MODELLI

Modello Fabrizio Corona:  trasformare una o più pessime figure (nonchè una o più violazioni di uno o più codici deontologici) in trampolino di lancio per diventare star.  Ovvero, del come Tommaso Debenedetti trasfigura le sue false interviste in atto di accusa al sistema, con tanto di colloquio con El Pais. Qui l’originale, qui un riassunto. A Roma si dice “metterci una pezza”.
Modelli da trovare. Nuovo e Utile lancia una sfida, e qui si caldeggia affinchè venga accolta. Ovvero:
“Ce lo siamo già detti: bisogna ricostruire un immaginario a proposito delle donne. Ricominciare a lavorare sulle rappresentazioni. E sul linguaggio, sulle storie. Trovare modi nuovi di mostrare e raccontare. Con coraggio, curiosità, sensibilità, humour, passione, etica. E sì, un po’ di candore.
Proviamoci, tutti insieme.
Si chiama In cerca di lei. Appunti e materiali per la costruzione di un nuovo immaginario sulle donne. È un esperimento di creatività collettiva, progettato da NeU e Azione Creativa.
Ecco di che si tratta.
La sera del 15 giugno, tra le 21.30 e le 24, siete invitati a pubblicare su questa pagina di Facebook immagini originali, testi, video, idee e contributi che possano unirsi in una visione possibile. A partire da oggi e fino al 15 pubblicheremo, sia su NeU che su Facebook, diversi materiali utili ad avviare un ragionamento o un’intuizione. Ecco i primi.
Piccole eroine/nuove visioni: Pink, Stupid girls, il video. E qui c’è il testo. Ritratti: la ballata delle donne. Stereotipi/rapporti uomo donna: Luciana Littizzetto dice la sua. Album: Old Fashion 1930 (come eravamo… forse). Stereotipi/rughe: se fosse tutta una questione di clic?”

4 pensieri su “MODELLI

  1. A proposito di immaginario delle donne, volevo raccontare un episodio, o meglio, una serie di episodi, che mi sembrano significativi.
    Parliamo di fantascienza. Un genere, cioe’, che a torto o ragione e’ sempre stato ritenuto prevalentemente maschile, roba per nerd e adolescenti brufolosi.
    Una appassionata di fs attiva nel mondo del fandom, Luisa Iori, scrive la rivista on line Delos alcuni articoli di disamina di personaggi femminili di fs, da un punto di vista personale e femminile, appunto. L’ultimo e’ su Star wars.
    http://www.fantascienza.com/magazine/rubriche/13875/leia-e-amidala-madre-e-figlia-a-confronto/
    Ebbene, a parte pochissimi disponibili a ragionare apertamente, la maggior parte dei commenti (maschili) vanno da chi cerca, con un certo paternalismo, di spiegarle perche’ ha torto, a chi senza tanti complimenti fa insinuazioni sulla sua esistenza e su presunte turbe sessuali, o scarsita’ di attività correlata, argomenti che soli potrebbero spiegare tali deliri.
    Siamo talmente abituati a dare certi ruoli e certi stereotipi per scontati, ad accettarli, incanalati sui binari dell’ovvio, a pensare che questa accettazione sia ampiamente condivisa, da rifiutarci non solo di prendere in considerazione un punto di vista differente, ma da esserne persino offesi e urtati. Da discuterne persino la legittimita’ di espressione.
    Pochi i commenti femminili. Io ho cercato di spiegare che secondo me quel modo di porsi e di ragionare non ha molto senso. Non si puo’ “dare torto” a una questione di gusto e sensibilita’.
    Se dico solo: come donna personalmente non mi sento rappresentata da quel personaggio femminile, mi pare ricalchi stereotipi diversi dalla vita vera, si puo’ discutere e argomentare sulla seconda parte della frase, (dove comunque una donna un filino di voce in capitolo piu’ di un uomo dovrebbe averlo), ma non attaccare gia’ la prima.
    Insomma, da reduce di battaglie post- settantottine, posso dire che non solo non si fa alcun passo avanti nella direzione di una maggiore parita’ dei generi, ma se ne fanno molti indietro, anche solo nella definizione di qualche parametro basilare che fino ad alcuni anni fa pareva acquisito e persino ovvio.

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