LE COSE CHE ABBIAMO.

In casa avete una lavatrice. Quasi tutti. Avete un frigorifero, e nella maggior parte dei casi ci saranno: latte, yogurt, vino, buste di insalata, formaggio, verdure, quelle belle ciliegie succose che si vedono in questi giorni, melone, prosciutto crudo, pesce, carne, uova o altre varianti per chi è vegetariano, e nel freezer ci sarà una confezione di gelato e alcune pietanze già pronte da tirar fuori all’occorrenza.
Avete un’automobile, quasi tutti. O una bicicletta, o un motorino. Avete un abbonamento per i mezzi pubblici.
Avete un divano. E accanto al divano avete un tavolino basso, e sul tavolino ci sarà una lampada per leggere, se leggete, o un portacenere, se fumate, o una ciotolina per le caramelle, se non siete a dieta.
Avete un lampadario, una friggitrice, una padella, una caffettiera, un cavatappi. Avete uno zerbino fuori dalla porta. Avete un tappeto, anche di Ikea. Avete tende, anche di Ikea. Avete un televisore a schermo piatto. Avete un telecomando. Avete un cellulare. Avete una connessione Internet. Avete vassoi, piatti e bicchieri. A volte bicchieri buoni che non usate mai, perché le grandi occasioni per cui li conservate sono rare.
Avete uno scendiletto, una sveglia, a volte con musiche che si possono impostare e cinguettio di uccellini, persino. Avete librerie, se leggete e a volte anche se non leggete. Avete scatolette di tonno e di acciughe. Avete creme per il corpo, rasoi, dopobarba. Avete dentifricio, bagnoschiuma, shampoo, balsamo. Avete rossetto, ombretto, fondotinta, matita per occhi. Avete pettine e spazzola. Avete un armadio. Nell’armadio avete gonne, pantaloni, magliette, abiti, maglioni, giacche, gonne. Alcuni non li mettete perché aspettate quell’occasione rara che serve anche per i bicchieri.
Avete una scarpiera. Avete scarpe col tacco, anche alto. Avete ballerine. Avete sandali zoccoli stivali scarponcini. Avete borse. Spesso molte borse. Spesso borse costose. Avete cappotti. Avete cappelli. Avete guanti e sciarpe.
Avete un armadietto dei medicinali. Nell’armadietto ci saranno aspirina, tachipirina, disinfettante, cerotti, pillole per il mal di testa, per il mal di pancia, per l’artrosi. Avete medicinali specifici se soffrite di diabete ipertensione colesterolo alto digestione difficile, altro.
Avete tutte queste cose, e altre ancora probabilmente. Anche se vi ritenete quasi-poveri o se lo siete davvero. Queste cose le avete, e se non siete soli le ha anche la vostra famiglia, da chiunque sia composta. Nella stragrande maggioranza dei casi le avete, e ne avete altre, come le ho io.
Sembra, ricordate?, l’inizio di Trainspotting:
“Scegliete la vita, scegliete un lavoro, scegliete una carriera, scegliete la famiglia, scegliete un maxitelevisore del cazzo, scegliete lavatrice, macchina, lettore cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete mutuo a interessi fissi, scegliete una prima casa, scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta, scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo, scegliete il fai-da-te e il chiedetevi chi siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz, mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo di stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro, scegliete la vita”.
Adesso mi piacerebbe che qualcuno mi spiegasse perché vi accanite contro chi queste cose non le ha, ha meno di chiunque conosciate, a stento ha quello che indossa, e con ogni probabilità, anche se riuscirà a sbarcare, dovrà faticare moltissimo per avere un decimo di quel che avete. Che abbiamo.
Mi sforzo da mesi di capirvi. Avete ragione su moltissime cose (i terremotati, i dimenticati, i disoccupati, i penultimi) e continuerò a darvela, quella ragione, per il dolore di chi è stato abbandonato.
Ma voi avete queste cose, come le ho io. E io non capisco in cosa, in cosa, 42 persone dovrebbero insidiarvi.
Non possono togliervele.
Ps. Quando Raymond Carver riceve la diagnosi del tumore che lo ucciderà in breve, scrive una poesia, che si chiama Diagnosi ed è un dialogo con il dottore che gli consegna la sua condanna a morte. I versi centrali sono questi:
mi ha detto sei un uomo che crede uno che si inginocchia
in un bosco e sa pregare
quando arrivi a una cascata
e un velo di pioggerellina che ti vola in faccia e sulle braccia
in quei momenti ti fermi a chiedere di trovare la forza
gli ho detto no ma da oggi voglio cominciare a farlo
Pensateci su, se vi va.

Un pensiero su “LE COSE CHE ABBIAMO.

  1. Ha bisogno di una ragione l’odio?
    Odiare fa sentire potenti, appaga e chi odia non sente ragioni, non ne ha affatto bisogno.
    Comincio ad essere spaventata… vedo persone solite contagiate dal vil violento e sento ripetere a dottrina le sue frasi.
    E mi tornano alla mente le parole di mio padre che raccontava come la follia possa attecchire facilmente.

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