IL CENTRO E' CIECO

Poco fa, neanche un’ora. Leggi il giornale, stupita di aver trovato un posto a sedere in metropolitana, e qualcosa ti colpisce al braccio destro.  Alzi gli occhi, e scopri che il qualcosa è la fodera di un paio di occhiali. E’ la tua vicina a brandirla. Ti colpisce di nuovo. La guardi, stupefatta. Una donna della tua età, molto bella e con abiti raffinati (pantaloni di lino color sabbia, una blusa di seta nera, mocassini). Ti guarda anche lei, furiosa e insieme smarrita, e ti dice: “La pelle mi fa schifo”. La tua pelle, ovvero, quella del tuo braccio destro che, nella calca mattutina, ha evidentemente sfiorato il suo.
“Succede”, le dici, e a quel punto ti alzi.
“La pelle mi fa schifo” sembra risuonare con una frase che hai letto nel libro di Marco Revelli. “Il centro è cieco, la verità è nei margini”. Una frase che è vera (il centro è cieco perchè si sta sgretolando) ma che forse non tiene conto di quanta parte di quei margini siano, giocoforza, incrinati dallo stesso processo che toglie la vista a chi è nel centro.
Pensi allo studio statunitense tradotto da In Genere, che così  commenta: “Le opinioni veicolate sui media ci aiutano a formare le nostre. Ma chi è portatore del potere narrativo sul mondo? In uno studio Usa, i numeri dell’influenza di uomini e donne sui  vecchi e nuovi mezzi di comunicazione. Con una bella conferma: la rete è uno spazio più democratico. E una brutta: guardate quante donne commentano l’economia”.
La verità è nei margini. Non sempre la verità è piacevole.
qui la conversazione  con Marco Revelli a Fahrenheit su No Tav

11 pensieri su “IL CENTRO E' CIECO

  1. L’episodio della metropolitana mi ha messo i brividi, potrebbe essere l’incipit di un romanzo apocalittico.
    Riguardo alla “democratica” rete, io noto la preoccupante tendenza degli utenti di ogni genere a fare un sistematico copiaincolla di opinioni per “dire la propria”.

  2. Brividi anche per me e nausea pure anche se è molto frequente leggere quel senso di schifo sui volti della gente quando si è costretti a stare troppo vicini in spazi ristretti a persone sconosciute. E’ triste il fatto che l’ha detto e in quel modo così diretto, senza pensare che avrebbe potuto ferirti. Ti sei alzata quando è arrivata la tua fermata o perché ti ha detto quella cosa – e a quel punto non volevi più stare accanto a quella donna- ?

  3. ricordo che negli autobus a milano mi capitava spesso di essere l’unico italiano a bordo.Con la rilevante eccezione di qualche signora di età avanzata che sguaiatamente ululava improperi contro gli avventori rei,secondo il suo autorevole parere,di aver distrutto l’economia.”Troppo tg4″ commentavo di solito ad alta voce come parziale risarcimento a nome di una nazione che sta perdendo la memoria,specchiandomi nel sorriso di quelle belle facce che non si erano ancora arrese al grigio di un “incubo ad aria condizionata”(rotta)
    http://www.coldsplinters.com/audio/02-graceland.mp3

  4. vabbè, ma il dato sull’economia non va preso così negativamente. c’è solo un po’ più di ritardo rispetto agli altri temi, ma visto lo scarto fra vecchi e nuovi media niente lascia pensare che non sarà colmato. e poi questi studi servono a verificare lo stato dei fatti. una volta appurato che c’è pari opportunità poi non vuol dire che debba esserci ogni volta la stessa quantità di articoli d’opinione per genere. mi pare uno studio con sole buone notizie dal punto di vista di genere.

  5. però che strano effetto mi fa pensare alla donna benvestita in metropolitana che non vuole sfiorare ed essere sfiorata! per chi non può per vari motivi accedere al servizio metropolitana, come me, è una ulteriore conferma di quanto la libertà di spazio e di corpo sia spesso costretta da stupidi e deviati comportamenti personali nel momento in cui ci troviamo in un contesto pubblico. propongo alla signora benvestita uno scambio di ruoli con me: le farebbe di sicuro un bene immenso! in tal modo non avrà più il raccapriccio di uscire in strada e vivere a contatto con la gente. le basteranno 5 minuti di tempo…solo 5 minuti. capirà la fortuna immensa che ha nello sfiorare gli altri…

  6. mi si è esaurita la serietà e riesco solo a dire che secondo me te giri con un cartello con su scritto – “er santa maria daa pietà era brutto, venite tutti a casa mia che è no’ spasso”

  7. ho trovato il dettaglio principe: eri stupita di aver trovato un posto a sedere, un po’ come quei vecchi villoni gotici, chissà perchè una casa così bella costa così poco;)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto