Secondo il Dipartimento per le pari opportunità della presidenza del Consiglio, in Italia sono 9 milioni i clienti delle prostitute (che sono stimate in 70 mila, di cui più della metà straniere) con un giro d’affari di 90 milioni di euro al mese.
(notizia del novembre 2007)
La proposta di modifica presentata dai presidenti delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali del Senato, Filippo Berselli e Carlo Vizzini, prevede che nella legge del 1956 (la n. 1423) sulle “misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e la pubblica moralità” venga inserita anche la categoria delle prostitute accanto a quelle degli oziosi e vagabondi, di chi pratica traffici illeciti, dei delinquenti abituali, degli sfruttatori di prostitute e minori, degli spacciatori. Nell’emendamento si legge che deve essere considerato soggetto pericoloso per sicurezza e moralità anche chi vive “del provento della propria prostituzione e venga colto nel palese esercizio di detta attività”.
(notizia di giugno 2008)
Libri consigliati, almeno due (ma si accettano suggerimenti): Le ragazze di Benin City e Bloody Mary.
“prostitute, oziosi e vagabondi”? Cavolo, mi sembra di essere precipitato nell’Inghilterra vittoriana di From Hell!!!!
“oziosi”. Vale a dire che se mi prendo un pomeriggio di permesso e vagolo senza voglia di fare alcunché, sono un pericolo per la sicurezza e la pubblica moralità? E la gente in spiaggia? Quelli ai parchi?
Più che From Hell sembra V for Vendetta…
(e soprattutto: quante perle del genere sono nascoste nelle pieghe dei codici?)
Chissà se vivere “del provento della propria prostituzione” non valga anche per uno come Bondi, attualmente però ministro (e come per tanti altri). A parte i toni scherzosi, mi fa paura il restringimento o l’eliminazione delle libertà, come una camicia di forza con cui si tenta di stringere sempre di più i comportamenti delle persone.
“Ozioso” è il capo d’accusa che costò la Siberia a Brodskij, ciò basta, direi.
Quanto al reato di prostituzione, si potrebbe giocare al rialzo e chiedere che, come nel caso dello sfruttamento sessuale di minori, sia esteso anche a chi pratica il turismo sessuale (ovviamente sto ragionando per assurdo, a scanso di equivoci): una consistente parte della comunità italiana in Romania sarebbe perseguibile per adescamento e sfruttamento sessuale di minorenni rumene. Per altro, alcuni recenti arresti lasciano intendere che il racket della prostituzione di donne straniere, in particolare rumene, non sia gestito dalla mala rumena, ma che questa faccia da vettore per conto di italiani che acquistano, avviano alla prostituzione, menano, ed eventualmente uccidono giovani donne.
E poi toccherà a coloro che fumano (ma già c’è una bella guerra…) a quelli che non si mettono la cravatta, ai bambini troppo rumorosi (anche per loro c’è già un bel giro di psicofarmaci…) a coloro che non guarderanno la tv, per finire con quelli che leggono i libri… come ve la cavate col passo dell’oca?
prostitute, oziosi e vagabondi? No dai, non ci credo, sarà sbagliata la citazione…
E’ sbagliata vero?
Dai, venite fuori e ditemi “sorridi sei su candid camera!”.
Credo vada fatta una rettifica. Il riferimento a oziosi e vagabondi era presente nel testo originale della norma, che è però stato emendato con una legge del 1988, la 327 che ha un po’ svecchiato quella classificazione. Il testo vigente, ben più ragionevole, lo riporto sotto (ciò non toglie che la proposta di metterci dentro le prostitute non l’avevano fatta nemmeno nel ’56, il che è tutto dire):
1) coloro che debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che sono abitualmente dediti a traffici delittuosi;
2) coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose;
3) coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica
Ma non volevano riaprire le case chiuse?
Penso che emigrerò in Albania.
