario ad essere violentato
Rita Candoni: ma sta merda non vedra’ l ora…..sta vogliosa di cazzi neri!!!!!!
Aurora Arena: probabilmente quello che le piace è proprio il c….. degli stranieri è l’unica spiegazione possibile
Paolo Pilloni: ci vuole coraggio a violentarla
Giovanni Circo: magari la troia ci trova gusto.

Non è che un campionario minimo di quel che si trova in quel thread. Orbene, e qui mi rifaccio nuovamente ai discorsi sull’hate speech e a Facebook. Personalmente, non mi interessa che queste signore e signori vengano indagati. Mi interessa invece che quei commenti, visibili, ripeto, non solo dai quattrocentomila e rotti seguaci, vengano tolti. Ieri sera, ho segnalato, insieme a molti altri, il thread e alcuni dei commenti medesimi. Questa la risposta di Facebook:
“Grazie per il tempo dedicato alla segnalazione di un contenuto che secondo te potrebbe violare i nostri Standard della comunità. Le segnalazioni come la tua sono fondamentali per rendere Facebook sicuro e accogliente. Abbiamo controllato la foto che hai segnalato (o il commento che hai segnalato, NdA),  poiché conteneva simboli o discorsi di odio e abbiamo riscontrato che non viola i nostri Standard della comunità su contenuti che incitano all’odio”.
Dunque, nessuno desidera nuove norme. Nessuno invoca la repressione. Personalmente non vorrei neanche la denuncia penale. Vorrei che queste persone capissero che non è possibile esprimersi in questo modo in una comunità pubblica. L’unico modo per farglielo capire è rimuovere i loro commenti. Facebook ritiene che non violino gli standard. Come se ne esce?
Ps. E’ evidente, tanto per chiarire, che queste persone non sono razziste e sessiste perché esiste Facebook, se ci fosse bisogno di ricordarlo per la milionesima volta. E’ altrettanto evidente che non basta la reazione all’interno della rete stessa per rendere innocue le loro parole. E adesso che si fa, eh?
Aggiornamento: in questo istante Facebook mi ha notificato che il commento di Antonella Ventre “spero che un extracomunitario la violenti” non viola gli standard della comunità. Appunto.

27 pensieri su “GLI STANDARD DI FACEBOOK

  1. Come la mettiamo? Resta che fb è uno strumento di comunicazione utile se usato con correttezza, ma come si fa a fare capire che cosa sia la correttezza a quanti giocano ad offendere pensando di restare impuniti? Fb dovrebbe garantire un controllo più serio e attento, gli addetti alla scoperta delle offese dovrebbero perseguire gli offensori, tutti dovremmo ricordare (e chi non lo sa dovrebbe impararlo) che il rispetto e l’educazione fanno la persona, anche se di opinione diversa e che solo i vili usano strumenti pubblici per azzannare e poi scappare pensando di non essere visti… a Napoli si dice “vott’ ‘a petrell’ ‘e nascunn’ ‘a manell’ (più o meno).

  2. Mi risulta che su Fb siano stati rapidissimi nel cancellare foto di donne che allattano (gruppi di autoaiuto fra mamme) in quanto immagini pornografiche. Mi chiedo se ci siano menti pensanti fra i moderatori di Fb o se si tratti di reply automatici basati su qualche algoritmo.

  3. Si, ci vuole molto stomaco a leggerli. Ancora di più a capire che gente così ha lo stesso diritto di voto di altri. E che non riesce ad astrarre quello che pensa, che sente e che vuole. Un po’ di gogna pubblica forse fa bene anche a loro. E a Facebook.
    (Ho segnalato quella foto, ma non riuscivo con il commento, ora sappiamo che le politiche di rimozione foto di Facebook hanno tanti buchi logici, ma mi sembra un ottimo motivo continuare a segnalargliele numerosi, per aiutarli con il “fine tuning”).

  4. Loredana, sono perplesso. Da una parte immagino una società del futuro utopica dove, nel considerare gli errori del passato, nell’analizzare il periodo del XX-XXI° secolo, si spiega che l’umanità occidentale fu esaltata nell’adoperare strumenti di sua invenzione che ebbero una profonda portata distruttiva, ma essa, l’umanità, non comprese questa portata poiché quegli strumenti agivano in modo silenzioso, senza deflagrazione, nella formazione subconscia delle prospettive che formano il mondo.
    .
    Dall’altra parte i social come fb sono utili per avere ulteriori elementi sul punto in cui si trova una certa umanità, anche se mi sembra ci sia una certa dissociazione tra il virtuale ed il reale. Questa visibilità è un vantaggio per quanto riguarda l’elencazione delle priorità di intervento.

