MOLTO IN BREVE MA SENTITAMENTE

Ho un bel po’ di cose da scrivere e chiedo venia per la brevità.
Letto, fra gli altri: La solitudine dei numeri primi, di Paolo Giordano (bello, a dispetto di diversi mugugni critici).
Arrivato: il nuovo libro di George Lakoff, La libertà di chi? Nel week end lo divoro, anche se sono estremamente tentata anche da Cavalli Sforza e dal suo saggio su L’evoluzione della cultura.
Sul Venerdì di oggi, la recensione al già citato Che fine ha fatto Mr.Y. Ve la posto. State bene (ah,  un’occhiata anche alle letture di Girolamo De Michele, please).
Non fatevi ingannare dal titolo, che in italiano suona anche peggio dell’originale (The end of Mr.Y). Non fatevi ingannare dalla fascetta (“Se tu sapessi che questo libro è maledetto, lo leggeresti lo stesso?”). Non crediate, insomma, di avere fra le mani l’ennesimo mystery post-Dan Brown: perché Scarlett Thomas, giustamente amata da Coe e da Coupland, è una splendida scrittrice, e il suo tuffo nel thriller storico-filosofico è dissacrante, colto e avvincente. In sostanza, Thomas utilizza tutti i vecchi canoni del mistero: una studentessa, un professore, un libro antico, la pozione per viaggiare in una dimensione altra, e poi divinità e complotti, teologia e genetica molecolare, Derrida, Baudrillard, Einstein (in dosi abbondantissime). Eppure, il viaggio della giovane Ariel Manto nelle possibilità della mente umana non è semplicemente un divertimento erudito: è uno slalom letterario che non vuole destare stupore in chi legge, ma puro piacere. Imperdibile.

5 pensieri su “MOLTO IN BREVE MA SENTITAMENTE

  1. per quel che conta, sono totalmente d’accordo (e molto ammirata per la chiarezza) con le ragioni per non firmare l’appello di Carla Benedetti.

  2. Sono stupito: a me “La solitudine dei numeri primi” è apparso un libro pedante e banale, dove i personaggi arrancano tra nevrosi stereotipate senza assumere mai consistenza.
    De gustibus 🙂

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