MOZIONE 423

Il Popolo della Libertà, mozione n.423 presentata in consiglio comunale di Venezia il 25 gennaio da Raffaele Speranzon, Michele ZUIN, Sebastiano COSTALONGA, Marta LOCATELLI, Luca RIZZI, Antonio CAVALIERE, Saverio CENTENARO, Lorenza LAVINI, Cesare CAMPA, Renato BORASO, Alessandro SCARPA.

Nella quale si impegnano sindaco e giunta a

• Ad individuare, fino a quando non decidano di ritirare pubblicamente la propria adesione dal manifesto a sostegno di Battisti, delle forme di boicottaggio civile, ad esempio non concedendo gratuitamente sale di proprietà del Comune di Venezia per dibattiti o altre iniziative, nei confronti di coloro i quali hanno mortificato le aspettative di giustizia da parte dei familiari delle vittime di Battisti e dell’intera comunità civile;
A manifestare l’indignazione della città intera nei confronti di Marco Philopat, Luigi Bernardi, Elia Spallanzani, Valerio Evangelisti, Domenico De Simone, Christian Raimo, Tiziano Scarpa, Nicola Baldoni, Alessandro Mazzina, Alessandro Bertante, Lello Voce, Massimo Carlotto, Giuseppe Genna, Nanni Balestrini, Catalano, Michele Monina, Stefano Tassinari, Giovanni Zucca, Sandrone Dazieri, Giorgio Agmben, Mauro Smocovich, Enrico Remmert, Rossano Astremo, Gianfranco Manfredi, Tommaso Pincio, Pino Cacucci, Simone P. Barillari, Ray Luberti, Monica Mazzitelli, Francesco Cirillo, Fausto Giudice, Massimiliano Governi, Giovanni De Caro, Dario Voltolini, Roberto Saporito, Antonio Moresco, Enzo Fileno Carabba, Luca Masali, Vittorio Catani, Girolamo de Michele, Cristina Brambilla, Laura Grimaldi, Gabriella Fuschini, ricordando loro che il Comune di Venezia è stato ferito più volte dal terrorismo negli anni di piombo e che considera moralmente inaccettabile e censurabile la loro firma in calce ad un documento nel quale il pluriomicida Battisti viene definito uomo “onesto, profondo, arguto”, un romantico idealista vittima in Italia di una giustizia criminale.

Testo integrale

35 pensieri su “MOZIONE 423

  1. forma di boicottaggio civile: se proprio ci tengono questi a fare presenza e dibattiti a Venezia hanno solo da pagarsi le sale. dovrebbero prendere in considerazione di farlo tutti i comuni civili, sostenere battisti e gli assassini da lui perpetrati è mostruoso

  2. No Lucio, non compaio neanche io e altri, evidentemente non hanno avuto la pazienza di leggere tutte le firme.
    Giacinto o PinOcchio o altro che dir si voglia (la piantate di usare centoventi pseudonimi, please?): parlare con cognizione di causa, dopo aver letto l’appello, grazie. E, ad ogni modo, la questione prescinde dall’appello stesso.

  3. Scusate, ma perchè invece non invitare a un pubblico dibattito o a spiegare le loro ragioni, a Venezia, o Treviso, ecc. gli scrittori summenzionati…(che poi uno c’è, l’altro no, ecc.)? Perchè non lo si è fatto prima di lanciare anatemi e censure?
    Sarà una domanda ovvia, ma non può esserlo a livello di comportamenti istituzionali.

  4. chi ha firmato sostenendo di fatto quello che è un terrorista riconosciuto come tale e condannato in via definitiva è giusto che si assuma le sue responsabilità; avete firmato per sostenere la libertà e l’innocenza di battisti, in una società civile i firmatari civili non dovrebbero piangersi addosso e fare le vittime; avete preso una posizione anni fa, sapevate chi stavate sostenendo o no? assumetevi le vostre responsabilità.

  5. Pensate poi che nemmeno Battisti, in quanto scrittore, è incluso nell’elenco!!! Costoro di Battisti nulla sanno e nulla gli interessa: quel che interessa è sollevare polveroni, confondere i piani di realtà per muoversi indisturbati e sopprimere le voci di dissenso.

  6. Goldoni (o comunque la persona che usa nick multipli: ribadisco che sono stufa di questa prassi vigliacca) l’appello risale al 2004 e si riferisce all’estradizione dalla Francia di Cesare Battisti. Ad ogni modo, ribadisco che su questa vicenda le posizioni possono essere diversissime e opposte: ma questo non ha NULLA a che vedere con il diritto ad affermare le proprie idee senza vedere in atto censura o boicottaggio di ogni sorta.
    Paola: perchè è evidente che questa storia viene usata come “arma di distrazione di massa”.

