LEGGERE, ASCOLTARE, ASPETTARE

C’è da dirlo? Poco tempo, molta stanchezza, un filo di malumore, freddo cane. Comunque sia, vado con l’elenco.
1) Lettura consigliata:
Editoriale di Giap! da meditare (nello stesso numero, consiglio anche un’intervista rilasciata al Corriere della Sera -edizione bolognese- che anticipa i temi del prossimo romanzo solista di Wu Ming 4):
“Gli eufemismi ammazzano la gente, ammazzano tua madre, annientano tuo figlio, divorano adulti e bambini. Gli eufemismi raschiano l’interno di esofago e polmoni. Gli eufemismi sono cancro, buttano metastasi come ragnatele, catturano le parole, strangolano l’intelligenza finché non ti fanno morire. Letteralmente, morire.
Endlosung, “soluzione finale”, fu il capolavoro tra gli eufemismi. Col tempo ha perso l’intonaco di pudicizia e ipocrisia, e si è fuso alla realtà abietta che intendeva mascherare. Gli eufemismi funzionano sul breve-medio periodo, poi cessano di essere tali. A distanza di pochi anni, nessuno usa più l’espressione “guerra umanitaria“, nessuno vanta più “bombardamenti chirurgici” a colpi di “bombe intelligenti“, anche “danni collaterali” è caduto in disuso. Quelle espressioni hanno ormai l’accezione negativa che erano nate per evitare.
“Termovalorizzatore” al posto di “inceneritore”. Coniando il nuovo termine, si è spostato l’accento da quello che
certamente rimane (residuo tossico: 1/5 di scorie, senza contare i fumi prodotti dalla combustione) a quello che presuntamente si produce (un valore, energia, vantaggio economico). Chi dice “No al termovalorizzatore!” ha già perso, perché ha accettato l’eufemismo, il frame. Discute sul terreno dell’avversario, e in apparenza si oppone a un valore, a qualcosa di “buono”.
“I termovalorizzatori sono la soluzione”: lo ripetono, lo cantano in coro, martellano, rintronano, tutti d’accordo erigono la grande muraglia del conformismo sul tema dei rifiuti. Tutte concordi, le voci ufficiali. Chissà perché, al dunque, le popolazioni non ascoltano, non obbediscono.
Inceneritori. Processo fondato su un principio obsoleto, di quando c’erano i miniassegni e Bill Gates era povero. Tecnologia vecchia come i neuroni di questa nazione, vecchia ma col muso impiastricciato di cerone, come i grugni della casta e dell’orribile classe intellettuale italiana.
Tecnologia vecchia fa buon brodo. E allergie, malattie respiratorie, tumori. Costi sociali. Spese sanitarie che schizzano alle stelle. Macchina energivora, ruota del karma di circoli viziosi, che deve funzionare sempre, senza sosta, ed esistendo incentiva a
produrre rifiuti. La spazzatura diviene il mezzo, l’inceneritore il fine.
Esistono alternative. Concrete. Praticabili. Praticate (altrove). Pochi ne parlano”.

Segue qui
2) Ascolto consigliato:
podcast
E’ una puntata di Damasco condotta da Eugenio Finardi. Il libro è It.
3) In attesa di lettura:
Da No Reply mi segnalano questo libro, in uscita fra pochi giorni. Poi vi dico.

23 pensieri su “LEGGERE, ASCOLTARE, ASPETTARE

  1. Eufemismo è la parola “Ambiente”. Si cerca di difendere qualcosa di ormai irrimediabilmente compromesso dall’antropizzazione e dal consumismo. I termovalorizzatori non sono eufemismi di inceneritori, sono soluzioni drastiche come le amputazioni degli arti per le infezioni. Per curare l’infezione bisognerebbe eliminare i packaging, per eliminare i packaging bisognerebbe eliminare i marketing, per eliminare il marketing bisognerebbe eliminare il consumismo. Per eliminare il consumismo bisogna rendere il compratore consapevole. Fatica sprecata (senza parlare del danno all’economia), più facile imporre un termovalorizzatore che un pensiero consapevole. Dovendo fare le scelte dei governanti rimarrebbe solo questa strada obbligata nella quale ci siamo già infilati da tempo. Standone fuori ci si può permettere di essere ipocriti e incazzarsi (cavolo devo cambiare l’i-foun, il mio non è pentaband, e non può mandare gli mms 3d con le suonerie dodecafoniche).

