GLI STREGATI DEL 1948

Intermezzo storico-letterario.  Ho ritrovato le notizie relative alal seconda edizione del Premio Strega, 1948 quando partecipò Franco Fortini con Agonia di Natale, rarissima prova narrativa a sua firma. Ecco, dal sito del premio, la compagine di allora:
Libri in concorso
Anna Banti, Artemisia (Sansoni)
Giuseppe Berto, Le opere di Dio (Macchia)
Ugo Betti, Strana serata (Garzanti)
Aldo Bizzarri, Proibito vivere (Mondadori)
Vincenzo Cardarelli, Villa Tarantola (Edizioni della Meridiana)
Carlo Coccioli, La piccola valle di Dio (Vallecchi)
Giovanni Comisso, Capriccio e illusione (Mondadori)
Angelo Del Boca, Dentro mi è nato l’uomo (Einaudi)
Gino De Sanctis, Viaggio di ritorno (Ed. Mediterranea)
Franco Fortini, Agonia di Natale (Einaudi)
Renato Giani, La grande biografia (Il Pellicano)
Curzio Malaparte, Il sole è cieco (Vallecchi)
Silvio Micheli, Un figlio, ella disse (Einaudi)
Aldo Palazzeschi, I fratelli Cuccoli (Vallecchi)
Cesare Pavese, Il compagno (Einaudi)
Lea Quaretti, La voce nel fiume (Neri Pozza)
Raul Radice, Un matrimonio mancato (Mondadori)
Domenico Rea, Spaccanapoli (Mondadori)
Guido Seborga, L’uomo di Caporosso (Mondadori)
Bonaventura Tecchi, La presenza del male (Bompiani)
Alberto Vigevani, La fidanzata (Mondadori)
Prima votazione
Casa Bellonci, 20 giugno
Cardarelli 36
Banti 32
De Sanctis 24
Berto 12
Pavese 11
Seconda votazione
Hotel de Russie, 9 luglio
Cardarelli 92
Banti 43
De Sanctis 20
Pavese 19
Berto 3
Premio: lire 300.000
Votanti: 190
Fa impressione, giusto? Anche perché molti di quei titoli sono, oggi, ignoti ai più, e anche i nomi di alcuni autori ed editori.
Pazienza, e per vostro diletto eccovi la lettera di Franco Fortini a Cesare Pavese nella quale dibatte sul titolo del suo romanzo (supponendo che si sia perduto anche il significato di “piati”, sappiate che indica, grossomodo, gli strepiti).
” Caro Pavese, scusa se scrivo a te ma non so mai a chi rivolgermi impersonalmente. Piati mi sono giunti a Milano contro il titolo di Giovanni e le mani; io avevo pensato a un titolo un po’ cubista ma anche neutro e non compromissorio. Mi sembrava poco banale. Una voce torinese non firmata mi ha fatto giungere quei piati. Pensa e pensa m’ è venuto un altro titolo. L’ ho sottoposto a Vittorini e a Giulio ed è stato approvato senz’ altro. Si tratta di Agonia di Natale. Meglio se con accento grave su l’ i (agonìa) e con la majuscola a Natale. Altri piati per la noticina prefatoria. Tutto questo, sarebbe stato possibile dirmelo quando sono venuto a Torino ma allora né la Natalia né Calvino né Balbo me ne hanno detto nulla. Ho rimandato la noticina corretta e chiarita. Ma se poi proprio vi urtasse, levatela. Se poi vi urtasse anche qualche capitolo del libro, levatelo. Da Balbo aspettavo una riga per Groethuysen; da Calvino una notizia sulla fanfaretta ai Coralli. Fai le mie feste alla Natalia per il premio, la foto con la rosa sull’ Europeo era molto bella. Farò un pezzo per l’Avanti ma Alianello mi annoia. Ti prego di voler incaricare chi di ragione costì perché, in seguito ad accordi presi col Giulio, mi voglia inviare con cortese sollecitudine, l’ elenco dei nominativi ai quali si vuol inviare il libro in servizio stampa, perché io possa aggiungervi non a vanvera altri nomi; ti prego di farmi avere questo elenco presto, tanto più se il libro, come sarebbe opportuno, uscisse per Natale.
Tuo Fortini”
(Agonia di Natale dovrà attendere il 1972 per avere il titolo di Giovanni e le mani)

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