Secondo me e’ un tentativo di aprire un dibattito sulle prostitute finche’ venga fuori qualcuno che riproponga le case chiuse, cosi’ che lo Stato possa finalmente incamerare un po’ di tasse che provengono da questo mercato molto redditizio. BD
Be’, a parte i termini usati nell’emendamento o le misure (discutibili) proposte, non mi pare che la prostituzione sia una bella vita per la maggior parte delle donne che la praticano e nove milioni vuol dire all’incirca un uomo su tre che paga per stare con una donna (il più delle volte sfruttata). Mi sembra questo il problema, e guarda caso i commenti precedenti sono tutti di uomini…
del resto il diritto di famiglia forse ancora contiene la prescrizione per cui una persona non perde il diritto agli alimenti se si rifiuta di svolgere un’attività lavorativa non “confacente alla propria posizione sociale”.Non ci sono più biblioteche nel cuore del Mali o ad Alessandria da dare alle fiamme ma se,per dirla con Gilliam, i mulini a vento della realtà continueranno a contrattaccare torneremo a essere composti,e il mondo arieggerà la fattispecie della camera ardente soddisfando perfino i più reconditi desiderata di questa sottospecie di governanti.Courage
http://youtube.com/watch?v=AwzaifhSw2c
Dovrei cambiare il nick in Cassandra. C’e’ gia’ la prima proposta Maroni sui quartieri a luci rosse. BD
io, per sopravvivere, continuo a dirmi che la nostra classe politica dirigente è un gruppo ristretto di persone con ideazione estremamente limitata, e che fuori dai palazzi del potere c’è un mondo di uomini e di donne pieni di sfumature e di tolleranza e buon senso, che non è possibile che quel gruppo di cui sopra possa cambiare le sorti del mondo e l’avanzare del progresso. Ma poi mi dico che sono loro che fanno le leggi. e che sono le leggi che fanno progredire le società. E allora mi sento una stretta cuore al pensiero del futuro prossimo venturo
Quando la norma penale non colpisce un comportamento che crea un danno a qualche bene giuridico, invece colpisce un modo di essere della persona, si ha il così detto ‘diritto penale d’autore’ che è caratteristico degli stati non democratici.
Il diritto penale d’autore si manifesta in tanti modi, reprimendo un modo di essere (ripeto: un semplice modo di essere) che attiene alla sfera sessuale, religiosa, oppure l’etnia, eccetera, ma può annidarsi anche in inasprimenti ingiustificabili previsti in caso di recidiva.
Sono passi indietro della civiltà giuridica.
Parlando di libri sul tema io consiglierei “Mai venga il mattino”, di Nelson Algren… un autore che, coi tempi che corrono, meriterebbe certamente di essere rivalutato. Ciao!
Vabbè, la formulazione della legge mi sembra un tantinello idiota. Ma tant’è, da noi si fanno le leggi e poi non si rispettano.
Ora, e parlo per esperienza diretta, conosco delle donne (trans operate) che vogliono prostituirsi e campare di quel mestiere. Come le mettiamo? Le mandiamo a fare le vetriniste?
Io direi che di dovrebbe prima operare un distinguo fra chi si prostituisce per libera scelta (e credetemi che non sono poche) e chi invece è costretto. Nel secondo caso c’è una prevaricazione, nel primo invece no.
Sarebbe meglio concentrare gli sforzi sulla lotta all sfruttamento piuttosto che fare una legge-calderone dove finiscano insieme tutte le donne.
E poi, un’altra cosa… la prostituzione maschile? Niente? Non se ne parla? Perché di marchette ne fanno anche gli uomini, eh. Andate a farvi un firo su google mettendo “escort” come chiave di ricerca e vi divertite.
Altro punto: proibiamo la prosituzione. Gli uomini (che hanno pure più mezzi) faranno come le donne con l’aborto: andranno altrove, si nasconderanno meglio. Certo, possiamo anche mettere la testa sotto la sabbia e pretendere che il problema non ci sia ma non mi sembra una dtrategia politica molto efficiente… poi, ditemi voi!