  5. Però se qualcuno mi spiega bene questa reazione di FB io sono grata ecco.
    Devo dire, che in passato io ho fatto segnalazioni, per esempio su una pagina francamente razzista e inneggiante la discriminazione, e ho avuto la stessa risposta.
    L’unica cosa che mi viene in mente, è un problema di tecnocrazia. Perchè appunto gli utenti sono milioni, i quatrini interessano tutti, ed è molto più economico gestire tutto informaticamente, e mediante programmi, e non mettendo le cose in mano a singoli esseri umani. Donde l’applicazione un tantino a cazzo del codice che si vorrebbe applicare (un po’ si un po’ no certo)

  6. Io vorrei mettere in fila pochi semplicissimi fatti. Il primo è che la rete tracima roba come quella che Loredana ha riportato; il secondo è che è inaccettabile – per il rispetto dovuto a ciascuno di noi, per il buon senso, per la buona educazione e non ultimo anche per la legge vigente – che delle persone possano essere oggetto di insulti ben al di là del confine del codice penale. Date queste premesse, che mi auguro siano condivisibili e condivise, si pone il problema del che fare. Nuove leggi non servono, è vero: bastano quelle che ci sono. Ma quelli che si trincerano dietro questo fatto per giustificare il mantenimento dello status quo mentono sapendo di mentire: i reati si possono reprimere se sono in numero minimo rispetto alla consistenza di una popolazione, non se assumono proporzioni da tsunami. Se quell’obbrobrio, e parliamo solo di quello, è stato condiviso da più di 16.000 utenti e commentato da oltre 2.000, come si può pensare di perseguire legalmente una simile turba? Quindi passiamo oltre, per favore, che la scusa della perseguibilità a norma di legge non sta in piedi. E oltre la perseguibilità cosa troviamo, che non sia l’educazione (tempi lunghi, e per di più non applicabile a tutti) e la responsabilizzazione del gestore della piattaforma? Costa, perché costa, ed espone pure a una slavina di critiche bercianti; e magari costa anche la perdita di una marea di utenti; ma un’azienda come FB deve avere un team dedicato allpplicazione tempestiva di chiare linee di policy, magari messe a punto con il metodo della consultazione pubblica e che tutti devono impegnarsi a rispettare, pena l’esclusione dal network. Ecco, forse questa potrebbe essere una norma da promuovere, perché non mi pare che esista. Una norma non repressiva, ma prescrittiva: io, stato, dico a te, gestore di comunità, non cosa è lecito e cosa no, ma di rendere pubbliche le condizioni alle quali è possibile stare sul tuo network. Dopodiché, nel network ci restano solo gli utenti che le rispettano e tu ti fai carico di cacciare tempestivamente chi sconfina. Magari si potrebbe conferire a una delle tante authority (quella delle comunicazioni, o quella della privacy) il mandato di monitorare l’effettiva applicazione delle linee di policy da parte dei gestori. Non mi pare uno scenario tanto oscurantista, come di certo sembrerà però ai paladini dell’insulto libero.

  7. chiaramente anche io ho segnalato ed anche io ho ricevuto la stessa risposta.
    Una risposta standard, quasi automatica visto che fra l’invio e la risposta passano forse 2 minuti.
    Secondo me non c’è nessun “omino” che sta lì a leggere e a valutare, ma solo una serie di algoritmi impostati (qualunque sia il motivo ed la finalità) su uno standard che non tiene conto di come rapidamente peggiorino gli orrori del genere umano.
    Resta il fatto che io la chiamerei proprio al telefono la signora Linder e, visto che ha già dibattuto a proposito, la inserirei d’ufficio nel dibattito attuale.
    Chiedendole spiegazioni. Politiche.

  8. Sì Maurizio, giusto, sarebbe assurdo perseguire, basterebbe semplicemente che FB, proprietario della piattaforma che ospita quella roba, rimuovesse i commenti che incitano esplicitamente a odio-violenza ecc., inviasse un ammonimento all’utente, e dopo tot ammonimenti gli sospendesse temporaneamente l’account. Come al bar se tu ti metti a dare della troia a una, a minacciarla, e le auguri di essere stuprata, e gli amici tuoi fanno il coro, presumibilmente il padrone ti/vi invita a piantarla, e poi vi manda fuori. Nel caso di FB, si può immaginare il timore che, applicando davvero le cose che a parole dichiarano circa il loro impegno contro l’istigazione alla violenza ecc. ecc., potrebbero perdere tutta quella bella fetta di utenti che usa fb e in genere la rete come sfogatoio, magari a favore di piattaforme concorrenti più “libertarie”…

  9. OT
    Ancora donne massacrate dal maschio di turno. Ero perplesso sul termine “negazionista” da affibbiare a chi non considerava il fenomeno un femminicidio. Ora lo sono parecchio meno.

