“Quelli della Bilancia” è una citazione da “Libra” di Don DeLillo. E’ lo spunto per ragionare un po’ sul romanzo storico, che sembra predominare nelle narrazioni contemporanee. Ma quale romanzo? E’ il “defamiliarizzare cose familiari, per far vedere in modo efficace fatti ai quali ci siamo tanto abituati da non accorgercene più”, come fa Kazuo Ishiguro ne “Il gigante sepolto”? E’ recuperare il mito e la funzione sociale come fanno i Wu Ming? Spesso ho la sensazione che il romanzo storico venga utilizzato per proiettare all’indietro non qualcosa di cui non ci accorgiamo più, come dice Ishiguro, ma qualcosa che avviene ora. Il nostro io, i nostri problemi, le nostre emozioni. Che è cosa diversa (sempre Wu Ming) del “dar conto di sé” di Judith Butler, ed è cosa diversissima della ricostruzione letteraria della storia di, per dire, Don DeLillo, o della proiezione nella distopia che appartiene a Margaret Atwood. E’ come se il tipo di narrazione che Le Guin definiva “da appartamento borghese di Manhattan” si fosse trasferita fra cascine o baite di un secolo fa.
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Giusto un anno fa, tornando a Roma, scrivevo un breve post preoccupato. Questo: “Qualcosa si ripresenta. Qualcosa da cui dovevamo stare in guardia e che abbiamo già dimenticato. La distinzione fra “noi felici pochi, noi colti, noi nel giusto”, e…
Lo dico, quando mi capita. Lo scrivo. Qual è stata la data spartiacque? Quando abbiamo smesso di sognare una possibilità di futuro? Vent’anni fa. Dal 19 al 21 luglio del 2001, a Genova. Dalle moltitudini d’Europa in marcia contro l’Impero…
Qualche settimana fa è uscito La Q di Qomplotto di Wu Ming 1. E’ un saggio (narrativo, un U.N.O., dunque) che ritengo indispensabile non solo per muoversi nel mondo delle fantasie di complotto. A fine marzo ho intervistato Wu Ming…
«Il pericolo sovrasta tanto il patrimonio della tradizione quanto coloro che lo ricevono. Esso è lo stesso per entrambi: di ridursi a strumento della classe dominante. In ogni epoca bisogna tentare di strappare nuovamente la trasmissione del passato al conformismo…
Muore a Bologna Marco Dimitri. Come scrivono i Wu Ming, gli articoli che sono usciti sono terribili, insinuanti, lasciano di quest’uomo soltanto lo stigma del satanista che, sì, è stato assolto, ma vai a vedere. Non una parola, in questi…
Ripassiamo. Perché quel che stupisce, in queste giornate di furibonde discussioni sulla statua di Indro Montanelli, è che non ci si ricordi di come, in tempi nient’affatto lontani, si siano fatte e si facciano battaglie e azioni su luoghi, strade,…
“Ci vuole uno che comandi”, dice oggi Matteo Renzi, e il brivido sale. Perché ricondurre tutto al solito uomo forte così richiesto fa quasi più paura di un’epidemia. Mi tengo il brivido e vi invito a leggere la seconda puntata…
Così mi chiede a cena: “Mamma, quando è morta la letteratura?”. Ha un sorrisetto curioso e intelligente, il mio venticinquenne figlio, mentre mi pone la domanda, e io rimango senza parole. “E’ morta, secondo te?”, gli chiedo a mia volta…
Poco fa, rispondendo a un mio status su Facebook dove parlavo ancora della piazza torinese (eh, sì, mi dà tanto da pensare questa faccenda), che ormai le sette organizzatrici hanno caratterizzato definitivamente come piazza SìTav (qui i loro sette punti:…