  7. chi è “Catalano”?
    costui dev’essere uno famoso dato che gli si omette il nome proprio.
    Un po’ come il Carducci o il D’annunzio:
    Però quando ti mettono l’articolo davanti normalmente sei morto.

  8. Si è più saputo niente della presunta cancellazione del reato di “costituzione di banda armata”, voluta dalla lega per liberare quegli esponenti della liga veneta (!), in carcere per i fatti di Piazza San Marco?
    Qualcuno ci informi correttamente, perchè una cosa del genere VERAMENTE offenderebbe le vittime del terrorismo

  9. MOZIONE 423. UFFICIALMENTE – NELLA CITTA’ CHE INVENTO’ IL GHETTO – SI CHIEDE DI RINCHIUDERCI NEL GHETTO.
    E’UN ONORE PER ME FAR PARTE DI QUELLA LISTA.
    CHE SI SAPPIA: DIFENDO, HO DIFESO, E DIFENDERO’ CAINO, QUESTO E QUALUNQUE ALTRO CAINO. IN NOME DELLA DEMOCRAZIA, DELLA LIBERTA’, DELLA VERITA’.
    E CREDO FERMAMENTE CHE SIA MIO DIRITTO FARLO.
    CI VEDIAMO VERSO LE 17,30 A PREGANZIOL…

  10. Un brevissimo OT in risposta al signor “goldoni”, cui ho provato a inviare una mail all’indirizzo, naturalmente falso, che era stato fornito. Dispostissima a dialogare, ma non con chi usa diversi nick, non risponde alle osservazioni degli altri, ed è unicamente intenzionato a ripetere come un mantra la propria provocazione. Si ripresenti in altri termini, e la tolgo dalla moderazione. Grazie.

  11. Io manifesto la mia indignazione nei confronti di chi ha proposto la mozione, ricordando loro che la mia libertà è stata ferita dalla loro mancata disponibilità ad un confronto civile, e che considero moralmente inaccettabile e censurabile la loro firma in calce ad un documento nel quale si ostacola l’accesso a opere letterarie ben specifiche, mossi da una motivazione inaccettabile e non democratica.

  12. Carucci, a loro mica gli frega di riportare Battisti in galera. A loro mica frega come vogliono far credere dei sentimenti dei parenti delle vittime. A loro frega solo di fare propaganda elettorale utilizzando a scoppio ritardato questa vicenda, e a loro frega di poter abusare di quella stessa libertà che vogliono ora negare agli altri. Oltretutto, mi sa che il significato di boicottaggio non ce l’hanno troppo chiaro. Se la loro priorità morale era rimpatriare Battisti – per dire io sarei d’accordo – si sarebbero mossi in altro modo e continuativamente da allora a oggi. Così mi fanno proprio schifo.

  13. Definire priorità morale il rimpatrio di Battisti, qui oggi ora italia, e dirsi d’accordo, da parte di persone di buon senso e buona fede è la misura di uno sprofondo da cui non si risale più. Senza davvero sapere nulla sull’intera vicenda processuale (un obbrobrio assoluto). Senza ricordare che nel frattempo questo mostro schifoso sta in una cella in brasile senza una lira, mentre Delfo Zorzi(piazza fontana, piazza della loggia) da 40 anni fa il miliardario e mangia sushi in giappone. Senza ricordare che un essere orribile come Barbone (Tobagi) non ha in pratica fatto un giorno di galera, e non latita, ma al contrario dà lezioni di morale a destra e manca dalle pagine del Giornale. Che schifo. Che paese di merda. Che gente di merda.
    Che siamo.
    Parlo di me, sia chiaro. Così non si offende nessuno.
    L.

  14. Ho letto la mozione. Sinceramente, conoscendo abbastanza bene i politici a livello locale regionale, ritengo che a opposte condizioni di partenza, potrebbe averla prodotta una giunta di centrosinistra, compresa la infamante lista di nomi finale, che francamente fa ORRORE. Rimane il fatto che Battisti è stato condannato a seguito di un regolare processo, celebrato in una normale aula giudiziaria, non in un tribunale speciale… Che poi, in Italia, la giustizia funziona così così, siamo tutti d’accordo, ma è di quello che dobbiamo indignarci, altrimenti si fa solo il tiro della coperta, la quale, notoriamente, è corta.