  10. Tutto questo sollevamento “culturale” è sacrosanto. Come mai non si applica anche alla pagina di quelli che dedicano ogni giorno un vaffanculo a Silvio? Chiamandolo “nano” come se il nanismo fosse un’insulto?
    Fatemi il favore va.

  11. Non conosco quella pagina. Sarà perché qualcun altro se ne è beccati molti di più, di insulti? E comunque, da cosa si evince che quanto richiesto si applicherebbe alla Boldrini sì e a Berlusconi no? Qualcuno l’ha detto?

  12. Zaub: è come tu dici, vengono usati principalmente algoritmi che cercano frasi e parole chiave, inoltre analizzano le segnalazioni, se c’è un “positivo” allora un umano controlla, altrimenti risposta automatica negativa. Vengono anche analizzati i “picchi” anomali, ovvero se qualcuno posta troppi link, se si fa troppi amici e anche se ha troppe segnalazioni in rapporto al traffico. In ogni caso i social cercano di massimizzare il profitto, come ogni impresa privata che segua le logiche del capitalismo.

  13. @Francesco, quel che anche Loredana più volte ha sottolineato è che la logica dell’insulto, sessista in particolare, e del linciaggio virtuale, non sono esclusiva solo di un certo orientamento politico… La Boldrini comunque proprio di recente quando alcune politiche del PDL sono state oggetto di insulti sessisti è stata rapida e ferma nel condannare la cosa.

  14. Aggiungo, a beneficio di Francesco, che la storia recente di questo paese ha visto lo sdoganamento del linguaggio scurrile e dell’insulto greve proprio ad opera di una certa parte politica. Prima del dito medio di Bossi e del perenne sbeffeggiamento messo da sempre in atto da moltissimi esponenti del di Forza Italia prima e del PDL poi, a cominciare dal capo (o ce li siamo dimenticati, gli insulti reiterati alla Bindi?) l’insulto dell’avversario non aveva diritto di cittadinanza in politica. Ce l’aveva forse su alcuni media, come mostrò l’esperienza di Radio Radicale, ma non in politica. E io, a titolo ovviamente del tutto personale, confesso di non riuscire proprio a scaldarmi in difesa di chi ha aperto e continua tuttora a tenere scoperchiato il vaso di Pandora. Lo so che è politicamente scorretto e per fortuna la mia posizione è più che bilanciata dal ben altro equilibrio che mostrano su questo blog e in altri contesti la maggior parte delle commentatrici e dei commentatori, i quali sono sbigottiti dall’insulto in sé, indipendentemente da chi lo riceve. Io invece sono più rancoroso, lo ammetto. E quindi dico che è giusto difendere Silvio, Brunetta, Rosi Mauro e chi vi pare a voi. Ma non chiedetelo a me, per favore. Non ho contribuito ad alimentare l’odio in rete contro di loro, ma proprio non mi scalda nemmeno un po’ la prospettiva di prendere le loro parti.

  15. bisognerebbe trovare un meccanismo per fare defluire tutto quel rancore.Per fare un esempio non perfettamente pertinente mi ricordo che c’è stato un tempo in cui mi sembrava che il buon Fibra(che musicalmente ho sempre trovato adorabile)fosse portatore di un’energia inversa fino a quando il buon Bonolis,che quando per esigenze di copione non è costretto a impersonare personaggi disgustosi è una persona che sicuramente crede nel potere taumaturgico della parola e dei sogni,gli ha posto le questioni giuste ripescandolo al volo dal bordo del campo di segale,senza che le sue qualità artistiche ne fossero adontate. Ora dobbiamo solo ricordarci dove abbiamo messo le chiavi
    http://www.youtube.com/watch?v=fTISLuVIwcU

  16. Oltre agli insulti e all’invito alla violenza verso persone specifiche, c’è la questione dell’incitamento, diciamo, generico all’odio e alla violenza, oltre alla tolleranza verso testi e immagini decisamente ai limiti della legalità. Un esempio. Recentemente è stata scoperta e rivelata, da un blogger, l’identità di un commentatore della piattaforma Reddit, commentatore dal nick “violentacrez” che era diventato un moderatore volontario premiato dai dirigenti della piattaforma (appartenente alla famiglia editoriale Condé Nast) con vari trofei, per il successo che i suoi post hanno garantito alla piattaforma (nel senso che proprio quel genere di post l’ha resa una delle maggiori e più influenti). E in cosa consistevano i post? In thread dal titolo “Chokeabitch”, oppure “Dead bodies” (di adulti e bambini), o ancora foto di minorenni borderline pornografiche – foto rigorosamente di minorenni, rubate ai loro profili su FB. E la lista è lunga e disgustosa. Le regole di Reddit, rigorosamente a favore della libera espressione, indicano che è vietato postare immagini personali, ma non specificano che è un problema postare immagini rubate senza specificare di chi sono oppure il farlo senza rivelare da dove vengono. E dunque tutto a posto per i dirigenti, che hanno aggirato le richieste di interviste da parte della CNN, e che però rilasciano dichiarazioni su come “Reddit has the potential, over the next generation, to positively impact journalism, civic engagement, fundraising, product development and learning.” Il costo della libertà, secondo loro, è che ci possa essere roba offensiva. Ora, io toglierei quel “positively”, lasciando che Reddit può avere un impatto enorme. E mi domando di che genere, se è pieno di thread in cui si scrive: “Togliamo le teenager dalla strada. Mettiamole nei nostri furgoncini”. Con tutte le immagini – legalmente? – rubate e pubblicate che seguono. Con la complicità dei manager e proprietari. Io di una autoregolamentazione del mercato non mi fido, anche se mi rendo conto della difficoltà di risolvere la situazione salvaguardando la libera espressione. Chiaramente concordo su una diffusione di conoscenze e strumenti per segnalare, ma temo che non basti. Ah, Viontacrez si è difeso dicendo che a lui piace provocare (e anche postare foto di minorenni), e sulle visite che seguono alla provocazione Reddit lucra.

  17. suonero’ poco intellettuale, ma i commenti su yahoo news (americano, il sito italiano non so) hanno un tasto “like” e uno “dislike”. Quando i “dislike” di un commento superano una certa soglia (e si potrebbe segnare un 20% del totale fra like e dislike del thread) il commento viene nascosto per eccesso di dislike. Click-andolo uno puo’ sempre visualizzarlo, quindi diciamo la sostanza evta la rimozione che sarebbe auspicabile, ma non e’ piu’ efficace nel frattempo almeno oscurarli? cosi’ che almeo sia visibile la “censura” della mancata buona educazione? Poi non capisco perche’ un algoritmo non sia in grado di “imparare” (learning rule per algoritmi, specifico per evitare fraintendimenti) da tutte queste segnalazioni che la frase “spero che … stupr*” non e’ nelle policy di fb. Forse e’ un po’ come la pubblicita’ per strada, ci vuole la pressione di una marea di persone per essere percepiti come qualcosa di piu’ di una mosca…

  18. Anche i commenti su you tube (anche italiano) funzionano così, @Sulle Punte. Hai ragione, di per sé non è una reale soluzione, però è già qualcosa: quando sotto qualche video vedo tra i commenti quello “oscurato”, con la dicitura “questo commento ha ricevuto troppi voti negativi, dà una sensazione abbastanza forte, in quanto quel commento in questo modo risulta immediatamente stigmatizzato (e in modo del tutto democratico, su cui nessun “difensore della libertà può avere dà ridire…).

  19. Io personalmente troverei validi motivi per censurare anche un post come questo della lipperini, che secondo me prova a prendere con mailizia tre fave c on un piccione e quindi stuzzica le pelurie dei lettori riproducendo le frasi irripetibili, le utilizza ( queste offensive frasi ) per screditare una sola parte politica, e terzo, lo fa ammantandosi di un presunto buon senso che “in ogni caso condanna” l’uso della violenza anche verbale etc. etc.
    Questi i miei pensieri meschini. E mi è interessante leggere commenti come quello di Francesco che dice “ ma perché allora non denunciare anche le pagine di offese verso Berlusconi?”
    Cui prontamente Maurizio risponde utilizzando la primaria e pu r sempre valida forma di autodifesa che conosciamo tutti “ avete cominciato prima voi!”
    Una giustificazione alla rabbia la vogliamo trovare tutti, per alcuni probabilmente la violenza è giustificata quando è rivolta verso l’alto, verso il Potere, la gerarchia che sta contro di noi, per altri questo Potere questa forza è quella del ventre del mediterraneo…
    Dice che Michelangelo da giovane diceva che certe persone non sono uomini ma “bestie in forma d’uomo” che si potevano ammazzare senza scrupoli, poi dice che da vecchio se ne pentì
    ciao,k.

  20. @K, forse hai capito poco del post, sicuramente non hai capito che sono i Piccioni che si prendono con le fave e non viceversa.

  21. Che qui non ci sia alcuna velleità di censura a me sembra dimostrato – sempre che di una dimostrazione ulteriore si senta il bisogno – dal fatto che un commento che sarebbe a favore della censura di questo post ed è in generale molto critico del contenuto del post e di molti commenti viene qui tranquillamente pubblicato. Come spesso accade, del resto. E questo perché tra il discutere di insulti e gli insulti c’è una differenza di livello, forse quella che Bateson chiamerebbe la differenza tra un apprendimento zero e un apprendimento 1, e cioè un inizio di riflessione e consapevolezza su come ci esprimimamo. I diversi livelli di apprendimento sono poi, non a caso, la via di uscita dai paradossi e dai doppi legami, dei quali a me sempre più chiaramente risulta che la questione della libera espressione faccia parte: garantisco che si esprima liberamente anche chi lavora e si esprime affinché altri non possano più esprimersi liberamente. Ci sarebbe però un limite, a mio modesto parere: che chi si esprime non nuoccia ad altri, e sul male che gli insulti fanno credo che sia molto democratico poter discutere.
    Quanto poi al commento di Maurizio, io l’ho letto in modo diverso da k. E sarà perché non esito a schierarmi contro qualunque insulto. Solo che noto anche che capita più spesso che sia soprattutto una certa parte politica a schierarsi ogni volta contro gli insulti, qualunque parte colpiscano, mentre c’è chi si schiera solo contro alcuni insulti, e a volte, specialmente se sono sessisti, nemmeno quando colpiscono la sua parte. Mostrando forse che a qualcuno/a la libertà e il rispetto verso tutti e tutte stanno un po’ più a cuore che qualcun altro/a. E forse perché una politica dell’insulto è esattamente il contrario di una vera libertà di espressione.

  22. Rileggendo i commenti e le frasi atroci, ci chiediamo che esempio educativo stiamo offrendo ai nostri bambini e ragazzi del domani…che modelli hanno a disposizione per crescere e farsi un ‘idea del mondo?
    Fortunatamente c’è ancora della gente che reagisce, scrive, si domanda e spiega..
    grazie
    marta & sara di mammechefatica.it

  23. Mi spiegate, tanto per fare un esempio, per quale alchimia di netiquette facebook bandisce sistematicamente lo scrittore Aldo Nove, mentre permette l’esistenza di questi idioti?
    Sapete, vorrei capire.

  24. Non frequento i social network, capito a volte in pagine di blog come questa mentre cerco qualcosa, ma ciò nonostante ho sufficiente esperienza di abomini verbali commessi sull’incorporeo campo di battaglia della “rete”. Dinamiche, spesso omologabili, in contesti apparentemente diversi, il più delle volte non dissimili, anche quando i contendenti sembrano essere adulti dai pregiati curricula, da quelle che s’osservano tra gli adolescenti. La natura particolarmente bestiale delle frasi riportate dalla signora Lipperini e l’esecrabile (che razza di termine) contesto che le ha generate, mi pare però debbano far riflettere soprattutto sul ragguardevole numero di “mi piace” e di condivisioni, che, se il post non fosse stato rimosso, sarebbero state, probabilmente, destinate a crescere. Che fare? Occultare, cancellare, rimuovere. Chiedere ai gestori di questi spazi di adeguare alla nostra linea invalicabile il loro limite di “commenti che incitano all’odio”. Ma quei commenti non lo incitano, lo esprimono, nella forma che gli è consona. Sono un elemento di realtà. Boh, si provi pure a rimuoverla. Non si farà, temo, un gran servizio a nessuno. Meglio stiano lì dove stanno, meglio guardare le cose come sono. Evitando di fingere che “…non è possibile esprimersi in questo modo in una comunità pubblica.” Non è affatto impossibile e mi auguro non lo sia mai. C’è una legislazione che prevede sanzioni e pene per comportamenti che configurino reati. Per il resto c’è l’umano (mica sempre un belvedere, gentile Loredana). Una ulteriore polizia, magari etica, sguinzagliata sul web, impegnata a ridisegnare un mondo più pulito a colpi di rimozioni no, grazie. Saluti.

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