  2. Leggendo Mogliano Veneto nelle presentazioni di gennaio in Giap, poi Vittorio Veneto nel calendario di manituana.com, ho pensato a un errore. In realtà a Vittorio Veneto la presentazione c’è già stata il 14 dicembre (da me confuso con oggi 14 gennaio), a Mogliano Veneto non ho ancora capito quando avverrà. Che sia de coccio?:- )

  3. Quelle che ho appena letto su Azione Parallela sono le solite lamentele sul presunto “ambientalismo dei No” nutrite di stereotipi demenziali. Nessuno di quelli che le portano avanti informa mai i suoi lettori dell’esistenza di metodi alternativi ai termovalorizzatori, molto meno dispendiosi economicamente, con meno impatto ambientale, esistenti in tutta Europa ma chissà perché non prese in considerazione in Italia. Poi va detto che chi le porta avanti, queste polemiche, non è quasi mai colpito direttamente dalla scelta di mettere un inceneritore da qualche parte, forse se avesse il particolato che gli entra in casa e nelle vie respiratorie e l’incidenza dei tumori che si alza drasticamente in pochi anni nel vicinato, e avesse figli piccoli che vanno a scuola in mezzo ai fumi tossici, forse allora la penserebbe diversamente. Alla fine tutto si riduce al ricatto morale dell’emergenza: coi bei discorsi non si risolve quest’emergenza! E così si passa da un’emergenza all’altra, non si risolve mai niente a parte spazzare un altro migliaio di tonnellate di polvere sotto un tappeto che ormai è alto cinquecento metri. In attesa della prossima emergenza, perché a questi ritmi di produzione della spazzatura, sarà tutta un’emergenza. Ma il problema non è intervenire a monte, solo gli ingenui pensano che il problema siano le cause, i veri realisti affrontano solo le conseguenze.

  4. @ aquatarkus
    se mi amputano un braccio me ne accorgo io, e se ne accorge chi mi guarda. Se incenerisco X tonn. di rifiuti in un inceneritore trasformo i rifiuti solidi in una uguale quantità di polveri ultrasottili (Lavoisier: in ogni trasformazione la quantità di materia rimane costante), senza contare che trasformo anche una certa quantità di acqua e bicarbonato in calce radioattiva, cioè creo rifiuti. Ma le polveri ultrasottili non risultano, perché non c’è legge che ne prescriva la misurazione: quindi verranno a dirmi che ho fatto svanire i rifiuti, e ho addirittura creato energia.

  5. Tra poco si deciderà il vincitore del premio Farheneit (quello della radio). Ci sono diversi bei libri in lizza, ma io consiglio a tutti di votare un outsider: “Il sorcio” (Gaffi) di Andrea Carraro, di cui qualcuno ha parlato anche in questo blog, secondo me il più bel romanzo dell’anno. Un libro duro e avvincente e davvero “scomodo” sul mobbing, sull’amicizia, sull’amore coniugale… Leggetelo e votatelo e perdonate l’intrusione!!!

  6. Giovanni, è il quinto commento in poche settimane con lo stesso testo, a firme diverse. Temo che tutto questo abbia l’effetto contrario a quello voluto…

  7. Girolamo, non voglio difendere i termovalorizzatori, ma bruciare 1 tonnellata di spazzatura non significa produrre 1 tonnellata di polveri sottili. Come prodotti della combustione ci sono anche e soprattutto altri tipi di materia come le ceneri, i gas e i vapori. E questa cosa della calce radioattiva da dove viene fuori?

