IL TEMPO E' UNO SOLO

Qualcuno, nei commenti, insinua che l’insistenza su aborto, contraccezione, educazione sessuale nel momento in cui l’Italia affonda economicamente (e non solo) sia faccenduola obsoleta.  Altri, privatamente, lamentano che Lipperatura non si dedichi ai libri. Spiacente di non pensarla allo stesso modo. Credo che insistere su questi temi (almeno sino alla fine di gennaio, come promesso) sia invece una delle chiavi da usare: non credo, e l’ho scritto più volte, nella politica dei due tempi (prima l’economia, poi i diritti, se avanza spazio).  E credo, infine,  che la cosiddetta questione femminile sia prioritaria: anche per l’economia, non solo per l’economia, soprattutto per la civiltà.
Segnalo intanto un post di Lorella Zanardo sulle lavoratrici Omsa e, via Vita da streghe, un appello che circola in rete. Infine, ricevo e pubblico il comunicato delle donne de La vita siamo noi. Grazie per la pazienza.

Vogliamo ringraziare di nuovo tutte le donne che sabato 21 gennaio 2012 hanno partecipato a Roma all’incontro nazionale “LA VITA SIAMO  NOI”.
Eravamo in tante a rappresentare sia le pratiche di lotta costante in tutti i territori sia tutte le generazioni di donne che si sentono coinvolte perché minacciate in vari modi nella loro autodeterminazione dall’attacco ai  consultori, alla legge 194, al diritto alla salute, al lavoro, alla cittadinanza, al welfare.
Le testimonianze dalle Regioni, e dalle varie città delle stesse Regioni, sono state fondamentali per capire cosa sta succedendo,  a che punto stiamo nella spoliazione continua e costante di ciò che garantisce la nostra libertà e dignità;  ci è stato poi utilissimo lo sguardo sulla ricerca autofinanziata delle sociologhe, che sarà presentata ufficialmente a giorni, che ci conferma il fatto che la realtà  sociale e culturale dell’Italia sui temi della salute riproduttiva, sulla contraccezione, sull’aborto (e sul valore della famiglia)  è completamente diversa da quanto propagandano e cercano di imporre i vari consigli regionali (partendo dall’ignobile progetto nasko Lombardia  per arrivare all’altrettanto ignobile cimitero dei feti a Roma)
Quanto prima cercheremo di fare una sintesi dei materiali (risposte ai  questionari ma non solo) che ci sono arrivati e restituiremo quanto  emerso dai tre tavoli di lavoro su corpo  diritti e  servizi. Per ora constatiamo che parlare di autodeterminazione, significa per tutte parlare di libera scelta in campo sessuale, significa necessità di corretta informazione, significa centralità della persona nelle relazioni sociali familiari e di lavoro, significa diritti di cittadinanza da estendere ai/alle migranti, significa essere consapevoli del nostro corpo, sapere che il desiderio è la molla viva su cui avanzano le donne e la società, sapere che ciò che affermiamo per noi, quando parliamo di autodeterminazione,  quando diciamo che siamo libere di scegliere e non siamo corpi da mercificare, lo affermiamo per tutti. Non stiamo rivendicando istanze per una categoria protetta, i diritti delle donne sono diritti universali e solo riconoscendo questi diritti tutto il mondo vivrà meglio. Vorremmo, con voi che di nuovo ringraziamo, ripartire da qui.
Assemblea permanente  delle donne per i consultori.

4 pensieri su “IL TEMPO E' UNO SOLO

  1. Siamo in attesa di conoscere quanto emerso dagli incontri e dai vostri lavori. E’ importantissimo creare una rete e stabilire un dialogo reale che coinvolga tutti. Grazie per tutto quello che state facendo!

  2. è la stessa cosa che ci dicono quando chiediamo diritti civili: “Ma con la crisi che c’è voi pensate ai diritti degli omosessuali?” Come se parlare di diritti, richiederli o affrontare temi come l’aborto possa in qualche modo togliere forze e risorse alla lotta alla crisi. Ma poi, allora, smettiamo di fare o di discutere di qualsiasi altra cosa. Parliamo solo di crisi economica. Non ho parole.

  3. “Prima la trippa, poi la morale”… Se i diritti sono un accessorio di cui ci si può permettere di parlare solo quando la pancia è piena, tocca dare ragione a quel personaggio di Brecht, alla fine…

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