SPOT

Forse esagero, ma non mi è sembrata una trovata di buon gusto quella di Sergio Castellitto. Che, per presentare Vasco Rossi, al concertone, ha pensato bene di leggere una pagina e mezzo dal romanzo “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini.

28 pensieri su “SPOT

  1. Sì, esagera cara Lipperini. Francamente in un paese senza etica fare le pulci allo stile di Castellitto mi sembra eccessivo.
    Specialmente dopo l’affaire Strega.
    Ossequi.

  2. Anche a me è sembrato di pessimo gusto. Non solo l’ha letto ma l’ha portato pure sul palco così da mostrarlo a tutti. poteva almeno impararsi qualche parte a memoria…vabbè…
    come se non fosse già abbastanza famosa sua moglie.

  3. “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello.”

  4. Io invece vorrei sapere qual era l’intenzione (ironica? satirica? nietzscheana?) nel presentare Vasco come se fosse un papa neoeletto.
    Temo che sia stata solo un’esibizione di irriverenza, come dire: visto come siamo spregiudicati noi?
    Mamma mia! Abbiamo ancora bisogno di queste fanciullaggini?

  5. No, ma quale pessimo gusto: è stato sacrosanto! Adesso anche noi che non leggiamo abitualmente Margaret Mazzantini, dopo aver sentito recitare da Castellitto frasi come “I poeti lasciano affamati d’amore”, possiamo valutare la distanza che separa la “letteratura con la L maiuscola” dalle “fiammate usa e getta senza qualità” come Stephanie Mayer. Perché la frase letta da Castellitto era in Twilight, non c’è dubbio. Non c’è, vero? No?

  6. per spezzare il ritmo era l’ideale
    p.s. il libro comunque,salvo le buche,mi è piaciuto.E “non ti muovere” era nella mia top ten dei film italiani degli ultimi 8 anni.Il problema è che Margaret non coltiva abbastanza la propria simpatia.E ora se mi scusate vado a fotografare pozzanghere con la P maiuscola

  7. Saint Just, mi perdoni ma il collegamento mi sfugge. Dell’affaire Strega si è discusso lungamente, ma mi sembra che qui si tratti, sinceramente, di buona educazione e basta. Lo spot di un libro davanti a due milioni di spettatori, specie se il libro è stato scritto dalla propria consorte e se da quel libro chi conduce sta per trarre un film, poteva essere evitato.
    Non si tratta di travi e di pagliuzze, si tratta, molto banalmente, di comportarsi in modo serio.
    Ps. Giro, temo di doverti smentire. Quella frase non appartiene alla Meyer, anche se immagino che la signora in questione ne sarà assai invidiosa. 🙂

  8. Oggigiorno il “comportarsi in modo serio” credo sia sconosciuto ai più.
    Condivido la valutazione e l’accoppiata con la richiesta di “Senso” (non per la canzone ovviamente) ritengo faccia il paio di cose che bisognava evitare in quel ruolo ed in quella circostanza.
    D’altro canto siamo talmente abituati al peggio che ormai quelle cose non le notiamo nemmeno. A qualcuno sarà sembrato ovvio o, peggio, addirittura dovuto.

  9. Me l’ero perso quest’episodio, incredibile… Oramai non mi stupisco più di niente. In questo momento su RAI1 c’è un programma condotto da Giletti sugli sprechi vergognosi di soldi pubblici e fra gli opinionisti chiamati a fare la morale c’è Claudio Martelli.

  10. sì, infatti: avete notato come il Corriere (nella versione on line!) ha ritardato di un giorno interno la segnalazione della gaffe pro domo sua di Castellitto..?.. un giorno intero… sul web è come una settimana. O non se ne sono accorti – e magari l’hanno letto qui e poi hanno corretto – oppure sono stati in imbarazzo per tutto quel tempo..

  11. se siamo fortunati e le circostanze,magari con la complicità di Moccia,permetteranno un incontro dei vertici Mondadori con la Braschi presto avremo Benigni che legge Mazzantini nel programma autunnale di Celentano.”Un mondo così piccolo che si gira tutto in un minuto”(cfr Luca Carboni),”Stupendo”

  12. Per carità, il cattivo gusto di Castellitto è evidente, cara Lipperini.
    Credo solo, che sia una gaffe talmente palese che non si debba neanche discuterne. Il rischio è quello di una profonda ipocrisia, perchè il mercimonio corrente nel mondo letterario italiano misembra sempre più radicato.
    E qui, purtroppo non c’entra la Meyer, la Benedetti e neanche Piperno(Franco)

  13. Per carità nessun benaltrismo (orrendo vocabolo, ,mi ricorda trend negativo..). Semplicemente mi chiedevo se non fosse utile una discussione sulla miseria sociale della condizione intellettuale. Una discussione che richiede anche spirito autocritico, senza pretendere da nessuno la statura di Bianciardi, per carità.
    Per sbertucciare Castellitto basta e avanza il Corrierino.

