Cose che non sapevo esistessero e ho imparato al
(bellissimo) convegno di ieri.
– Il lifelog
– Il grafico delle generazioni portato da De Kerkhove
(conoscevo il senso, cioè, ma è bello vederlo: 1700 generazioni si elabora il
linguaggio; 800, e nasce la scrittura; 35, e si comincia a stampare. Quindi,
tra il 1910 e il 2000, si passa dal telegrafo all’always on della rete).
– Utopolis, ovvero la fine del senso dell’utopia (come
direbbe Bodei) nell’architettura, oltre che nella storia. Laddove Rem Koolhaas progetta il
centro della città ideale del Duemila, Almere, facendone un centro commerciale e affermando che “non possiamo
sognare un altro tipo di città” (la multisala cinematografica si chiama,
appunto, Utopolis).
– Il copy and paste urbano: le isole tropicali,
complete di sabbia e calde acque, chiuse in bolle a Berlino
– Dongtan, la città sostenibile che
aprirà le porte (?) in Cina. Tetti coperti d’erba, mulini a vento, solo veicoli elettrici.
Cose che già sapevo e mi sono state confermate: quest’uomo
ha la rara capacità di mettere insieme persone che non si conoscono, ma che,
quando si incontrano, sono molto felici di averlo fatto.
Per
esempio, si deve in qualche modo a lui se questa magnifica signora e la
vostra eccetera lunedì converseranno insieme, qui.
Gentile Loredana,
potrebbe scrivermi a questo indirizzo, avrei bisogno di parlare con lei in forma privata.
redazione@opifice.it
Grazie fin d’ora.
Cordiali saluti,
Simone Olla
Il mio indirizzo mail è loredana.lipperini@gmail.com
(ma metto le mani avanti: disponibilità poca, in questo momento, tempo ancora meno, non vogliatemene)
spero che abbia una disponibilità maggiore per quando avrò terminato il mio western filosofico,per ora in pectore:la mia pistola per Plutarco
p.s. dovresti fare più mirroring,secondo autorevoli consiglieri interiori
Scusa, Diamonds, chiedi ai tuoi autorevoli consiglieri interiori cosa dovrei fare di bello, sì?
nell’attesa di una convocazione altra succede anche quello