Ogni tanto succede di trovare una mail che fa iniziare bene la giornata, per l’impegno che denota, e per molto altro. Per esempio, quella di una studentessa universitaria che si chiama Elena Donà. La quale ha passato un po’ di tempo in una scuola elementare e ne ha tratto questo articolo. Leggere, grazie.
Ma è strepitosa! (perdona la stringatezza, vado di corsa).
la bancarotta è una banca tagliata a metà. li voglio al governo, ma non fra trent’anni, adesso!
ho riso troppo… bellissima. da divulgare in parlamento direi..
Fantastico… Alcune risposte sono così geniali che non verrebbero in mente neppure a un adulto.
Semplicemente, grazie.
Non ridevo cosi’ da mesi. Fino alle lacrime.
davvero divertente…complimenti a Elena Donà!
…piccoli mostri crescono???
Ehm, io un po’ ho riso. Ma poco. Poi mi è venuta l’angoscia.
🙁
Boh, alla luce dei contenuti delle frasi riportate, il commento iniziale dell’autrice mi sembra un po’ troppo elogiativo…
Certe cose le ho trovate sublimi.
Voglio rompere una banca con una sega potentissima ecco.
E poi ci sono i babbi che persino stendono:)
E daje che da cosa nasce cosa! Non angosciamoce.
Lettura gustosa e divertente. Disastri? Bello!
E.
Beh,oggi i miei bambini di IV mi hanno detto – dopo aver conosciuto il significato del sostantivo “monarca” – Ma se in italia non c’è più la monarchia perchè Berlusconi fa il re?
Pietro: grandi, i tuoi bambini.
A me spaventano quelli di seconda, che dicono che le donne non devono fare politica, e devono stare a casa. Mia sorella mi ha raccontato che una volta sua figlia, cinque anni, le ha detto che possono comandare solo i maschi. Lei allora le ha risposto: proprio tu che fai sempre come ti pare, mi vieni a dire una cosa simile?
Io però non mi stupisco, vedendo il comportamento del compagno di mia sorella, che pur dando una mano in casa, va sproloquiando in giro sul ruolo delle donne, su presunti “doveri”, e simili: quando lei partorì, mi chiese: “e tu quando lo fai il tuo dovere di donna?”
Con esempi di questo genere, ma che ci aspettiamo?
È sempre dai genitori che deve partire l’educazione all’uguaglianza.
Io, sinceramente, tutte le domande “politiche” m’hanno infastidito. E pure i commenti divertiti dell’autrice. Non capisco perché un bambino delle elementari debba conoscere a menadito argomenti che persino gli adulti neppure masticano appieno. Che ragione c’è a fare queste domande? Cosa dimostriamo?
Mentre quelle “di vita quotidiana” le ho apprezzate di più. Comprese alcune geniali risposte. Infine le domande “sociologiche” e di genere erano quelle su cui puntare. Alcune risposte danno da pensare.
Gianni ti quoto word by word.
Ricordo che in seconda elementare una supplente ci chiese uno per uno per quale partito politico facessimo il ‘tifo’. Io non avevo idea di cosa fossero i partiti politici, e copiai la risposta del mio compagno di banco…..
Pero` qua impressiona (ma non stupisce) il fatto che questi bambini i partiti politici (o almeno UN partito politico) lo conoscano.