  15. incommensurabile squilibrio….tanta indignazione per i sostenitori di un condannato(se pure giustamente).
    Ma troppo poca, a mio avviso, per i condannati che si indignano.

  16. Tiro fuori la testa dal fango dove la vita mi ha cacciato in quest’ultimo mese e mezzo, da una postazione di fortuna e con i minuti contati, per dire che tutto questo mi fa schifo. E che se quello è l’elenco dei dannati, be’, voglio andare all’inferno anch’io, mi pare che la compagnia sia molto più interessante.
    (ri-scompaio, ma spero davvero per poco ancora)

  17. Io ho un’idea molto precisa su come funzionava la legge e la procedura penale nel 70 e anche in seguito. Tuttavia – dal mio punto di vista se proprio si desidera parlare di anni di piombo, se ne dovrebbe fare un post a parte – altrimenti ci accapigliamo. Per esempio io ho un vivissimo desiderio di veder rimpatriare Battisti e anche Zorzi. Tuttavia non voglio che i libri o gli autori di libri che hanno firmato un legittimo appello, nella cornice della democrazia, siano lesi nel loro e nel mio diritto di leggerli, di ascoltare la presentazione dei loro libri ecc.

  18. @ Luca
    Non c’è soltanto il fatto che secondo certe logiche, di latitanti da estradare ce ne sarebbero molti altri. Tutta questa canea si scatena per un appello firmato sette anni fa (!) contro l’estradizione di un tizio dalla Francia, quando, come tu ricordi, il detto tizio è ospite da oltre due anni delle galere brasiliane e gli unici che possono decidere la sua sorte sono i giudici supremi di Brasilia. Se non è un’arma di distrazione di massa questa, non so davvero cosa lo sia. Non so come sia possibile non accorgersi che si tratta di una rappresaglia dettata dalla frustrazione da mancata impiccagione pubblica (della serie: visto che non riesco a mettere le mani sul reo e prendo i pesci in faccia da quegli sporchi negri di brasiliani, allora vediamo un po’ chi altri è alla mia portata… Ah, già, c’era quell’appello del 2004…). E non so come non si possa riconoscere quello che è un evidente pretesto per condurre una battaglia di espulsione culturale di certi scrittori dalle “patrie lettere” e creare così un precedente che poi valga per tutti gli altri.

  19. Io trovo queste argomentazioni risibili e ridicole. Non si colpisce la cultura pensando di punire chi ha firmato, in base alle proprie convinzioni, un documento. Il problema, qui, non è il terrorismo e neppure Battisti. Il problema vero è che abbiamo una classe politica inadatta e violenta che spera di poter togliere libertà di “cultura” al popolo. Se sei contrario alle loro idee vieni annientato con qualsiasi mezzo. Si preoccupassero invece delle schifezze che emergono, quotidianamente, sul loro leader.

  20. Lello più o meno so come funzionava la legislazione d’emergenza (voluta anche dal PCI): ero piccolino ma c’ero. Più o meno ho conosciuto quelli che facevano la lotta armata insieme a Battisti: ORRIBILI e qualche volta assassino a seguito di decisioni prese in quelli che loro chiamavano tribunali del popolo. Ho sofferto per la persecuzioni nei confronti di reati ideologici commessi secondo i giudici che applicavano le infami leggi d’emergenza da Toni Negri e compagni, che tuttavia si sono consegnati alla giustizia italiana e hanno fatto la galera (secondo me, e sopraditutto secondo loro, ingiustamente).
    Lo Stato di Diritto non è perfetto, in Italia poi (lo so per esperienza diretta). Ma di meglio non c’è. In ogni caso è migliorabile, sempre che si vada in una direzione garantista… Vogliamo parlare, invece, della di nuovo ORRIBILE direzione che sta prendendo il dibattito sulla giustizia su impulso del giudice supremo Roberto Saviano, perseguitato anch’egli perché firmatario pro Battisti prima sì poi no, per il quale non le sentenze, ma i materiali di indagine debbono fare giurisdizione? Per il quale i materiali di indagine sono sostanzialmente prove e bisogna stare sempre dalla parte dei magistrati inquirenti? Il quale anche nel capolavoro Gomorrea si dispiace quando un imputato viene prosciolto per insufficienza di prove? Io sapevo che gli scrittori, nel novecento, da Kafka a Sciascia, avevano insegnato ai lettori almeno a diffidare dei magistrati inquirenti. Invece la cultura italiana penzola dalle labbra del parte nopeo parte scrittore, anche in campo giudiziario, dove neanche il cane di pezza che penzola felice sul lunotto posteriore della mia auto ha una concezione del diritto stupida e autoritaria come quella del giudice supremo Roberto Saviano, al quale, giustamente, in questo paese arrovesciato, si danno lauree honorem in legge.

