OPS

Uso privato di blog pubblico.
Messaggio per la scrittrice (o ufficio stampa?) che ieri viaggiava sulla metropolitana di Roma, linea B, direzione Rebibbia. E che, mentre viaggiava, si sfogava con il suo interlocutore (scrittore? ufficio stampa? passante?)  contro la vostra eccetera, la Lipperini che insomma i libri non li legge, e sicuramente il suo non lo ha letto, anzi lo ha buttato nel fuoco e non capisce proprio nulla di letteratura. Eccetera.
Il ragazzo che si è avvicinato, ha sorriso, e prima di uscire ha detto “Piccolo il mondo, vero?” era il mio secondogenito.
Ps. Ci sarebbero delle considerazioni serie da fare, in effetti. Ma sono troppo divertita per farle ora.

32 pensieri su “OPS

  1. Loredana, circa un anno fa, sempre in metropolitana a Roma, un tardo pomeriggio sentii due signore che mi stavano affianco parlare di te, o meglio, del tuo blog. Trascorsi circa venti minuti con queste due vipere vicino che deliziavano il loro (e mio) tempo con vituperi che qui non posso davvero replicare; in primis, per il buon gusto, e, in secondo luogo, perché venivano citati nomi e cognomi di tuoi “considerevoli” presunti inciuci all’italiana.
    Ti lascio la mia mail: sulromanzo@libero.it se ti vuoi divertire ulteriormente.

  2. Come scoprire di essere argomento di conversazione dei passeggeri della metro 🙂
    I complottisti autocentrati mi divertono sempre molto: anche perchè pensare che qualcuno trami e inciuci alle tue spalle impedisce l’autocritica, giusto? Ma questo farebbe quasi parte del discorso serio…

  3. il complottismo è una scorciatoia: è verissimo!
    Ma non è “serio”, a me fa ridere, perché questa cosa
    dice quanto noi occidentali siamo “mentali”…
    Bellissimo!

  4. Be’, essere oggetto di conversazione in metro è pur sempre un ‘metro’ del successo raggiunto, no? Spiace per la teoria del complotto, che rivela il far di tutta l’erba un fascio, a prescindere dalle persone coinvolte. E’ che ci stanno talmente tanti complotti in Italia che non si sa più a quale credere… 😉

  5. Certo che su questa Linea B ne succedono di tutti i colori; comunque Lippa, se fossi in te, almeno per oggi me la tirerei un po’!
    Dimenticavo, ma che cosa è un “complottista autocentrato”? È un dietrologo spalmato sull’asfalto? ;-))

  6. No, Sergio, a me non fa piacere, ed è proprio questo il punto. 🙂
    Anna Luisa: la linea B è da manuale. Il complottista autocentrato è uno talmente fissato su se stesso da pensare che, se il mondo non riconosce il suo incontrovertibile valore, la colpa è di un complotto. Altrui.
    Francesco: in effetti il secondogenito è un grandissimo, anche se detto dalla mamma suona un po’ parziale. 🙂

  7. Davanti ai resoconti sul piccolo cosmo della linea B io mi chiedo per quale ragione, dovendo girare una fiction di ambientazione e spirito romani, qualcuno dalla RAI è andato a comperare un format spagnolo, pagando quindi una produzione spagnola, per fare i Cesaroni. Possibile che nessuno, alla RAI, prenda mai la metro?
    (Lippa, dici che riusciamo a vendere a Madrid un format intitolato “Línea B”?

  8. E’ vero sei una cattivona.
    Non leggi i libri e te la tiri!!!
    E con tutti i libri che hai ricevuto faranno un rogo e
    ti useranno come novello Giordano Bruno… naturalmente il prossimo
    martedì grasso.
    E non lamentarti, non dire che non ti avevamo avvertita…
    Lo sai noi: autori, uffici stampa e editori siamo tutti assai permalosi. E, soprattutto, tutte, ma proprio tutte le nostre pubblicazione sono
    degne di somma attenzione.
    Medita, medita…

  9. @Loredana: sì, sì, lo so cos’è un “complottista autocentrato” è che non ho resistito e mi è scappata la freddura… comunque ‘sta linea B mi pare movimenti molto le tue giornate; quasi, quasi te la invidio ;-))

  10. forse dovremo incominciare a pensare al provocatorio anatema di Brecht in chiave più superficiale:”non sai mai chi hai di fronte”.Peraltro c’è stato un tempo in cui ero campione del mondo di quel genere di gaffe.Ora addirittura vado a cercarmele nella segreta speranza che possa nascerne un dibattito aspro e fecondo(assente nel panorama)

  11. Alessandra, accidenti, tendo sempre a dimenticarmi questa faccenda del rogo.:)
    Ekerot, Anna Luisa, diamonds, Giro: facciamone una storia, ma sul serio. La battaglia delle linee, o qualcosa del genere. 🙂

  12. Sono pure schierate, Mitica Lipp.
    La linea rossa – chiaramente cattocomunista – che porta dal Cinema al Vaticano, e la linea blu – più liberal – che va dal Carcere ai palazzi del Fascio.
    E si uniscono in un punto solo.
    Potremmo anche chiamarla “Viaggio al Termini della notte”…

  13. lo confesso.Ero io.Ma c’è un piccolo particolare(viriamo sulla sf),eravamo sulla linea gialla di milano(scusate sono reduce dagli quasi allucinamenti di Roth-Sabbath)
    p.s. a volte il mondo è talmente piccolo che mi farmi paura

  14. Diamonds? Da quando giri con lunghe parrucche nere? 🙂
    Viaggio al Termini della notte è meraviglioso. E anche gli schieramenti rosso-blu (e la ventura linea C? Teodem?).

  15. La linea C che non c’è potrebbe, un po’ come “Nessun Dove”, essere il nostro portale fantastico verso una Roma d’altri tempi.
    Visto che sarebbe l’unica linea metro con personaggi un minimo buoni (vs simpaticoni e populisti), la fazione politica d’appartenenza risulterebbe ecorivoluzionaria.

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