INVECE DEL PONTE: LE PAROLE DI STEFANIA AUCI

Scrivere ed essere persone pubbliche. Ci rifletto da ieri, ma nello stesso tempo, pur mettendo in conto le difficoltà che si riflettono sulla scrittura stessa, non riesco a non pensare anche al fatto che se non fosse per due scrittrici, Nadia Terranova e Stefania Auci, non riuscirei a conoscere molte posizioni contro il Ponte sullo Stretto di Messina. Per questo, mi permetto di pubblicare qui quanto Stefania Auci ha scritto su Instagram.

 

“Signora mia, venga, si sieda. Facciamo due chiacchiere, vuole? Quella laggiù è Scilla e poco oltre c’è L’isulidda, la Sicilia. Ora immaginiamo di essere in un paese diverso, signora. In questo paese , su questo orizzonte, c’è un ponte. Grande , alto ma non troppo, perché ha una campata unica e le navi da crociera devono fare il giro largo e poi tanto il vento non soffia poi così forte, giusto? Eh. Pazienza. Non le sembra una gran bella opera, signora? Eh certo… in questo paese immaginario i problemi di dissesto idrogeologico sono stati risolti. Non ci sono più morti affogati nel fango, non ci sono più frane che si mangiano i paesi. I borghi terremotati del centro Italia sono stati tutti ricostruiti. I ponti non crollano su pezzi di città. In questo paese che io e lei, adesso, stiamo immaginando, è stato fatto un piano per affrontare la siccità della Pianura Padana, sa, quella zona dove un tempo c’erano le risaie e si coltivavano i cereali. E poi in questa meravigliosa Italia immaginaria i fiumi non escono più dagli argini, né scoppiano le fognature quando piove e sa perché? Perché tutta la rete idrica e fognaria è stata svecchiata. È così! La stessa cosa è accaduto ai treni e alle autostrade. In questo paese immaginario c’è persino l’alta velocità in Sicilia e raggiungere Puglia e Basilicata non è più un viaggio della speranza! Ma se lo immagina, signora, come sarebbe bello? Che finalmente l’edilizia scolastica e ospedaliera fossero state prese in considerazione, creando istituti a norma?”
“Ma nulla di tutto questo esiste!”

“Vero è, signora. Ha ragione. Le priorità in Italia non sono queste. La priorità è il ponte costruito su una delle zone più instabili del bacino mediterraneo, con un impatto ambientale devastante.”
”Eh ma porterà lavoro.”
“Certo. E dopo che sarà finito, gli operai che faranno? Dopo aver aspettato che terminino le indagini per gli appalti, perché ci saranno, e lo sappiamo….”
“Ahimè, lei ha ragione. Ci vorrà un po’ di tempo, ma vedrà che bel ponte. Ce lo invidieranno tutti al mondo.”
“Sicuro. Fino a che non arriva uno dei terremoti che ogni tanto spacca lo Stretto in due. Ma a quel punto, saremo tutti morti. Quindi, perché preoccuparsi?”

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