  14. Saint Just. Questo E’ benaltrismo, perdonami: “ben altre” sarebbero le cose di cui parlare.
    Intanto, c’è questa, misera quanto vuoi, ma indicativa.
    Poi, quando ci sarà da discutere di Strega e della decadenza e caduta, se ne parlerà. Come se ne è parlato, peraltro.

  15. Castellitto tiene famiglia, ma per quanto possa adoperarsi i libri della signora a mio avviso sembrano scritti da un Dan Brown con sindrome premestruale.

  16. Io, a leggere questa cosa, non me ne ero scandalizzata, anzi mi era sembrato pure esagerato farne il tema di un post. Ed ora mi scandalizzo di non essermene scandalizzata.
    Eppure sono una lettirice entusiasta di Pascale che dice che non puoi criticare qualcuno e adottare contemporaneamente il suo linguaggio.
    E’ una questione di stile, ma lo stile è tutto.
    Approfitto per segnalare il saggio, secondo me importante, in cui Pascale argomenta questa sua idea, che circola pure nei suoi libri: “Il responsabile dello stile” (sta in ‘Il corpo e il sangue d’Italia. Otto inchieste da un Paese sconosciuto’ curato da Christian Raimo, pubblicato da Minimum Fax).
    p.s. giuro, non sono la moglie di Pascale.

  17. ho visto la diretta del 1°Maggio
    mi è sembrato subito che quest’anno alcune persone fossero state messe al posto sbagliato..
    in primis Sergio Castellitto, uno dei più bravi attori italiani,
    costretto dal copione a fare il ggiovane con abiti colorati e battute improbabili.. spero che almeno si sia divertito
    poi i gruppi.. (il meglio della musica italiana che si esibisce alle 16,
    la figlia di Fornaciari che ancora deve nascere, poco prima delle 20..)
    poi quel Vasco che.. lasciamo perdere
    però sinceramente non mi dispiace che Castellitto abbia letto quel passo.. di tutti quei ragazzi qualcuno potrà avvicinarsi ai libri ed allontanarsi dal Blasco
    ovviamente la scelta familiare è una caduta di stile, ma se muore l’unità sindacale e tutti fanno finta di niente, anzi titolano tutto il baraccone “Il Lavoro Unisce” credo che Castellitto abbia tutto il diritto di portare un pò di acqua al suo mulino..

  18. E però così non se ne esce, il problema in questo paese è che ognuno porta acqua al suo mulino. Se così è, se ognuno di noi lo vuole fare, allora almeno facciamolo in silenzio.
    Castellitto piace anche a me. Deve piacermi tutto quello che fa?
    E poi, scusa, ma sono un po’ stanca di sentire dire che ogni mezzo è lecito per fare leggere un libro.

  19. A parte che quoto diamonds, per la questione del film non ti muovere e perchè penso che la Mazzantini non sia da buttare. E a parte che Vasco l’ho trovato penoso e interessante questa cosa come sta penoseria non fosse avvertita. E vabbè io concordo molto sulla faccenda catrtivo gusto che dice Loredana. Il lato romantico kitch che è in me ha un po’ esultato ecco – ih ir marito! che legge li brani della mogliera! – ma l’altro de lato vomitava.
    E poi anche l’estensione del tutto. POteva leggere du frasucce, poteva citarlo elegantemente due nano secondi – è di solito il destino che cpaita ai libri citati e anche fortunelli – e sarebbe stata una cosa moderatamente kitch, e insomma non si arricciava il naso. Ma quanno mi sono vista pure il firmone della Margaretona, dopo il polpettone sui figli (anche se a parere mio c’erano anche delle belle cose in quella cosa li, troppo piena) insomma puah.
    Boomerang.

  20. a me una cosa che ha dato molto fastidio vedendo la diretta del concerto in tv è stata sentire i fan di Vasco invocarlo continuamente quando suonavano altri gruppi.

  21. Non è una cosa solo di cattivo gusto, è un evidente segno di indifferenza boriosa anzi disprezzo verso tutti coloro che non si riconoscono affatto nella letteratuta (!) della Mazzantini, me compreso.

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