LUOGHI FANTASTICI E DOVE TROVARLI

Potrebbe essere un post molto lungo, ma almeno per oggi sarò sintetica. Parto da un’affermazione letta per caso su Facebook dove una donna molto attiva e impegnata politicamente si meravigliava del fatto che a sinistra e nei movimenti qualcuno leggesse l’oroscopo. Le sembrava, mi par di capire, un chiaro segno di degenerazione. Ammetto che quando ho fatto fuggevolmente cenno alla mia abitudine di leggere l’oroscopo qualche sopracciglio si è inarcato. Ma come, ci credi? A cosa creda o non creda non è importante. Ma mi incuriosisce la persistenza di questa reazione antica, la stessa che nella seconda metà del secolo scorso mise di fatto al bando, in Italia, le narrazioni non realiste, e la stessa che ancora oggi tende, almeno in parte, a rifiutarle. Ebbene, ecco un itinerario per la fine settimana in luoghi che non esistono, con l’auspicio che possa non farvi evadere, ma farvi restare.
MOMPRACEM
“Un isolotto era comparso all’orizzonte, circondato da un gran numero di scogliere: Mompracem”. Il covo dei Tigrotti e della Tigre, di Yanez e di Sandokan, il lembo di terra che diviene regno non può che essere un luogo separato dal mondo, dove pochi possono approdare. E’ qui che Emilio Salgari ambienta dal 1884 il suo ciclo dei pirati della Malesia, probabilmente dopo aver consultato la carta geografica di Friedrich von Stülpnagel. Di qui le congetture: Mompracem esiste ed è l’isoletta di Keraman, nel Borneo? Oppure non sarà Ampa Patches, un banco corallino subacqueo nelle coste del sultanato di Brunei? Importa?
LA TERRA DI MEZZO
Dove si trova la verde Contea e dove l’arido regno di Mordor, dove le praterie di Rohan e dove Gondor la splendente? Naturalmente nella Terra di mezzo, continente di Arda, dove J.R.R.Tolkien colloca la sua opera. Ricca di mappe e linguaggi e popoli e piante e animali, riceve il nome nel Signore degli anelli. Nome che è, dirà lo stesso Tolkien, un’alterazione dall’antico inglese middan-geard e dall’ inglese medioevale midden-erd. Esiste? “Molti recensori sembrano pensare che la Terra di Mezzo sia su un altro pianeta”, dirà Tolkien. Ma è sulla nostra Terra: non nel suo passato ma “a un differente stadio dell’immaginazione”.
YOKNAPATAWPHA
Anche questa è una Contea: niente Hobbit, però. E’ quella della ragazza incinta di Luce d’agosto, della famiglia Compson de L’urlo e il furore, della Temple Drake di Santuario. Yoknapatawpha non esiste, ma è il luogo sacro di William Faulkner (dai racconti dell’inizio fino ad Autunno nel Delta del 1939). Dicono fosse un doppio della sua Contea, quella di Lafayette, nel Mississippi settentrionale, dove visse a lungo. Ci sono boschi e campi e carri e automobili e soprattutto le creature che abitano l’ “apocryphal county”. Perché ogni mondo immaginario è un calco del nostro, piccolo o grande che sia.
MACONDO
Non è solo un paese della foresta colombiana: è un universo intero che sconfina fuori dalla letteratura e diventa mito e a volte si concretizza in luogo reale (il centro sociale milanese degli anni Settanta, per citarne uno solo, ebbe quel nome). Macondo è ovviamente Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, prima fatto di fango, poi prospero, declinante e infine spazzato via. Si dice che Makond fosse un villaggio bananiero nei pressi di Aracataca, villaggio della Sierra Nevada de Santa Marta. Ad Aracataca Marquez nacque: dunque, Macondo non può che prendere vita dai racconti che vi ascoltò bambino.
CASTLE ROCK
E’ la cittadina dell’orrore quotidiano: quella dove il cane Cujo contrae la rabbia e quella dove l’infernale Leland apre la sua bottega di Cose preziose, ma anche quella della Zona morta. Stephen King trae il nome dalla montagna pietrosa così battezzata dai giovani naufraghi del Signore delle mosche di William Golding, ma ne fa il suo mondo, che germina parallelamente a un altro luogo inesistente, Derry, Maine (quella di It), la cittadina dove il Male si nasconde e contamina gli abitanti, fino a renderli insensibili a ogni atrocità. Derry non è lontana da Bangor, dove King vive: forse, come sempre, è Bangor mascherata.
HOGSMEADE
Potete visitarlo solo se siete maghi, o almeno allievi di Hogwarts giunti al terzo anno di corso (e solo con permesso scritto dei genitori). Hogsmeade è uno dei luoghi inventati da J.K.Rowling nella serie di Harry Potter: come ogni sito fantastico, ha un suo mito di fondazione (la sua nascita si deve a Hengist di Woodcroft, che vi trovò rifugio) e le sue attrazioni: la Stamberga Strillante, ma anche l’ufficio postale, ricco di gufi e civette (oppure volatili di taglie più piccole) efficientissimi per la consegna di messaggi. Ci si arriva anche dal famigerato binario 9 ¾ di King’s Cross, per inciso.
HOLT
E’ nel Colorado orientale e non esiste, e forse è Yuma, dove Kent Haruf visse, e forse no. Quel che conta è che Holt è la città dove Haruf ha ambientato tutti i suoi romanzi e che, come ogni luogo piccolo, permette un’osservazione perfetta sulle piccole vite che racchiude. Non c’è un mondo al di fuori di Holt (o meglio c’è, ma non interessa) così come non c’è nelle cittadine inventate della letteratura. C’è vento e ci sono pianure, ci sono amori e tradimenti e cavalli e profumi e fattorie e roulotte. Potrebbe essere qualunque luogo, certo: ma per tutti è quella della Trilogia della pianura, e anzi la Trilogia della pianura è Holt.

2 pensieri su “LUOGHI FANTASTICI E DOVE TROVARLI

  1. La macchina del tempo /l’invenzione di Morel /il signore delle. mosche/l, isola del dottor Moreau… Scherziamo il gfsscino di quests lettrratura

  2. Buona sera Loredana. Prima di tutto mi viene in mente il libro di Grazia Francescato “In viaggio con l’Arcangelo” su come le donne conoscono e approcciano il mondo. La via con un cuore. Poi io sono di quelle che leggono l’oroscopo dimenticandolo quasi immediatamente. Però le cose macroscopiche me le ricordo.. ora c’è Urano in Toro, e la concentrazione di pianeti prima in Capricorno e poi in Acquario … mia figlia si avventura nell’astrologia e io mi preoccupo, e quasi la scoraggio, ma poi leggo che grandi donne se ne sono interessate.. e mi serve per accettarla ancora di più.

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