  21. Larry
    se vai sul mio sito vedrai che siamo d’accordo su tante cose, compresa la piega politica che hanno preso i discorsi di roberto a cui ho scritto una lettera aperta in occasione del 14 dicembre scorso che ancora attende risposta. Com’è ovvio che sia, d’altra parte.
    Ma se vai sul mio sito leggerai anche altro, su quegli anni, e sui nostri fino a Carlo Giuliani. E di giudici. E di stato di diritto. Non la penso come Tabucchi…
    ma il problema non è, come mi pare pensi tu e come leggo sulla Tribuna di oggi, se stare con Battisti o con i censori e poi decidere né con l’uno, né con l’altro. Né con lo Stato nè con le BR lo dicevano certi autonomi e non mi piace. La lotta armata non è mai stata una soluzione. Nemmeno l’operaismo, a mio parere… Sono un chimico figlio di Radio alice un INDIANO METROPOLITANO invecchiato male…
    Ma altrettanto mi pare giusto sottolineare che il vero aut-aut è UN ALTRO : o con i censori, o con la libertà di parola e di pensiero. E qui non c’è una terza via. perciò tanti di noi, diversi l’uno dall’altro, stanno insieme in questa battaglia. E mi sarei aspettato che fossimo ben di più… Alcuni li sto ancora aspettando…
    Non cadere in trappole mal costruite, compadre…
    con simpatia
    Lello

  22. Questa vicenda ha dell’incredibile, al danno della censura si aggiunge per noi tutti la beffa di una manovra che veramente non si può leggere se non come è stata qui chiamata: “arma di distrazione di massa”. La cosa un pò assurda che rilevo è che un sacco di gente con il desiderio libidico di vedere in galera berlusconi non riesce più a discernere, nemmeno prende in considerazione – come è stato detto già da altri – le motivazioni che hanno portato la Corte Suprema brasiliana a rifiutare l’estradizione di battisti… è una specie di transfer: berlusconi in galera, tutti i condannati in galera. La magistratura non si discute. Punto. Questo tintinnar di manette si sta facendo assordante.
    Cmq, per tornare sul pezzo, non è accettabile nessuna forma di censura.

  23. Leggo dal testo della mozione: “In Italia ed all’estero si è attivato negli ultimi anni un network di solidarietà nei confronti dell’assassino Cesare Battisti. Il sito internet Carmilla Online nel 2007 ha organizzato una raccolta di firme di solidarietà per Cesare Battisti coinvolgendo centinaia di firmatari nel panorama politico-culturale di Francia e Italia.”
    Ma non era il 2004?

  24. oggi che è la Giornata della Memoria leggendo questa mozione mi viene in mente che certi avvenimenti luttuosi per la storia e l’umanità hanno avuto inizio proprio in modi come questo, boicottaggio di libri, roghi di libri; e mi viene in mente che la Giornata della Memoria, a certi politici, non fa proprio ricordare nulla

  25. Voglio segnalare che prima della sezione “impegna il sindaco e la giunta”, nella sezione “ritenuto che” vi è una *chiara rivendicazione dell’esclusione dalle pubbliche biblioteche* delle opere dei firmatari dell’appello: “Nessuno deve impedire il sacrosanto diritto per i cittadini di acquistare e leggere i libri che preferiscono di qualsivoglia autore, tuttavia le biblioteche civiche acquistano i libri con i soldi pubblici, soldi che arrivano anche dalle tasche dei familiari di Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin e Andrea Campagna;”
    Ieri nella risposta di Zaia a Luzzato leggevo: “credo sia importante spegnere sul nascere qualsiasi tipo di strumentalizzazione in margine a una polemica su presunti atteggiamenti censori nei confronti della cultura e degli uomini che ci aiutano a comprendere il presente. Simili atteggiamenti non sono e non saranno mai nelle intenzioni di questo Governo regionale e dei suoi componenti.” “gli uomini che ci aiutano a comprendere il presente” nel paragrafo successivo ritornano a essere persone che hanno “portato acqua al mulino di una rappresentazione falsata”, però se ne ricorda o almeno ipotizza comunque la “buona fede” (“magari in buona fede”).
    Il pluralismo della coalizione governativa veneta è sicuramente un grande patrimonio politico e culturale; basta infatti vedere il meraviglioso disaccordo, quotidiano e democratico, tra una dichiarazione di Speranzon, una risposta della Donazzan, un chiarimento di Zaia….

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