  8. Molti consigli termopontificatori a commento della solita, intelligente segnalazione della Lipperini, e una divertente Tana! da parte della Lipperini stessa.
    Provo a drammatizzare.
    Molti dei frequentatori di questo blog avranno certamente letto – e amato – il ciclo della Fondazione di Asimov. Costoro si ricorderanno l’inquietante immagine della terra che il grande scrittore di sf e divulgatore ci ha lasciato impressa tramite il suo romanzo.
    Ebbene, possiamo discutere e scornarci quanto ci pare. La terra diventerà un’unica città ed un’immensa pattumiera. E l’umanità la abbandonerà. In una cosa sola Asimov ha sbagliato: i tempi. Non saranno diecimila anni. Ne basteranno qualche centinaio.
    Battute a parte, la situazione è veramente scoraggiante. La gente è male educata, e il compito di educarla sembra immane, al di fuori della portata di ogni minuscola mente politica oggi esistente.
    Esco di casa e trovo i cassonetti pieni a destra, con i sacchi della spazzatura per terra. Questo perché, uscendo dal cancello del cortile, la stazione del trenino è a destra, e in parecchi si avviano in quella direzione. Così i cassonetti a sinistra rimangono semivuoti perché bisogna fare venti+venti passi in più per gettare il sacco. Per i rifiuti ingombranti abbiamo “l’isola ecologica” a 5 min. di auto da casa. Eppure la gente lascia per strada televisori, ante di mobili, aste metalliche e quant’altro. Che bisogna fare? Uno si può incazzare tutti i giorni di fronte a cotanta incuria e menefreghismo? Si può stare a litigare tutti i giorni con i vicini di condominio?
    Scusate lo sfogo, mi sono collegato allo stato d’animo della titolare del blog. Ma l’inciviltà di questo paese anestetizza ogni tentativo di reazione allo status quo. E l’indignazione personale, con le iniziative individuali e lotte collettive cui dovrebbe condurre, è invece sedata, o sopraffatta, da un quotidiano, sempre impellente bisogno di tregua. La conseguenza comportamentale è che uno fa quel che può, per consolidare quel bel sei pieno alla propria coscienza che ci siamo dati e che teniamo stretto stretto ormai da molti anni.

  9. @ AL
    Hai ragione, oltre alle polveri sottili c’è altra materia: che non fa bene ai nostri polmoni e al nostro organismo. E che ci dicono non esistere perché non la vediamo “fisicamente”.
    Per informazioni più precise (tra cui quella della calce) consiglio di fare un giro sul sito di Stefano Montanari, uno dei massimi esperti di nanoparticelle:
    http://www.stefanomontanari.net/index.php
    In prima battuta, per farsi un’idea, si può guardare questo video:
    http://www.youtube.com/watch?v=iKRNIBaS-gM

  10. Ma qui si può promuovere e segnalare – da quello che vedo – solo il libro della titolare, libro che ritroviamo riprodotto in cima e in fondo al blog. Se uno parla di altri libri meritevoli, la lipperini si indispettisce. L’avete notato? Ma io me ne frego e vi consiglio di leggere il nuovo libro di Genna che è in uscita e si chiama Hitler (Mondadori).

  11. Alt, Luca. Mai detto questo: ho soltanto fatto notare, rassegnata più che indispettita, che da settimane e settimane vengono postati commenti identici su Il sorcio, a firme diverse. In questo caso specifico, la segnalazione diventa, semplicemente, spam.
    Quanto a Hitler, fai benissimo a consigliarlo. Tra l’altro, ho intenzione di tornarci appena possibile. Grazie

  12. io faccio bene a consigliare hitler, ma giovanni ha fatto altrettanto bene secondo me a segnalare e risegnalare Il sorcio ch’è un libro importante (io l’ho letto grazie a una segnalazione simile (non uguale) ed è pubblicato da una casa editrice quasi sconosciuta che merita aiuto. Be’, adieu Lippa

  13. In realtà Luca Restivo è un agente delle case editrici rivali che cercano di boicottare Il sorcio facendogli, con le loro sparate, pubblicità negativa. Non ascoltatelo e leggete il libro, che nonostante ciò che ne dice Restivo merita

  14. Ma questi spammatori – chissà poi se l’editore c’entra direttamente, boh – credono davvero di fare un favore a “Il sorcio” al suo autore?

  15. Per Biondillo: ma com’è Beautiful? In che senso fa venire i brividi? Ho letto qualcosa in giro ma non mi ha chiarito le idee…

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