LETTORI D'ITALIA

La manifestazione è oggi, ore 17, davanti alla biblioteca comunale di Preganziol. Ci saranno cittadini, lettori, scrittori.
Lettori, soprattutto. Non smetterò mai di sottolineare la reazione immediata e veloce di tutti coloro che non intendono vedersi sottratto il diritto alla scelta di un libro.  Lettori di ogni età e provenienza, che in queste due settimane hanno scritto sui propri blog e su Facebook, organizzato iniziative o semplicemente diffuso la notizia.
A proposito di iniziative: segnalo il concorso di fan fiction organizzato da un gruppo di fan writers che ha scelto di nome di Collection of Starlight. Ho avuto modo di conoscerli sabato mattina: sono giovani donne e giovani uomini che scrivono per il puro piacere di farlo e di condividere storie, senza ansia da pubblicazione e da visibilità, senza narcisismo, senza l’autoincensamento che troppo spesso caratterizza chi si accosta alla scrittura immaginando la medesima come il faro del riflettore che può avvicinare al successo.
Altra pasta: aver conosciuto Alexia e gli altri è una boccata d’aria buona.
Rassegna stampa in aggiornamento.
Intanto, gli articoli dei giorni scorsi:
Gian Antonio Stella, martedì 25 sul Corriere della Sera
I libri di Roberto Saviano? Stanno bene in cantina:«Chissà che non se li rosicchi qualche criceto». Così il segretario provinciale della Lega trevisana, Gianantonio Da Re, è intervenuto in appoggio alla scelta misteriosa di rimuovere dagli scaffali della biblioteca comunale di Preganziol i volumi dello scrittore casertano. La faccenda, in realtà, si è colorata subito di giallo. Neanche il tempo che la cosa finisse sui giornali e in televisione scatenando l’indignazione non solo dell’opposizione ma anche del coordinatore provinciale berlusconiano Maurizio Castro («una iniziativa mostruosa») e il sindaco del paese, Sergio Marton, lui pure leghista, si è precipitato a dire che lui non c’entra e se il libro è sparito ne comprerà un’altra copia.
Vero o falso? Boh. Certo è che il caso è scoppiato in coda a una dura campagna scatenata da vari esponenti del Carroccio intorno ai libri da leggere e da non leggere. Cominciò il deputato Paolo Grimoldi chiedendo l’intervento del ministro dell’Istruzione perché in una elementare era stato letto il Diario di Anna Frank dove, a suo avviso, vi è un passo nel quale la ragazzina ebrea uccisa in un lager «descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare inevitabilmente turbamento in bambini della scuola elementare». Poi è arrivato l’invito di vari esponenti del Carroccio alle biblioteche venete perché togliessero dagli scaffali i libri di chi aveva firmato un appello in favore di Cesare Battisti, il terrorista la cui l’estradizione era stata appena rifiutata da Lula. L’abbiamo scritto e lo ripetiamo: Battisti non è «perseguitato» perché dà interviste dicendo che gli viene da vomitare ogni volta che la tv brasiliana cita il nome dell’Italia e neanche per il ghigno strafottente che ostenta. È stato condannato in Cassazione per quattro omicidi. È un assassino. Punto. E quanti firmarono l’appello in suo favore, da Daniel Pennac a Giorgio Agamben, da Massimo Carlotto a Tiziano Scarpa a Roberto Saviano, che poi se ne pentì, fecero un errore e una mossa diseducativa.
È diseducativo Gomorra? È dura da sostenere. Tanto più che, parallelamente, partiva una campagna contro Saviano per i suoi interventi a Vieni via con me. E in ogni caso resteranno le parole del segretario leghista Da Re: «L’amministrazione ha fatto bene a togliere i libri di quell’autore, visto che è tanto amico di quel terrorista. Li avrà comprati la giunta precedente, di sinistra. Se non vengono letti, non muore nessuno e la cultura non ne subirà alcun danno. Anzi, meglio metterli in uno scatolone in uno scantinato, chissà non se li rosicchi qualche criceto». Testuale. Va da sé che con una classe politica così gli stessi criceti bibliofili rischiano di morire di fame. Lo dice una tabella, in allegato, della European House-Ambrosetti su dati dell’International Library Statistics. Ogni 100 abitanti ci sono, nelle biblioteche pubbliche, 246 libri negli Stati Uniti, 237 in Francia, 231 in Giappone, 188 nel Regno Unito, 127 in Germania, 93 in Spagna, 88 in Grecia e 70 in Italia. L’ennesimo figurone.
Giancarlo De Cataldo su L’Unità di lunedì 24 gennaio
Evelina Santangelo su Il Fatto, via Nazione Indiana

2 pensieri su “LETTORI D'ITALIA

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