NON DUBITO, ATTICO…

Notizia. Il 2 aprile a Scampìa manifestazione organizzata dai Presidi del
libro Campania
e da molti altri. Titolo: rEsistere a Scampa-gli
scrittori si raccontano e leggono il loro libro del cuore
. Tra gli ospiti:
Franco Arminio, Maurizio Braucci, Antonella Cilento, Tiziano Scarpa, Antonio
Scurati, Marco Ciriello, Mauro Covacich, Venceslao Cembalo, Angelo Petrella,
Alessandra Amitrano. Come scrive Serena Gaudino:

I costituendi
presidi del libro sono gruppi di lettura: persone che parlano tra loro di libri
che hanno letto. Sono il contagio del passaparola, occasioni di scambio di
idee, approfondito, divertente, appassionato, civile, tra persone anche molto
diverse fra loro. Sono avamposti della lettura in un paese in cui si legge
poco, luoghi in cui il non-lettore incontra il lettore sui temi che lo
interessano più da vicino.

Intanto, leggo con
qualche perplessità la solforica Nothomb. E rileggo, non troppo casualmente, le
pagine finali di un libro dove, confesso, continuo da anni a trovare risposte,
e soprattutto, grazie al cielo, dubbi.

– Ha sparato in aria, -disse Naphta con
calma forzata, abbassando l’arma.

       Settembrini rispose.

– Sparo dove mi piace.

– Deve sparare un’altra volta.

– Non ci penso neppure. Tocca a lei, ora.

(E’ una vecchissima
traduzione de La montagna incantata di Thomas Mann, ma la sottoscritta
ci è affezionata, che volete farci).

11 pensieri su “NON DUBITO, ATTICO…

  1. Serena è una vera forza della natura!
    Complimenti per la manifestazione, spero venga raccontata dai media in modo ampio, e mi auguro che l’esito sia all’altezza dei propositi!

  2. Settembrini si rifiuta di sparare (come in un notissimo duello dei Demoni, ma per ragioni diversissime)
    E Naphta cosa fa?
    A me scappa da dire: “lasciate fare, faranno da soli”
    (illuminante la citazione per me, in questo periodo)

  3. Mariano, ricordi bene…
    La mia era una domanda retorica seguita da riflessione personale (e a voce alta; ma non del tutto a tema), temo di esser stato frainteso.
    E tu, dato che scrivi: “Naphta si uccide per dimostrare che chi spara ha più coraggio di chi si lascia colpire.”
    Posto che la scena raffigura, in maniera stilizzata, due caratteri estremamente diversi quanto alla “razionalità”, tu sei d’accordo? Non sul tema dell’uccidere, ma sull’allegoria che ne puoi ricavare, in qualche modo.

  4. Perchè la Nothomb con qualche perplessità?
    Di lei anni fa lessi La Metafisica dei Tubi e la trovai geniale, spumeggiante, corrosiva.
    Credo meriti di essere letta.
    Scusa, sono rimbalzato qui dal blog di Rosalba Sgroia che l’ altra sera ho “assistito” mentre ritirava un premio di poesia. Ottima serata.
    r.m.

  5. Raffaele, anch’io ho amato molto Metafisica dei tubi, ma questo Acido Solforico, fin qui, è pesantemente didascalico. Vediamo.
    Marina, Attico è quello a cui Cornelio Nepote parlava di relatività della morale:
    “Non dubito, Attico, che ci saranno moltissimi che giudicheranno questo (mio modo di raccontare frivolo e piuttosto indegno dei caratteri di grandissimi uomini”.

  6. Per quello che mi riguarda (e per quello che può importarne a chi si fermerà a leggere), la soprascritta ha le sue buone ragioni tanto per nutrire perplessità per la scrittura di Nothomb quanto per rileggere La montagna incantata (qualsiasi sia la traduzione; io, per esempio, resto affezionato a quella classica dei BUR).

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