INTERLUDIO IN VERSI

Cassa integrazione (sia pur morbida) in Giunti.
Meno 8,7% del fatturato secondo l’Aie, meno 9% dei lettori forti secondo il Centro del Libro.
Crisi – parole di Ricky Cavallero, ieri, al convegno alla Camera dei deputati sulla legge sul prezzo del libro – che investe pesantamente anche i tascabili.
E’, credo, “la” questione, ora come ora.
Non per tutti, sembra.
Ma chi spera di leggere domani
una consolazione nelle righe
di piombo dei giornali; e chi le scrive
nell’afa delle redazioni, con mani
di assassini devoti; e chi le nemiche
parole spia per farne scusa a sé,
sono compagni nostri! Che non credono
a nulla più se non alle parole
che hanno insegnato agli operai, parole
che ritornano a loro come fede
stravolta o ira o grido di chi vuole
quel che non ha ma più quel che non sa…
(Franco Fortini, Attraverso la speranza – una risposta a Pasolini, 1956)

4 pensieri su “INTERLUDIO IN VERSI

  1. Le bambine, le nonne, e ora le madri. Ti tocca anche a te una trilogia: la trilogia della Lippa? 🙂
    Riguardo al tema del topic, posso parlare solo per me. Forse è vero, non leggo più romanzi come quando ero adolescente (intendo sia come numero, sia come classici). Perdo troppo tempo a cazzeggiare su Internet. Vedo più episodi di serie tv che film.
    Ma, nonostante tutto, mi sento sempre molto stimolato “culturalmente”. Leggo tanti articoli, blog, saggi on-line (anche per motivi di studio, ma contano comunque), scrocco libri su emule, utilizzo moltissimo le biblioteche.
    In sostanza, leggo ancora tanto. Ma senza lasciare traccia. Né nelle tasche delle case editrici, né nel mio portafogli. D’altra parte sono anche meno ricco di 10 anni fa. Spendo di più in supporti tecnologici (nei media veri e propri) che nei contenuti culturali.
    Probabilmente non sono più un lettore forte, ma sono senz’altro diventato un E-reader fortissimo. Questo non salva le case editrici dal fallimento, però…

  2. Per quanto mi riguarda, mi ritrovo nel punto della tua intervista in cui osservi come molti lettori forti, disorientati dagli scaffali debordanti di novità che spesso si rivelano farlocche, si stiano rivolgendo ai classici. Io, in particolare, visto che ogni volta che entro in libreria finisco con lo spazientirmi di fronte a quest’offerta oceanica e indistinta, sto approfittando di quest’epoca della mia vita per recuperare le pietre miliari non lette in gioventù, quando ero troppo ingordo di fantascienza e avventura per dedicarmi al romanzo francese o a quello russo. Per il resto, la tecnologia non mi sottrae tempo che dedicherei alla lettura, a meno di non voler definire tecnologia i due gemelli terribili che da tre anni devastano le mie giornate… però, ora che ci penso, sto diventando un lettore forte di favole, Rodari su tutti: tutte le sere, con gli straordinari pomeridiani il sabato e la domenica. Che dite, sono o non sono ancora un lettore forte?

  3. Leggo sempre molto, ma mi accorgo che anch’io sto “virando” sempre più su libri anzianotti che compro a poco prezzo usati o in versione digitale. Non lo faccio per il prezzo ma per la qualità, mediamente su dieci libri “vecchi” ne scopro almeno cinque che mi piacciono, invece su dieci nuovi mi considero fortunato se ne trovo un paio. Non che questo significhi qualcosa o che possa essere inteso come una statistica, è semplicemente una mia esperienza personale, magari succede anche ad altri, magari no.
    Riguardo al “non per tutti” mi verrebbe voglia di togliere qualche sassetto dalle scarpe, perchè ho visto amici scrittori pesantemente attaccati e difesi da pochi, pochissimi, al contrario di altri che…ma meglio lasciar perdere, tanto ci penserà l’imminente tempesta a dare una spazzata, e poi “chi vivrà vedrà”

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