NUOVE COLLANE E IL MAESTRO DI VIGEVANO

Nuove collane: dal 12 maggio Verdenero lancia Verdenero inchieste. Questi i primi tre titoli:

Carte false. L’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Quindici anni senza verità” a cura di Roberto Scardova. Prefazione di Gianni Minà, contributi di Francesco Cavalli, Luciano Scalettari, Alessandro Rocca, Mariangela Gritta Grainer.
La città delle nuvole. Viaggio nel territorio più inquinato d’Europa” 
di Carlo Vulpio. “L’Italia chiamò. Uranio impoverito: i soldati denunciano” di Leonardo BrogioniAngelo Miotto e Matteo Scanni. 
Piemme inaugura invece la collana Freeway per young adults. Primo titolo, un fantasy italiano: La scacchiera nera.
Ps. A proposito di nero. La vostra eccetera, sta cercando di riprendersi da una notizia che già non fa più notizia: questa.

3 pensieri su “NUOVE COLLANE E IL MAESTRO DI VIGEVANO

  1. A proposito del sacrestano, la diffusa moderazione velata e attenta d’un tempo degli ex scudi crociati mi pare giunta ad un epilogo. Detto questo (provocazione sorridente non seria, mi raccomando), credo che ci sia un altro conflitto d’interesse straordinario: di fronte al fatto evidente chi prenderà posizione? La Costituzione Italiana o il diritto canonico?
    Ai posteri la prevedibile sentenza.

  2. Sono di Vigevano e devo dire che ciò che più mi ha fatto specie non è tanto la notizia in sé (occorre sempre ricordare che questa città, sfortunatamente, pullula di persone affette dalle più svariate forme di deficit intellettivo congenito, causate probabilmente dalle vernici e dalle colle utilizzate dall’industria calzaturiera a partire dagli anni ’50: Mastronardi docet), quanto piuttosto il tenore dei commenti sul sito Internet del “Corriere della Sera”. A quanto pare, a molti lettori del “Corsera” la svastica fa venire in mente… i crimini del comunismo. Proprio così. In qualsiasi altro paese europeo l’accostamento risulterebbe assurdo, ma sembra che in Italia sia normale: ormai siamo al punto che non si possono neanche menzionare il fascismo o il nazismo senza che qualcuno immediatamente risponda “Sì però Stalin… sì però Togliatti… sì però le foibe… sì però Pol Pot… etc.” E’ una specie di riflesso pavloviano. Altro che la “vulgata antifascista” deprecata da R. De Felice, qui siamo al catechismo anticomunista automatico ipnoticamente indotto.

  3. “La scacchiera nera” l’ho comprato proprio oggi. Forse, devo ammetterlo, solo per la copertina. Acquisto ragionato invece anche l’altro fantasy della nuova collana Piemme, “Il silenzio di Lenth”. La storia sembra promettere bene! I prezzi però sono un po’ altini…

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