NOI NO, NOI.

Riportato da Repubblica, un articolo sul Guardian si interroga sui motivi per cui sui cinquanta titoli di storia più venduti pubblicati lo scorso anno in Gran Bretagna, solo quattro siano stati scritti da donne. Molte le risposte, e tutte interessanti. Dice per esempio Mary Beard, docente di storia e fra le quattro autrici di un best-seller: “L’acquirente medio di libri si aspetta che le donne scrivano di problemi femminili, di questioni legate all’infanzia o alla sanità. Se non è un lettore informato, se non conosce l’autore o l’autrice, per istinto si rivolgerebbe a un maschio per un libro sulle guerre napoleoniche”.
Nulla che già non sappiamo. Colpisce, e anche in questo caso non per la prima volta, che altrove una discussione di questo tipo possa svilupparsi con serenità, senza il ricorso alle consuete categorizzazioni (“esagitate”, “date il peggio di voi”, “vi occupate di cose risibili”, “perché non parlate di Colonia e dell’utero in affitto, piuttosto”) che, fra colti e incliti, vanno per la maggiore in Italia.
Buon inizio di settimana.

5 pensieri su “NOI NO, NOI.

  1. Ieri sera a cena ho fatto quesrto gioco coi miei figli: i mestieri che donne e uomini non possono fare. Ne sono uscita davvero orgogliosa di quei due.
    Bambini una femmina può diventare astronauta?
    Certo!
    E un maschio può fare l’ostetrico?
    Cos’è?
    E’ un infermiere che aiuta le donne a partorire.
    Certo mamma, perché no?
    E un maschio può fare il maestro?
    Si!
    Allora secondo voi ci sono mestieri solo per femmine o solo per maschi?
    No mamma: tutti possono fare tutto!

  2. Combinazione stavo scrivendo proprio oggi un pezzettino per una mia rubrica che fa così “Mi sono buttato, anzi ributtato su Il mondo di Atene di Luciano Canfora, Laterza 2013, tanto per passare dalle miserie presenti della Grecia ai fasti (ma anche agli incasinamenti e distorsioni) del passato. Una passione che mi porta spesso a volteggiare sinuoso tra i meandri del Tempo (questa mi è venuta benino). Soffermandomi soprattutto sui processi a Frinico (quello a Frine è un’altra storia) per tradimento, o meglio al suo cadavere dissotterrato (giuro), ad Antifonte e ad altri che hanno attirato la mia attenzione, devo dire un pochettino morbosa. La scrittura, poi, del nostro Canforone, così precisa ed eloquente, ha la sua parte di attrattiva e c’è perfino chi lo ha paragonato ad un “indagatore poliziesco”. E se si mettono insieme storia e giallo trillo come un passero all’arrivo della primavera (mi sa che l’ho già detta).
    E, sempre a proposito di storia, in Inghilterra è nata una polemica da parte, soprattutto, di Mary Beard, docente della suddetta disciplina ad Oxford, che si lamenta del machismo imperante nel mondo dell’editoria con maschi che si buttano a corpo morto su guerre e morti ammazzati e i lettori che vanno in visibilio. Non so cosa dire ma mi sa che abbia ragione che ogni tanto sfoglio, da intemerato maschiaccio, con una certa trepidazione Le grandi battaglie- Armi tattiche e strategie militari di AA.VV. Mondadori 2005, oppure L’arte occidentale della guerra di Victor Davis Hanson, Mondadori 1990, per vedere l’effetto che fa come nella famosa canzone.”

  3. Giusto un paio di curiosità: uno dei più bei film “storici” che ho visto negli ultimi anni è stato il Lincoln di Stephen Spielberg, con uno straordinario Daniel Day Lewis. Ebbene, Spielberg ha dichiarato che la sceneggiatura è stata ampiamente influenzata da un libro che lo ha incantato, Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln di Doris Kearns Goodwin, storica, biografa e commentatrice politica.
    Questa donna ha vinto il premio Pullitzer per gli studi storici nel 1995 e – questa è una piccola “chicca” per Lei, gentile Loredana – è stata consulente di Stephen King durante la scrittura del suo “11/22/63″…
    Adorerei leggere il lavoro di questa donna, ma temo che non sia mai stata tradotta da noi. Speriamo che accada, prima o poi…poichè temo che non soltanto gli uomini non scelgono libri storici scritti da donne ma, a meno che non si tratti di vite pruriginose di regine decapitate, non scelgono neanche di pubblicarli…

  4. @Anna Luisa: libro meraviglioso. E che contiene riflessioni sul genere, il corpo e la violenza davvero interessantissime.
    Scusate l’OT.

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